lunedì 1 settembre 2014

Civico 117a Fratelli Biviano: diciamo si a Stamina

Una settimana fa, passeggiando per le vie del centro, notiamo una tenda e delle persone sedute di fronte a Montecitorio, così ci fermiamo a chiedere il motivo della loro protesta pacifica. Marco ci spiega perché si trova lì: ha 32 anni ed è affetto da distrofia muscolare dalla nascita, così come i suoi tre fratelli. Da un anno, con suo fratello e la sua fidanzata, si sono trasferiti al Civico 117a (fratelli Biviano), una tenda in piazza Montecitorio, di fronte al nostro Parlamento, per gridare silenziosamente ma costantemente la loro voglia di vivere e reclamare il loro diritto di cura con il metodo Stamina. 



Quella sera, Marco era appena tornato da Maranello con suo fratello: vi si erano recati per sensibilizzare e portare all'attenzione di quante più persone la loro condizione, ma soprattutto la loro forte voglia di stare bene, di riguadagnare la salute e di non morire. Un diritto. Quando si è malati, si farebbe qualsiasi cosa pur di star meglio e addirittura per guarire. Conoscete il metodo Stamina? Ne sapete qualcosa? Magari ne avete soltanto sentito parlare, ma oggi sappiamo che questo metodo funziona e i malati ne ricavano benefici e miglioramenti quando viene "concessa" loro la possibilità di accedere a questi trattamenti. 


Quella del metodo Stamina è una storia vecchia...l'abbiamo vissuta con la cura Di Bella, noi sclerosetti ne abbiamo fatto le spese in prima persona con il cosiddetto metodo Zamboni...e poi chissà  quante altre volte dovremo sentire storie come queste! Voglio dire: magari non funziona o non è valido ma avete notato anche voi che quando una possibilità di cura non sgorga dai protocolli tanto cari alle nostre aziende sanitarie, le autorità preposte reclamano a gran voce l'obbligo morale di tutelare la salute dei malati...lasciandoli anche morire senza una possibilità, mentre se viene sfornato un farmaco nuovo (o ripescato uno vecchio) per una nuova, presunta, pericolosissima malattia che ha colpito anche soltanto un uomo su un milione viene subito approvato per un bel protocollo di ricerca, in cui i malati stessi proveranno sulla loro pelle direttamente. È una coincidenza o c'è qualcosa che non quadra?!


Non vi chiedo di credere a quello che leggete o a quello che sentite, vi chiedo di pensare con la vostra testa a cosa accade quando si parla di malattie, di malati, di vita o di morte. Leggete la storia dei fratelli Biviano e fatevi una vostra idea. Se siete con loro, sosteneteli! Via civico 117a Piazza Montecitorio...li trovate lí!

Giuliana Sclerosette

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Non si accettano offese parolacce o bestemmie. Rispetto e civiltà sono ben accetti. Gli autori non vogliono sostituirsi alla figura medica e non si accettano richieste di cura. Non è possibile in questa sede rispondere a domande riguardo malattie personali ma, solo in linea generale, a scopo informativo e divulgativo.