domenica 27 novembre 2016

Il miglior medico per te

Il miglior medico per te

Ogni professionista nell’espletamento della sua attività si deve attenere a numerose leggi e regole/protocolli che non sempre agevolano il lavoro. Mi piacerebbe sapere quanti veramente credano in essi, quanti si sentono lesi nelle proprie capacità e libertà anche se la maggioranza li segue pedissequamente senza porsi grandi domande.

Ma quali sono le domande da porsi riguardo alle leggi ed ai “protocolli” da applicare in ogni ambito professionale?
Eccone alcune(secondo me):
Semplificano l’attività svolta?
Consentono il rapido superamento delle usuali problematiche del settore?
Fanno lavorare bene e in serenità?

Chi ha cercato un cambiamento ed un miglioramento ponendosi in maniera critica nei confronti delle regole, inusuali, inefficaci ed imposte, sa bene che la risposta alle suddette è sempre no!

Cosa fare allora?
Con l’esperienza in un determinato settore ci si accorge che le norme di riferimento sono comunque un tantino interpretabili sia da chi le applica sia da chi deve farle rispettare e allora una diversa applicazione tesa al miglioramento dell’attività a chi/cosa può nuocere?

In realtà non nuocerebbe a nessuno, poiché il cliente ed il professionista ne gioverebbero senza ledere nessuno, tuttavia tutti gli altri, schiavi dormienti del sistema che vivono giudicando i propri simili, stanno lì pronti a colpire un comportamento che pur non lesivo segue un andamento inusuale per i parametri imposti.

Agire d’iniziativa con creatività per il bene comune spesso comporta l’espulsione dagli ordini professionali in quanto non più idonei a svolgere adeguatamente la propria attività, in realtà il sistema di regole su cui si basa ogni attività lavorativa espelle perché non si è più idonei ad obbedire ciecamente ed in totale asservimento, pertanto in questo "meccanismo" di lavoro schiavizzante l'individuo “attivo” che vorrebbe fare e farlo meglio viene schiacciato, eliminato.

Quindi quando ti rivolgi agli esperti(?) cosa accade in realtà?

Ti stai affidando ad una “macchina”, spesso inconsapevole, obbligata ad applicare delle norme e dei regolamenti che sono tutto fuorchè utili a fornire un reale miglioramento per il tuo problema in quanto che senza di esse, col buonsenso e con l’esperienza dell’esperto, si otterrebbero risultati molto più rapidi, molto più efficaci e molto più convenienti.

Il professionista che ha percepito come limitanti le condizioni in cui lavora utilizza un approccio pseudo o semi professionale d’azione e di primo acchito potrebbe sembrare uno sprovveduto, invece con il suo metodo bizzarro trova le soluzioni in maniera più rapida e brillante; tale capacità creativa la si nota nell’immediatezza anche nel rapporto “face to face”.

Ora pensando ai professionisti della salute non si deve fare l’errore di pensare che un medico non sia sottoposto alle stesse limitanti ed abberranti regole che purtroppo gli impediscono di aiutare al meglio il cliente(paziente); il medico forse è il più prigioniero di tali assurde procedure che ostacolano il suo agire in favore del malato.

Tenuto conto di ciò a quale tipo di medico vi piacerebbe rivolgervi per qualsiasi vostro problema di salute?

Al professionista impeccabile e scrupoloso o al “dottorino” molto più alla mano ed affatto incosciente come potrebbe sembrare a prima occhiata?

Diciamo che non ci sarebbe altro da aggiungere... mi sento solo di far presente a chi vive ancora nel mondo delle favole che gli esperti di salute non sono quelli riconosciuti dal sistema, ma quelli che il sistema denigra, rigetta, attacca, espelle ed i motivi sono svariati, non limitati quindi a mere questioni di lucro.

Il miglior medico per te dovrebbe essere quello che ti allontana dalla paura della tua malattia, quello che ti tramanda delle nozioni che puoi trasformare in conoscenza attraverso la tua personale esperienza, quello che ti fa vedere il contrario di quello che ti è stato inculcato senza farti capire nulla dal pressante sistema di credenze in cui vivi.

Anche se, com’è ovvio, non si può essere a conoscenza di tanti argomenti ritengo che almeno in fatto di salute valga la pena capire come vanno/stanno veramente le cose e sapere quello di cui si ha veramente bisogno per fare una scelta consapevole.

La consapevolezza è la scintilla e l'energia del cambiamento.

Marcello Salas



Per "vederci" meglio vedasi l’articolo “alfabetizzarsi sulla saluteo alcuni stralci alla fonte del post

giovedì 24 novembre 2016

Sclerosi Multipla Possibilità

Sclerosi Multipla Possibilità ...





Dalla mia esperienza le mie attuali conclusioni sono :


Ciò che ci accade è in risonanza alla nostra funzione , nessuno ci punisce, nessuno ce l'ha con noi, nessuno ci tradisce e men che meno lo fa il nostro corpo.

Ciò che facciamo di ciò che ci accade però varia ed è il fattore variabile.

Noi siamo esseri cosmici che rispondono inesorabilmente a leggi universali dentro e fuori di noi.

Un dato certo è che vibrando di pace tutto diventa più leggero, ricevere una diagnosi qualunque non vuol dire nulla di per se, il come reagiamo davanti alla diagnosi determinerà il come ci vivremo dentro.


Da cosa dipende come reagiamo ?
Possiamo re-agire differentemente ?
Cos'è una diagnosi ?

Ci sono migliaia di storie di persone che da una diagnosi conclamata hanno iniziato a vivere e migliaia che hanno iniziato a vivere in un altra dimensione , quindi considerando che diagnosi si o diagnosi no potrò solo vivere iniziamo ad alleggerire alcuni concetti.

Grazie anche ad uno strumento che utilizzo, la mia esperienza personale, il mio "sentire" mi dice che c'è di più . Ogni situazione ha una sua funzione a prescindere da me.
Ciò che definiamo malattia è un passaggio che attraversiamo e mantenendo in noi la vibrazione di pace abbiamo molte più opzioni per relazionarci ad essa.


Da cosa dipende come reagiamo ?


molteplici fattori a partire dalla nostra storia, la nostra famiglia e il contesto in cui viviamo , chi abbiamo intorno , cosa pensiamo e come agiamo e molto di più.







Possiamo re-agire differentemente ?


Certo che sì e oso dire che è proprio l'unico dovere che abbiamo , occuparci di stare bene, conoscere come funziona il nostro corpo .
Ci sono un infinità di sistemi per conoscerci ed io personalmente mi avvalgo del mio "sentire", del "sentirmi" parte, degli "Strumenti di inversione INL" (www.inl.academy).

Non ho più voglia di lavorare su di me ma mi diverte un sacco conoscermi, e dal punto di vista organico siamo tutti uguali ed è per questo che riconoscere la matematica che struttura il nostro corpo diventa un passaggio chiave e intelligente.

Il nostro corpo memorizza ogni nostra esperienza creando dei circuiti automatici che poi ci ripropone di volta in volta e questo è un notevole vantaggio ma essendo un esecutore se non aggiorniamo il nostro sistema corpo non possiamo pretendere risultati diversi.



Cos'è una diagnosi ?


Il più delle volte è come una sentenza , e spesso viene data con tale certezza anche se di fatto quella certezza si basa su conoscenze del passato , su teorie, su presupposti, su casistica, su esclusioni, lasciando però a chi la riceve uno stato tutt'altro che di pace ...
Tutti i medici concordano che un armonia giova a tutto il sistema immunitario e al funzionamento del corpo eppure se ne escono conclamando sentenze che ti fanno entrare in tilt tutto il sistema .


Ma chi sono i medici ?

Sono persone come tutti noi, hanno studiato per un mondo migliore e investito il loro tempo nella medicina , quando si esprimono sono convinti di quello che affermano nonostante migliaia di casi "inspiegabili clinicamente" ancora si attaccano alle loro certezze .
Ora sta a noi vederli come persone che fanno del loro meglio e ascoltare il nostro "sentire" per poter reagire differentemente.



In questo periodo storico non è più consentito il non assumersi la meravigliosa responsabilità della propria vita .
Ognuno di noi fa parte del flusso cosmico e come tale rientra nella perfezione cosmica, nessuna eccezione ! , il fatto che a volte "sembri" difficile scorgere tale perfezione non implica che non ci sia .

Ognuno di noi ha un "sentire" interno , una bussola che lo riporta nel ricordo che c'è di più e dunque anziché dire "lo sapevo" a cosa avvenuta iniziamo ad ascoltarla , ad ascoltarci , la medicina fa il possibile per portarci ad ascoltare noi stessi ma è più facile condannarla che ringraziarla eh eh

La mia storia la puoi leggerla sul mio sito : www.beatricecarnaghi.com
dove troverai anche come contattarmi .

So che sei una meraviglia e so che lo sai anche tu !


Beatrice



martedì 22 novembre 2016

Malattia? No, passaggio evolutivo!


Ciao a tutti, mi presento;

Beatrice Carnaghi è il mio nome, ho 50 anni  e voglio porti delle domande... 



Malattia? No, passaggio evolutivo! 

Non sei , Fai Parte ...

Ognuno di noi è parte della razza umana intera, siamo formati da un corpo fisico animato dall'intelligenza cosmica (anima) che a sua volta è nutrita nell'oltre (spirito). Quando sperimentiamo il piano fisico (nascita), siamo dentro ad un corpo con caratteristiche precise date dal DNA (genetica) e ambiente (epigenetica).

Naturalmente, non siamo solo un corpo, c'è di più

Siamo alle soglie del 2017 e dunque non possiamo più parlare come nel 1900. 
La fisica quantistica e l’epigenetica ci hanno dato nuovi paradigmi su ogni fronte; se inserisco della benzina in un auto diesel l'auto si ferma perché funziona benissimo e così il nostro corpo quando si ferma è perché funziona e non perché è malato, anzi...In questo periodo storico non è più consentito il non assumersi la meravigliosa responsabilità della propria vita .  

Ognuno di noi fa parte del flusso cosmico e come tale rientra nella perfezione cosmica, nessuna eccezione! Il fatto che a volte "sembri" difficile scorgere tale perfezione non implica che non ci sia. 
Tutto ha una funzione a prescindere dal fatto che lo riconosciamo o meno. 

Ognuno di noi ha un "sentire" interno, una bussola che lo riporta nel ricordo che c'è di più e dunque anziché dire "lo sapevo" a cosa avvenuta, iniziamo ad ascoltarla, ad ascoltarci, la medicina fa il possibile per portarci ad ascoltare noi stessi ma è più facile condannarla che ringraziarla eh eh.  

La domanda è: " Vuoi avere ragione o essere felice ?"  

Finché restiamo in lotta contro il sistema, con le multinazionali, con il nostro corpo davvero crediamo di voler guarire? E guarire da cosa?  

Mi piace porre domande che aprono la visione piuttosto che dare risposte, il mio scopo? Contagiare il mondo in una visione che scorge a prescindere la perfezione cosmica in azione.  

La mia storia la puoi leggerla sul mio sito : www.beatricecarnaghi.com, dove troverai anche come contattarmi. 

So che sei una meraviglia e so che lo sai anche tu!  




Mi ritengo una goccia e arrivo sempre per 
far traboccare il vaso ... 

A presto Bea 


lunedì 21 novembre 2016

RICOMINCIO DAI BAMBINI - Se conoscono Hamer possono cambiare il mondo (free e-book)

"RICOMINCIO DAI BAMBINI" - Vito Gadaleta Editore

UN LIBRO PER I GENITORI, INSEGNANTI, ALLENATORI
Tutto ciò che ho appreso con il tempo, tutto quanto ricevuto, sento fortemente la necessità di rimetterlo in gioco, di renderlo disponibile a coloro che sono ciechi, in senso lato naturalmente; intendo privi della luce della verità, una verità tanto nascosta quanto da sempre palese ai nostri occhi. 
Il nostro animo fuggitivo, i nostri sentimenti intrisi d’invidia, gelosia, caparbietà e paura.

Ho fortemente voluto scrivere questo libro e soprattutto metterlo a disposizione di tutti in maniera gratuita. Potrai scaricare il libro in formato pdf in maniera gratuita al seguente indirizzo:

oppure acquistare una copia cartacea al seguente indirizzo:
http://www.lulu.com/spotlight/vitogadaleta



[1] ALTRI LINK FUNZIONANTI: [FREE DOWNLOAD CON REGISTRAZIONE]         [FREE DOWNLOAD]

venerdì 18 novembre 2016

Medicine letali e crimine organizzato

Medicine letali e crimine organizzato
Marcello Pamio - 25 maggio 2016
“Le aziende farmaceutiche non meritano più la nostra fiducia
per la loro arroganza e per il loro palese disinteresse
per la salute della popolazione”
Drummond Rennie, vicepresidente del JAMA
L’ultimo libro del dottor Peter C. Gøtzsche, “Medicine letali e crimine organizzato” è inquietante.
Se non fosse stato scritto da uno scienziato di fama internazionale il cui curriculum professionale è inossidabile e inattaccabile verrebbe da non crederci.
Due lauree (medicina e chimica) hanno permesso a Gøtzsche di lavorare direttamente per le aziende farmaceutiche sia come informatore impegnato a lanciare i nuovi farmaci sia come responsabile del prodotto. Quindi uno che conosce molto bene come funziona il Sistema dal di dentro…
Ha diretto inoltre il prestigioso e indipendente Nordic Center della Cochrane Collaboration (1).
Nel libro Gøtzsche spiega dettagliatamente, studio dopo studio come le aziende farmaceutiche sono riuscite a nascondere il fatto che i farmaci, al pari del tabacco, sono uno dei killer più spietati al mondo.

Le industrie grazie a comportamenti fraudolenti sia nel campo della ricerca che della promozione commerciale hanno sempre nascosto la letalità dei loro prodotti, e non appena emergono dati convincenti sulla loro pericolosità, vengono puntualmente realizzate ricerche di scarsissima qualità, spesso falsificandole, che arrivano a conclusioni opposte, generando volutamente confusione sia nell’opinione pubblica che nel mondo medico.
Così facendo le
aziende guadagnano tempo e le persone continuano a prendere farmaci e a morire…

Le organizzazioni criminali
Per comprendere i livelli di corruzione e amoralità che circolano nelle sale ovali delle principali multinazionali ecco un elenco incompleto di condanne che hanno ricevuto.
Questo è solo uno dei tantissimi motivi delineati magistralmente nel libro che permettono al dottor Gøtzsche di paragonare le lobbies della chimica e farmaceutica alle organizzazioni criminali. Anzi, queste ultime uccidono di meno.
Le multe sono state affibbiate per truffe vere e proprie, corruzione di medici, omissioni volontarie di eventi avversi, prescrizioni off-label (fuori dalle indicazioni terapeutiche), promozioni illegali e informazioni ingannevoli.
Pfizer: 2,3 miliardi di dollari nel 2009; Novartis: 423 milioni di dollari nel 2010; Sanofi-Aventis: 95 milioni di dollari nel 2009; Glaxo-SmithKline: 3 miliardi di dollari nel 2011; AstraZeneca: 520 milioni di dollari nel 2010; Johnson & Johnson: 1,1 miliardi di dollari nel 2012; Merck: 670 milioni di dollari; Eli Lilly: 1,4 miliardi di dollari nel 2009; Abbott: 1,5 miliardi di dollari nel 2012.
Dei 165 procedimenti giudiziari conclusisi con un patteggiamento (dal 1991 al 2010) le lobbies hanno sborsato 20 miliardi di dollari di sanzioni. A questi si devono aggiungere fino a luglio 2012 altri patteggiamenti per un totale di 10 miliardi di dollari.
Negli ultimi 15 anni, solo di patteggiamenti le cifre si aggirano sui 30 miliardi di dollari!

Guerra ai generici
I farmaci generici (stesso principio chimico ma molto meno cari perché il brevetto è scaduto) possono essere tenuti fuori dal mercato con una strategia in stile mafioso. Basta che un’azienda avvii una causa legale contro il produttore del generico, accusandolo di aver violato la legislazione sui brevetti, anche se l’accusa è del tutto priva di fondamento. L’autorizzazione per il generico slitta negli Stati Uniti automaticamente di ben 30 mesi.
In questo modo riescono a tenere per diversi anni l’esclusiva sulle proprie molecole anche dopo la scadenza dei brevetti. Impediscono di fatto l’utilizzo commerciale dei farmaci generici provocando un danno economico enorme ai vari sistemi sanitari e alle persone.
Un’altra strategia commerciale sfrutta la stereoisomericità delle molecole. I farmaci infatti sono stereoisomeri, cioè composti da due metà speculari, dal punto di vista chimico, di cui solo una metà è farmacologicamente attiva.
Quando il brevetto del farmaco originale sta per scadere la società mette sotto brevetto la metà attiva delle due. Modificano il nome, aggiungendo per esempio una o più lettere davanti al nome vecchio, e il farmaco-fotocopia viene immesso nel mercato per altri decenni. In questo modo ogni singolo farmaco viene brevettato per almeno due volte.
Il citalopram (scaduto) è diventato escitalopram.
Un’altra strada è rimettere il farmaco in commercio ma per un altro disturbo.
L’olanzapina era un principio attivo molto datato e quando il suo brevetto era prossimo alla scadenza, la Eli Lilly riuscì ad ottenere un nuovo brevetto dimostrando che il farmaco induce un aumento del colesterolo nei cani inferiore però a quello di un altro farmaco che non è mai stato autorizzato. Tutto questo è folle, anche perché l’olanzapina aumenta il colesterolo più di quasi tutti i farmaci in commercio!
Ma questo poco importa perché grazie ad una campagna di marketing spietata lo Zyprexa (nome commerciale dell’olanzapina) è divenuto l’antipsicotico più usato al mondo e nel 2005 ha portato ricavi per 4,2 miliardi di dollari.

Non tutti sanno che i farmaci fortemente innovativi nascono quasi tutti dalle ricerche pubbliche e non private. Tutta la ricerca di base che ha consentito alla medicina moderna di progredire è stata realizzata dal settore no-profit (università, centri di ricerca, laboratori finanziati dai governi). Circa 15 dei 21 farmaci più importanti entrati nel mercato statunitense dal 1965 al 1992 sono stati sviluppati da finanziamenti federali.
Le aziende farmaceutiche investono nella
ricerca di base per la scoperta di nuove molecole e di nuovi vaccini solo l’1% dei loro profitti, la maggior parte dei soldi li usano infatti per il marketing.

Manipolazione degli studi
Attualmente il solo requisito che viene considerato vincolante per stabilire se un farmaco è efficace è la presenza di un effetto statisticamente significativo in soli due studi clinici randomizzati e controllati (dalle aziende stesse) a confronto con il placebo. Questo obiettivo è facilmente raggiungibile, anche perché se l’azienda non raggiunge il proprio obiettivo può continuare a realizzarne altri, fino al momento in cui ce ne sono almeno due che cedono alle sue insistenze…
La comparazione con il placebo non ci dice nulla purtroppo se il nuovo farmaco è migliore o peggiore di un farmaco già in commercio.
Le aziende dispongono di svariate tecniche per manipolare gli studi clinici randomizzati che finanziano. Possiedono vari sistemi per ingannare le agenzie di controllo e far approvare farmaci pericolosissimi per la salute umana.
Per esempio se le dimensioni del campione sono sufficientemente ampie, uno degli effetti del farmaco assumerà valori statisticamente significativi e il farmaco verrà approvato anche se è pericoloso per la salute pubblica.
La storia ci insegna che sono tantissimi i farmaci entrati in commercio e poi ritirati dopo aver causato vere e proprie stragi. Sanno che un farmaco rischia di uccidere centinaia di migliaia di persone? Nessun problema, ai produttori non importa nulla, se quel farmaco farà incassare miliardi di dollari.
Si calcola il Vioxx della Merck abbia ucciso oltre 120.000 persone; il Celebrex della Pfizer circa 80.000, ecc. ecc.
Questi semplici due casi dimostrano che i FANS sono un gruppo di farmaci ad alta letalità, mentre la pubblicità e il marketing hanno spinto i medici, col supporto di reumatologi venduti a prescriverli per qualsiasi forma di dolore.
Poi c’è tutto il mondo delle scorrettezze scientifiche come far sparire i dati raccolti nello studio se non sono in linea con i risultati desiderati.
Negli studi controllati, lo dice il nome stesso, è possibile controllare e manipolare ogni risultato.

I dati infatti sugli studi parlano da soli: i risultati sono più favorevoli per il farmaco valutato se l’azienda che lo produce è quella che finanzia lo studio (20 volte più favorevoli del previsto).
E’ davvero incredibile che si sia arrivati ad accettare un sistema in cui le aziende fanno la parte sia dei giudici che dell’imputato, e chi ne paga le spese siamo
noi.

Ghostwriters
Il livello dell’attuale ricerca è così corrotto che esistono autori invisibili direttamente stipendiati dalle aziende farmaceutiche che sfornano revisioni e articoli secondari in modo da inondare e deviare il mondo accademico.
Questa prassi produce gravi danni alla sanità pubblica dal momento che spinge i medici verso conclusioni sbagliate sui benefici e svantaggi dei farmaci. Si tratta di una vera e propria truffa.
In pratica la divisione marketing produce articoli scritti da autori aziendali, ma questi verranno poi firmati da importanti e autorevoli professori e baroni universitari, i quali ricevono una lettera con l’offerta di decine di migliaia di dollari semplicemente per firmare con il proprio nome un articolo che tesse le lodi del nuovo farmaco!

Questi medici venduti avvallano il farmaco basandosi su studi scritti dalle stesse aziende (spesso neppure letti), in un conflitto di interessi pericolo per la salute dei pazienti.
Poi la maggior parte dei medici in buona fede credendo che gli articoli scientifici siano stati scritti dai colleghi più autorevoli, prescriveranno il farmaco….

Corruzione dei medici
Con l’informatizzazione della vita umana le aziende riescono a sapere ogni settimana tutti i dati relativi alle prescrizioni farmaceutiche effettuate da ogni singolo medico. In questo modo sono in grado di tenere sotto controllo e verificare come stanno lavorando i loro medici. Se lavorano bene oppure no. Se meritano premi, soldi oppure no.

martedì 15 novembre 2016

La "normalità" è una malattia


La "normalità" è una malattia

di Valeria Pisano
Se potessimo sapere quali sono i reali bisogni del nostro corpo rimarremmo, probabilmente, sconvolti.

Riposo e rilassamento anzichè corse e sfinimenti ogni giorno della settimana.
Sonno lungo e profondo anzichè serate e nottate davanti agli schermi della tv, del pc, dell'Iphone.
Acqua fresca corrente anzichè bibite gasate ed alcoolici.
Frutta e verdura anzichè panini e focaccine.
Luce del sole ed aria aperta anzichè occhiali scuri, uffici e stanze chiuse.
Aria di mare e di montagna anzichè smog e fumi di scarico.
Carezze ed abbracci anzichè rigidità e chiusura.
Massaggi e trattamenti anzichè vergogna e distacco.
Pelle nuda ed esposta anzichè abiti scuri, sciarpe e golfoni.
Camminate e passeggiate anzichè automobile ed autobus.
Sorrisi e fiducia anzichè risentimento e rancore.

Il nostro "sentire" si è dovuto quasi azzerare per poter sopravvivere facendo l'opposto di ciò che ci è necessario per Vivere.

Ogni piccolo passo verso la direzione di ciò che è utile per il nostro REALE benessere è benedetto. Ogni comprensione che va al di là di quello che viene ritenuto il "benessere" secondo i "massmedia" è sacrosanta.

Ogni scardinamento di regole dovute al "si-è-sempre-fatto-così" è una conquista, poichè quello che è la "normalità" in una società malata è una malattia fatta diventare stile di vita.
 
Il tuo corpo e la tua anima vogliono salute e guarigione, ricordalo...
~ Valeria Pisano ~ Fonte
www.evolutioncoaching.it

domenica 13 novembre 2016

Fisiologia di un'emozione

Fisiologia di un'emozione

Quando si soffre di un disturbo a livello fisico si tende a curarlo con farmaci e ad individuarlo per mezzo di analisi. La medicina di tipo allopatico, cura ogni sintomo come un nemico da sconfiggere proveniente dall'esterno. Essa cura ma, spesso, non guarisce determinate sintomatologie che poi definirà come croniche.


La pecca della medicina allopatica è proprio quella di scomporre il corpo in un insieme di organi e funzioni senza mai correlarli ma, al contrario, scindendoli e cercando, allo scopo di "guarire" il soggetto, virus, fattori genetici e quant'altro possa farla venire a capo dello stato di disagio lamentato da quella persona che ad essa si rivolge.


La medicina cosiddetta alternativa, invece, considera l'individuo come un complesso formato da anima, mente e corpo. Per questo si parla sempre più spesso di medicina olistica proprio in riferimento al fatto che questo tipo di medicina, a differenza della medicina allopatica, cerca le cause che hanno originato il disturbo senza limitarsi a curare gli effetti e tenendo conto dell'unità Anima-mente-corpo del soggetto da curare.

Se la medicina allopatica è più superficiale, ciò è dovuto al fatto che essa considera il corpo alla stregua di una macchina e lo cura come tale, considerando l'influenza di fattori quali emozioni, ambiente e conflitti interiori come estranei ed irrilevanti quali possibili cause del sorgere dello stato di disagio.
Se quindi la medicina allopatica si rivela indispensabile come medicina salvavita, di contro essa risulta poco efficace e superficiale nel caso di patologie legate a stati di disagio scaturenti da conflitti interiori.

Proprio per compensare questa sua lacuna e per cercare d'imitare la medicina alternativa, è sorta la psiconeuroendocrinoimmunologia. Dietro questo nome così complesso ed ampolloso si nasconde una nuova ed evoluta branca della medicina allopatica classica avente lo scopo di studiare il rapporto esistente fra emozioni e stato di salute delle persone.

Già millenni fa la medicina cinese ed indiana avevano individuato fra le principali cause del disagio fisico dell'individuo le emozioni. Non a caso, sia la medicina indiana che quella cinese compresero presto che dietro un disturbo fisico localizzato in un organo stava un'emozione che determinava una modificazione di carattere fisiologico a carico del sistema anima-mente-corpo, comunemente chiamato essere umano.

Ebbene sì, sono le nostre emozioni a condizionare il nostro stato di salute e non i virus, i geni o l'inquinamento. In parole semplici è ciò che pensiamo a determinare il nostro stato di salute. Ho già parlato dell'influenza delle emozioni sullo stato psicofisico del soggetto nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA- YOUCANPRINT EDIZIONI.

Ogni emozione ha un suo potere sul nostro stato fisiologico. Essa ha la capacità di mutare la nostra fisiologia e donarci la salute o, al contrario, farcela perdere. Diversi studi di psiconeuroendocrinoimmunologia hanno dimostrato come a seconda delle emozioni vissute il corpo umano è orientato a migliorare o, viceversa, peggiorare il proprio equilibrio omeostatico (stato di salute).

Se una persona vive in un ambiente a lei ostile o in condizioni di forte stress, automaticamente sarà in uno stato emotivo cosiddetto di attacco o fuga. Questo stato di stress produrrà, a livello fisiologico, degli ormoni quali cortisolo ed adrenalina, gli ormoni dello stress aventi effetti negativi sul sistema psicofisico.
Quando, viceversa, una persona riesce a trovare un equilibrio all'interno della propria Vita, vivendo relazioni soddisfacenti, accettando gli accadimenti senza resistere allo stato di ciò che è, il suo organismo si stabilizzerà in uno stato di benessere e, a livello fisiologico, produrrà gli ormoni del benessere quali ossitocina ed endorfina. Questi ormoni hanno la caratteristica di agire a livello positivo sul sistema neurovegetativo, stabilizzando tutte le funzioni dell'organismo, aumentando la soglia di sopportazione della fatica e migliorando la risposta allo stress esterno.

Ecco quanto è importante pensare bene e risolvere i conflitti interiori! UN SOLO PENSIERO MUTA LA FISIOLOGIA DI CHI LO HA FATTO DETERMINANDO LO STATO DI BENESSERE O DI DISAGIO PSICOFISICO! 

D'altronde la medicina tradizionale cinese, già millenni fa ribadiva il collegamento fra organi ed emozioni. Ad esempio, essa collegava l'emozione rabbia al fegato, la tristezza al polmone, la paura al rene, la simpatia allo stomaco, l'amore al cuore. Per ulteriori approfondimenti in merito, rimando al mio libro.

Ogni emozione ha il potere di mutare sia la fisiologia che la postura di una persona. Diversi atteggiamenti, modi di parlare più o meno veloci, più o meno rabbiosi, sono determinati dallo stato psicofisico della persona alla quale appartengono. 
Da ciò si può trarre una conclusione: tutte le somatizzazioni e i disagi psicofisici in generale comunemente ascritti al rango di patologie croniche dalla medicina ufficiale, sono guaribili. Certo, non è facile direte voi. Ciò richiederà un serio lavoro su di se volto ad individuare ciò che crea quel tipo di disagio. Per far ciò occorre effettuare un'attenta auto osservazione allo scopo d'individuare l'emozione base che crea poi il disagio a livello psicofisico.

La prossima volta che avete mal di testa o accusate altri disturbi simili, sappiate che sono solo somatizzazioni e che l'organo che accusa quel disagio è una semplice spia che vi avverte che è arrivato il momento di cambiare direzione alla vostra Vita. Voi solo potete farlo. Voi solo potete guarirvi, nessuno può farlo al posto vostro perchè nessuno HA INTERESSE A VEDERVI SANI, ALTRIMENTI LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO E I MEDICI SI RITROVEREBBERO IMPROVVISAMENTE DISOCCUPATI.

Il sistema vuole individui inconsapevoli e manipolabili allo scopo di guadagnarci sopra. Imparate a mantenervi in salute da soli, documentatevi, ascoltate persone più esperte di voi in questo campo, leggete libri sull'argomento, frequentate seminari e, in generale, fate tutto ciò che ritenete opportuno per cambiare il vostro modo di vedere la Vita ricordando che la salute dista da voi solo un pensiero. Questo pensiero, se positivo produrrà salute attraverso emozioni positive, se negativo vi farà vivere disagi a livello psicofisico e, se reiterato nel tempo e non tenuto nel dovuto conto, potrà portare alla morte. 
Vincenzo Bilotta

venerdì 11 novembre 2016

Malattia: un approccio più sensato è possibile?

Malattia: un approccio più sensato è possibile?
Si sente spesso dire: “era malato”, “aveva un brutto male”, “è stato sfortunato” ecc. con riferimento a chi è stato colpito da gravi patologie purtroppo sempre più frequenti al giorno d’oggi, in particolare cancro o oncoequivalenti, questi odierni modi di dire altro non sono che convinzioni indotte che a certe malattie nulla si può opporre, non c’è scampo; niente di più fuorviante poiché trattasi di una radicata illusione delle coscienze.

In caso di gravi malattie di un proprio caro o di se stessi nessuno si sente in grado di fare delle scelte per contrastare in maniera alternativa il “male” pertanto si è destinati ad un calvario di sofferenza e solo se si dispone di una ferrea motivazione a guarire prima o poi si uscirà dal ciclo infernale di cure i cui effetti collaterali devastanti sono ormai noti a tutti.
Quando si tratta di persone care e di noi stessi io personalmente credo che sia doveroso prendere in mano la situazione in maniera chiara e cercare oltre, oltre a quello che ci viene propinato come “cura” quando al contrario è una batosta che lascia il paziente, già gravato dalla stessa patologia, in una condizione a volte disastrosa e senza alcuna forza interiore di reagire.  

Nessuno si fa carico di ricercare soluzioni differenti dall’usuale percorso di cura imposto come unico possibile, ma comodo e già bello pronto senza alcuno sforzo pur sapendo che gli esiti spesso sono nefasti, quindi l’andazzo è quello di limitarsi a “girare” da questo a quel dottore, ospedale, clinica, analisi ecc. rigorosamente ben “accreditati” in tal modo non si potrà dire che non si ha avuto “cura”; tuttavia qualcosa pulsa sempre sotto le spoglie della coscienza assopita che ogni persona umana ancora ha e solo nel momento del dolore profondo pare riesca a venire a galla.

Non è certo colpa nostra se le cose vanno così, tutti siamo nati in questa società che ci ha abituati ad affidarci e a credere nei suoi metodi e che ha allestito un eccellente(?) sistema sanitario che dovrebbe pensare a curare i malati. Sempre più spesso tuttavia ci si accorge dell’inganno, dell’impossibilità di cura, dell’incapacità anche di diagnosticare alcuni mali e porvi rimedio efficace e quando questo accade allora qualcuno, purtroppo pochi, cerca al di fuori dell’illusione concepita a copertura della claudicante sanità pubblica svegliandosi dall’ipnosi della malattia.

Oggi poi con i più avanzati mezzi nel settore sanitario fa ancora più male sapere di persone sane che a seguito di test diagnostici di controllo, insistentemente pubblicizzati come preventivi[1], si sono ritrovate in un vortice senza fine di cure e disagi di ogni genere, da cui non tutte ne escono a testa alta(vive).

Il problema della falsa prevenzione e sovradiagnosi[2] è ormai arcinoto, ma non si deve assolutamente sapere che i test preventivi non riducono il numero di malati, non prevengono le malattie, non diminuiscono il numero di morti per le rispettive malattie, ma innalzano l’illusione di efficienza del sistema con la scusa che prendendo sul principio il “male” si avranno più possibilità di sopravvivere, cosa che non corrisponde al vero in quanto i metodi ufficiali di cura non tengono conto del malato nella sua interezza ed una semplice diagnosi può, più della stessa malattia, comportare conseguente irreparabili.

La realtà purtroppo è più crudele di quello che normalmente si può immaginare poiché questo sistema preventivo ha il solito scopo di far ingrassare la macchina infernale delle cure dissennate, macchina che viene costantemente oleata e perfezionata per funzionare sempre al meglio, riuscendo a volte a prevedere anni prima il male dal quale saremmo afflitti, giusto per farci stare più tranquilli sia chiaro!

Qualsiasi grave sintomo(non malattia) dovesse presentarsi bisogna analizzarlo in ogni sua componente, basterebbe anche solo porsi in maniera critica a livello fisico(sintomi) per valutarlo nella sua reale gravità e decidere un percorso di cura, che, mi duole dirlo, dovrà essere scelto da noi, non da altri, solo così saremo consapevoli di tutto il “cammino” di guarigione e troveremo la giusta motivazione ad uscire dalla malattia che viene a mancare quando demandiamo il compito della nostra guarigione ad altri.

Per guarire il primo e più importante passo è volerlo e il miglior modo di avviare un genuino convincimento verso la propria(e altrui) salute è proprio quello di occuparsi in prima persona del proprio soffrire.

Quando si sta male sarebbe di fondamentale importante sapere quanto realmente sia grave il nostro malessere, dico sarebbe in quanto la questione è del tutto ignorata dalla medicina tradizionale la quale tratta ogni patologia di forte impatto sociale con lo stesso allarmistico e distruttivo metodo(protocollo). Il cancro anche quando benigno e/o piccolo è pur sempre il “male” da estirpare con immediatezza. Con ogni mezzo, non c’è tempo di farsi domande. Com’è possibile che per un cancro di pochi millimetri ci si accanisca sostanzialmente con le stesse pesanti cure(?) del cancro esteso?

Purtroppo la scienza medica non risponde a questi elementari quanto vitali quesiti, agisce senza pensare a discapito del fisico, ma soprattutto della morale del paziente, la quale viene tenuta costantemente in allarme, sotto lo scacco di una paura agghiacciante poiché il protocollo non ha sentimenti, non ha cuore; il medico spesso cerca di attenuare il colpo, ma così è stato deciso per lui e così deve fare.

Quindi ho compreso che ci tocca valutare il “peso” della malattia autonomamente, dopo aver compreso molto del funzionamento del nostro corpo e di cosa sia realmente la malattia a quel punto potremmo decidere consapevolmente di seguire delle cure alternative e/o naturali che giocoforza, per i motivi suesposti, saranno efficaci. [3] [4] [5] [6] [7]

Avessimo per le mani una tabella della gravità della nostra malattia renderebbe tutto più semplice e di sicuro spazzerebbe via molte paure inutili che aggravano notevolmente le condizioni sanitarie.

lunedì 7 novembre 2016

“I vaccini? Sono tutti approvati senza studi”

“I vaccini? Sono tutti approvati senza studi”

Qualcosa deve essere andato storto se, nel mezzo della campagna pro-vaccini, finanziata dal ministero della Sanità con 495.500 euro per 24 mesi, si stanno incoraggiando provvedimenti punitivi contro i medici che “osano” sconsigliare le vaccinazioni.

Quando la pubblicità non basta
La federazione che riunisce gli ordini dei medici (Fnomceo) ha rivelato l’8 luglio scorso “che sono già stati inoltrati procedimenti disciplinari per i dottori che sconsigliano i vaccini” e minacciato per loro la radiazione dall’Ordine.
Beatrice Lorenzin ha applaudito i metodi forti. Già, il ministro non rappresenta gli “altri” medici – nè quelli in linea con l’Istituto superiore di sanità, che non se la sentono di inoculare gli ultimi vaccini appena immessi sul mercato (per i motivi ben descritti qui) – nè quelli che non considerano tutti i vaccini come appartenenti a un unico calderone ma ne spiegano differenze e finalità. Qui e qui.

Lo spot a spese nostre
Eppure, dicevamo, il ministero ha finanziato una campagna pubblicitaria con denaro pubblico. Cliccate sull’azzurro per leggere l’accordo di collaborazione con la Regione Veneto. È descritto un progetto che risale al 2014 (ma i fondi verranno distribuiti a partire dal gennaio 2017). L’intento è quello di “monitorare la fiducia del pubblico nei programmi vaccinali” e di cogliere “le necessità informative sviluppando un sistema di decisione assistita per le vaccinazioni”.
In sostanza, la cifra servirà a finanziare il sito vaccinarsi.org, perché “un ruolo determinante nella sfiducia crescente nelle vaccinazioni è giocato dai mass media e dal web (…)” e “la rete va assolutamente presidiata” (pag 8).
Grazie al denaro si potrà posizionare il sito in alto fra i motori di ricerca in modo che diventi più visibile. A pag 10 è illustrata “l’importanza di preparare dati fruibili da tutti gli operatori che possano essere disponibili in caso di emergenza mediatica”.

I luoghi comuni
Ma tutta questa sbandierata informazione sui vaccini di fatto non c’è. Ascoltiamo sempre frasi fatte, spot appunto: “i vaccini sono sicurissimi”; “i vaccini hanno salvato l’umanità”; “chi non si vaccina mette a rischio l’immunità del gregge”, “chi divulga pericolosi dubbi sui vaccini non può far parte della Sanità Pubblica”, “i magistrati non devono occuparsi di salute” e via così.
Poi, però, quando si cerca di entrare nel merito, di capire qualcosa sugli studi di efficacia dei vaccini (svolti – magari !- da enti indipendenti); su come vengono raccolti e considerati gli effetti collaterali; sul perchè non esistano in commercio vaccini singoli; sul perchè ad ogni nuova stagione il sistema sanitario ne debba acquistare di nuovi (lasciatecene pagare almeno uno); su quali sono le epidemie pericolose da cui ci dobbiamo guardare; sulle analisi degli eccipienti; sulle strategie vaccinali; sui conflitti di interesse dell’agenzia del farmaco europea Ema che dovrebbe tutelarci… ecco che le famose spiegazioni si dileguano come tanti cubetti di ghiaccio sotto il sole di Taormina.
Dagli spot al vapore acqueo, sempre e solo fumo.

I vaccini sono approvati senza studi
Proviamo a sfatare alcuni luoghi comuni ascoltando l’infettivologo Fabio Franchi.

La Fnomceo ha dichiarato che i vaccini sono sicuri perchè sottoposti a studi randomizzati in doppio cieco, è vero?
“I vaccini, in Europa e negli Usa, non sono considerati farmaci ma misure di prevenzione nonostante in Italia se ne occupi Aifa, l’agenzia per il farmaco. Così, mentre per gli altri medicinali è prevista una lunga procedura di studio prima dell’approvazione in commercio, per le misure di prevenzione (i vaccini, appunto) questa non occorre. Una cosa non richiesta, non si fa. Sui vaccini gli studi controllati randomizzati in doppio cieco con placebo non ci sono“. (Per lo studio randomizzato in doppio cieco si divide la popolazione in due gruppi, in maniera casuale: a una parte si somministra il vaccino all’altra un placebo. E li si segue entrambi nel tempo per osservare l’efficacia del vaccino e prendere nota degli eventuali eventi avversi).

Ma Fnomceo ha dichiarato che ci sono. Cliccate qui il documento originale.
“Ha preso un abbaglio. Mancano gli studi randomizzati in doppio cieco per i singoli vaccini e mancano per le combinazioni di vaccini (trivalente, esavalente). Lo hanno sempre evidenziato le review più importanti sui vaccini (ad esempio la Cochrane Collaboration, spesso citata da ricercatori e medici di tutto il mondo). In più ora l’Agenzia europea per il farmaco (Ema) impedisce ai ricercatori indipendenti la verifica dei dati suggellati da se stessa (come denunciato dalla Cochrane): quello che Ema produce va accolto a scatola chiusa. Come mai per la Fnomceo la trasparenza non è da considerarsi un requisito essenziale?  E dire che la Fnomceo invoca in continuazione il rispetto della metodologia scientifica…”

Quando si prova a fare domande su questi aspetti cruciali, non si riceve risposta.
“Se Fnomceo e istituzioni fossero così sicuri della saldezza delle loro ragioni, non si opporrebbero a un confronto ragionato con eventuali critici. Invece preferiscono evitarlo con l’esilarante motivazione che “sarebbe una falsa par condicio”.  Affermano a priori che è ingiusta la pretesa di “un democratico confronto” tra scienza (esclusivamente la loro) e le “tesi truffaldine”, quelle di chiunque non dia loro ragione”.

Questa condotta rispecchia il codice deontologico dei medici?
“Assolutamente no. Ci impegniamo a sostenere con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto e su un’informazione comprensibile e completa; a mettere le nostre conoscenze a disposizione del progresso della medicina”.

Quale articolo parla della libertà del medico?
“Gli articoli 4 e 20. La professione del medico è fondata sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità. Il medico non si piega a interessi, imposizioni o condizionamenti”.

Un medico può rifiutarsi di consigliare tutti i vaccini a chiunque come vorrebbe la Fnomceo?
“L’articolo 22 recita: il medico può rifiutare la propria opera professionale quando vengano richieste prestazioni in contrasto con la propria coscienza o con i propri convincimenti tecnico-scientifici, a meno che il rifiuto non sia di grave e immediato danno per la salute della persona, fornendo comunque ogni utile informazione e chiarimento per consentire la fruizione della prestazione”.