lunedì 8 aprile 2013

NMG: Perché ci raffreddiamo?

Cosa dice la Medicina Ufficiale sul raffreddore? Sembra che finalmente si siano convinti che non c'entra nulla il freddo.


 In effetti basta ragionare: se fosse il freddo la causa, dalla Svizzera in sù dovrebbero avere tutti il raffreddore, avendo temperature molto più rigide e case più calde, ingredienti giusti per un raffreddore vecchia interpretazione. Come nei paesi caldi Africa compresa il raffreddore non dovrebbe esistere, ahimè basta guardare i nasi dei bimbi africani.
Allora ci viene detto che sono i virus, adenovirus, rinovirus ecc. che per la loro azione replicativa indiscriminata non è possibile addirittura preparare un vaccino. Ma da dove vengono questi virus? Non si sa. Di certo saltano da un naso all'altro. Ma perchè in una famiglia alcuni nasi si altri no? Non si sa, oppure è una questione immunitaria.
Quale l'errore di indagine? E' il sistema riduzionistico che imperversa dall'Illuminismo scientifico ad oggi per cui tutto deve essere messo sotto un microscopio e quando si trova qualcosa...è lui il colpevole!
Ovviamente la psiche di un essere umano sotto un microscopio e dentro un vetrino non ci sta e allora...non va bene, non c'entra nulla!
Immaginate un extraterrestre che arriva sulla terra e vuole scoprire quale la causa degli incendi. Osserva una casa che brucia e chi vede sotto? a) i pompieri b) i proprietari c) i curiosi. poi osserva un altro incendio cambiano i prprietari e i curiosi, ma ci sono sempre i pompieri. Poi elabora la statistica secondo modelli matematici e su cento incendi si rende conto che la cosa non cambia, ci sono sempre i pompieri. Deduzione ferrea e logica: chi causa gli incendi? I pompieri, ovvio!


Nulla di diverso viene fatto per l'anamnesi del nostro raffreddore.
Sono i virus=pompieri.
Allora vediamo come interpreta e spiega il raffreddore la NM.
A cosa serve il naso? per annusare e perchè annusiamo? Per valutare.
Se ci viene proposto un cibo nuovo che non conosciamo per mangiare, istintivamente lo annusiamo. Perchè? Per valutare se è buono o no. Noi in effetti abbiamo nella mucosa nasale delle ghiandole, che io definisco degli ottimi professori di chimica, che hanno il compito di valutare se quel cibo è biodegradabile o no. Infatti rifiutiamo istintivamente un bicchiere di benzina, perchè i legami chimici delle sue molecole sono così saturi che il nostro organismo non riuscirebbe a sciogliere. Mentre se quell'alimento è biodegradabile ma non ingeribile (scusate, tipo gli escrementi) allora la biologia lo rende repellente all'odore. Ma ciò che noi dobbiamo annusare quale alimento non è diverso per l'attività olfattiva da ciò che comunque invade la nostra vita, anche in modo traslato. Gli animali che hanno ancora molto sviluppato questo senso lo usano appunto quando devono entrare in un territorio nuovo che non conoscono. Noi esseri umani compensiamo la vigilanza meglio con altri organi.
Quale dunque il problema che può incidere per noi sull'olfatto?
Il non riuscire a sentire cosa ci sta davanti, cosa sta dietro l'angolo che non riusciamo a cogliere, biologicamente siamo costretti ad attivare di più l'olfatto perchè gli altri organi non ci aiutano abbastanza. A questo punto entra in gioco la scoperta del dr. Hamer. per cui il conflitto biologico si riversa sul nostro corpo, nell'organo funzionale al conflitto, quando è costituito da uno choc inaspettato e acuto.
Mi rendo conto che chi sente questi concetti per la prima volta può risultare perplesso.
Allora niente meglio degli esempi ci può aiutare.
Innanzitutto avviene che durante il conflitto della paura incognita attiviamo la mucosa nasale per annusare meglio (bruciore) quando poi il conflitto è risolto, abbiamo cioè preso visione e risolto la paura, avviene il processo di riparazione: la produzione di muco, elaborata dai nostri virus=pompieri.
Osserviamo i bambini che vanno all'asilo per la prima volta. Non siamo di fronte ai virus che hanno deciso di mettere su casa all'asilo, ma è il bambino che biologicamente vive per la prima volta un territorio nuovo a lui sconosciuto, una paura incognita, e tornando a casa risolve e arriva il raffreddore. Non caso non tutti prendono il raffreddore, perchè non tutti vivono quella paura incognita. Osservate lo studente che deve superare un esame per lui difficile e incognito, dopo arriva il raffreddore. Osservate chi prende l'aereo per la prima volta o chi va in vacanza in un paese nuovo.
Ricordo il caso di una signora che aveva un raffreddore per tre mesi di seguito. Non erano i virus che avevano trovato di gradimento il suo naso, ma era semplicemtente accaduto questo: il suo datore di lavoro, alla festa di capodanno aveva deciso, inaspettatamente per lei, di promuoverla caporeparto, comunicandolo con gioia. Ma per lei diventò una continua apprensione perchè ogni giorno viveva l'angoscia di non riuscire. Fu sufficiente renderla consapevole e migliorare la sua sicurezza che il suo raffreddore sparì.


C'è un conflitto di paura incognita che ci siamo costruiti con le nostre mani. Quando le nostre mamme sin da piccoli hanno continuato a dirci :"Mettiti la maglietta, altrimenti prendi il raffreddore" Era sufficiente prendere un colpo di freddo per fare scattare, come ancora oggi scatta in molti, la paura incognita di prendere il raffreddore e lui immancabilmente arriva. Da quando ho conosciuto la NM vi assicuro che a me come a molti che l'hanno sperimentato, il freddo non fa più.... nè caldo, nè freddo. E i raffreddori da freddo sono spariti. Si, certo ho avuto di recente due raffreddori, uno per una richiesta improvvisa di svolgere anticipatamente un compito al quale non ero preparato, e l'altro per un viaggio di mia figlia a Londra dopo l'attentato terroristico.
Ma allora mi chiederete: "Quale la terapia?" Innanzitutto togliamoci una volta per tutte la paura del freddo (ovviamente questo non vuol dire che si debba stare al freddo, vuol dire solo non averne paura, perchè al caldo si sta meglio) poi togliamoci la paura che il virus salti da un naso all'altro.
Avremo fià eliminato l'80% dei raffreddori. Poi quando non potendo comunque eliminare il conflitto di paura incognita ci viene il raffreddore aiutiamoci certamente con qualcosa di balsamico e lenitivo o meglio riscaldante...il vecchio e saggio consiglio dei nostri nonni...vin brulè e sotto le coperte per accelerare quello che è semplicemente un programma di riparazione per la guarigione definitiva.
Non mi stupisco se la perplessità è ancora sovrana nelle vostre menti, ma i conti di un processo biologico sensato tornano!
Non vi resta che l'ultima prova. Al prossimo raffreddore verificate la paura incognita che avete vissuto poco prima.

Domanda:
Per i raffreddori esiste anche lo schock fisico? Ad esempio l'area condizionata o andare in giro in maglietta con 8° gradi?

Risposta :
Non esiste lo choc fisico che si ripercuote sulla mucosa nasale se non è vissuto biologicamente con paura. Prova a ragionare, tutti coloro che fanno il bagno in mare a Capodanno come un momento di festa stanno poi tutti bene.
E' il sentito biologico che governa la nostra fisiologia ed è giusto che sia così, perchè al nostro corpo spetta il compito di rispondere ai segnali che riceve da ciascuno di noi, così come gli vengono trasmessi.
Ti faccio un ultimo esempio. Se ti dico di camminare su di un'asse di legno, appoggiata per terra, molto robusta, lunga trenta metri, hai qualche problema? Certo che no, mi risponderesti. Se la stessa asse, magari anche un pò più robusta, la mettessi tra due grattacieli  di New York e ti dicessi di camminarci? ....???...
In fondo è la stessa cosa, ma è il tuo sentito che cambia un pò."

Per approfondire:

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