venerdì 28 febbraio 2014

Da astrociti a neuroni, una via per riparare le lesioni spinali

26/02/2014
Gli astrociti, le cellule che nel sistema nervoso occupano lo spazio tra i neuroni, possono essere convertiti in neuroni maturi in grado di stabilire nuove sinapsi e di sostituire parzialmente le cellule distrutte da un danno al midollo spinale. Lo ha dimostrato uno studio sui topi che apre una nuova strada per la sperimentazione di terapie per i danni spinali, anche se occorreranno decisi progressi sul numero di neuroni ottenuti e sulla loro funzionalità.
Come riparare una lesione spinale? E' una domanda a cui si cerca di rispondere da generazioni: quando il midollo spinale viene danneggiato, si verifica una distruzione irreversibile di neuroni, con la conseguente perdita della funzione motoria e sensoriale a valle del danno.

Un nuovo studio in vivo sui topi e pubblicato su “Nature Communications” a firma di Zhida Su del Texas Southwestern Medical Center a Dallas e colleghi della Second Military Medical University, dimostra ora l’efficacia di un metodo per “riprogrammare” particolari popolazioni di cellule, gli astrociti, inducendoli a convertirsi in neuroni maturi e a stabilire nuove sinapsi con altri neuroni, sostituendo parzialmente quell perduti in un danno spinale.

A differenza di alcune regioni del cervello, il midollo spinale manca della capacità di produrre nuovi neuroni nell'età adulta. Le ricerche sulla possibile riparazione di un danno spinale si sono quindi indirizzate, nella maggior parte dei casi, verso il trapianto di cellule staminali o di cellule già differenziate, con l’idea di sostituire le popolazioni di neuroni andate perdute.

Una delle strade più promettenti prevede il ricorso a cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC), ottenute da cellule somatiche adulte che vengono spinte a ripercorrere all’indietro il cammino di differenziazione, fino alla pluripotenza. Da questo stato, i ricercatori sono in grado di ri-differenziare le staminali fino a ottenere la tipologia cellulare più adatta all'obiettivo terapeutico.

Le iPSC hanno due principali vantaggi: consentono di evitare sia le obiezioni bioetiche sull'uso di staminali embrionali, sia il problema del rigetto, poiché provengono dallo stesso paziente.

Recentemente, alcuni studi hanno mostrato che l’innesto di staminali neurali fetali o derivate da iPSC può superare i meccanismi che inibiscono la crescita neuronale, promuovendo la riparazione del midollo spinale. Questi risultati dimostrano chiaramente che le reti neurali nel midollo spinale dell'adulto possiedono in certa misura una plasticità strutturale.
In questa microfotografia di tessuto spinale di topo è ben evidente in giallo un astrocita nel processo di conversione in un neuroblasto e poi in neurone maturo (Cortesia Zhida Su)
Tuttavia, una potenziale terapia basata sul trapianto cellulare in  pazienti umani deve superare alcuni enormi ostacoli. In primo luogo, il tempo richiesto per preparare le cellule per un trapianto autologo è più lungo di quello tipico della finestra terapeutica ottimale. In secondo luogo, c'è la possibilità che si formi un tumore a partire dalle cellule staminali non ancora differenziate nell'ambiente del danno spinale. Infine, la procedura di trapianto induce un danno secondario al midollo spinale.

Una promettente alternativa è la riprogrammazione, grazie alla quale il destino di molte cellule somatiche può essere ridefinito in coltura mediante l'espressione forzata di pochi fattori di trascrizione, che regolano l'attivazione di specifici geni.

In questo studio, gli autori mostrano che la riprogrammazione può essere applicata anche in vivo e su cellule già presenti nel midollo spinale adulto, e in particolare sugli astrociti, le cellule che riempiono lo spazio tra i neuroni e hanno come compito principale la regolazione del contenuto chimico dello spazio extracellulare.

Con questa tecnica, gli astrociti possono essere convertiti in neuroblasti, cioè in neuroni immaturi, e poi in neuroni maturi, mediante l’iniezione di un virus che induce gli astrociti a esprimere un unico fattore di trascrizione, detto SOX2.

Nel corso della sperimentazione, la procedura è stata applicata ad alcuni topi appena dopo un danno spinale, consentendo la formazione di nuovi neuroni maturi, in grado di stabilire sinapsi con altri neuroni.

Il numero di neuroni ottenuti con questo approccio però è ancora limitato e il loro grado di funzionalità è sconosciuto. Serviranno dunque ulteriori sperimentazioni per confermarne la validità ed eventualmente per indirizzare su questa strada la ricerca sulla riparazione dei danni spinali.


Fonte: http://www.lescienze.it/news/2014/02/26/news/lesione_spinale_conversione_in_vivo_astrociti_neuroni-2026284/



mercoledì 26 febbraio 2014

Cuore, studio Uk accusa: migliaia di morti in Ue per linee guida basate su dati falsi

Tutto ruota intorno alle linee guida della Società europea di cardiologia pubblicate nel 2009 che raccomandano per i pazienti cardiopatici che devono sottoporsi a un intervento chirurgico non legato al cuore l’impiego di farmaci beta bloccanti. Queste linee guida sono, però, basate su ricerche rivelatesi in contrasto con gli standard scientifici, tanto da provocare il licenziamento dell’autore.

di Davide Patitucci | 1 marzo 2014

I  numeri sono quelli di un conflitto armato. “Almeno 10 mila probabili morti l’anno nel solo Regno Unito”. Sono le conclusioni di una meta-analisi condotta su migliaia di pazienti da un team di ricercatori britannici guidati da Darrel Francis, dell’Imperial College di Londra, e pubblicata a lugliosulla rivista specializzata “Heart” . Cifre che, guardando all’intero Continente europeo, lieviterebbero. Fino a raggiungere le 800 mila morti negli ultimi cinque anni, in base a una più ampia indagine condotta dallo stesso gruppo di ricerca, pubblicata nelle scorse settimane sulloEuropean Heart Journal. “La sicurezza dei pazienti è di primaria importanza – sostiene Francis nella sua analisi -. La medicina clinica dovrebbe imparare dai propri fallimenti”.  

Ma su cosa si basa questo studio britannico e quali sono i fallimenti cui fa riferimento? Tutto ruota intorno alle linee guida della Società europea di cardiologia pubblicate nel 2009, raccomandano per i pazienti cardiopatici che devono sottoporsi a un intervento chirurgico non legato al cuore l’impiego di farmaci beta bloccanti, per proteggere il cuore stesso sia durante che dopo l’operazione. Queste linee guida sono, però, basate su ricerche rivelatesi nel tempo in contrasto con gli standard scientifici correnti, tanto da provocare nel novembre del 2011 il licenziamento dell’autore, Don Poldermans, da parte dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam presso il quale lavorava come esperto in chirurgia cardiovascolare, a seguito di una “Inchiesta per possibile violazione dell’integrità scientifica”. 

A nulla sono valse, infatti, le ammissioni di colpa e le scuse dello studioso, che ha tuttavia negato l’intenzionalità del suo operato. Numerosi gli appunti mossi contro di lui, tra gli altri “cattiva condotta scientifica, omissione di consenso informato scritto, fabbricazione di dati emanipolazione dei risultati della ricerca”. Non sarebbe, invece, emersa “alcuna prova di manipolazioni indirizzate deliberatamente in una specifica direzione”, secondo l’indagine interna dell’istituto. I fatti sono ancora più gravi se si considera che il medico olandese caduto in disgrazia, oltre a essere stato il principale responsabile del progetto di ricerca, ha anche guidato, in paleseconflitto d’interessi, la commissione che ha stilato le linee guida europee. 

“La meta-analisi di Francis è solo l’ultimo di una serie di studi che mettono in dubbio l’uso dei beta-bloccanti per la prevenzione degli eventi cardiovascolari nella chirurgia non cardiaca – sostieneRosa Sicari, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, tra i membri della task force che ha stilato le linee guida europee -. Le varie generazioni di studi nel tempo sono state, infatti, messe in discussione per il sospetto di frode scientifica. Tuttavia – precisa la studiosa – nonostante ci siano state indagini sulla condotta di Don Poldermans, autore principale di queste ricerche, gli studi non sono stati cancellati e/o ritirati dagli editori delle prestigiose riviste che li avevano pubblicati”. 

Ma quanto sono efficaci questi medicinali e quali sono i rischi connessi al loro impiego? “I beta-bloccanti sono farmaci largamente usati nei pazienti con cardiopatia ischemica e nella disfunzione ventricolare sinistra non ischemica – spiega Sicari -. Il loro utilizzo aumenta il rischio di morte per ipotensione e ictus. Tuttavia, gli studi clinici randomizzati sono ancora pochi e probabilmente insufficienti a chiudere questa controversia scientifica che dura da moltissimi anni”. 

Secondo quanto emerge dalla meta-analisi, l’aumento del rischio di decessi nel solo Regno Unito sarebbe del 27 per cento. Francis e colleghi denunciano che le linee guida europee sono ancora basate su analisi che comprendono i dati degli studi di Poldermans, ormai screditati. E denunciano come l’aver inserito questi dati manipolati nelle meta-analisi fatte in precedenza abbia determinato una sottostima del rischio di mortalità associato all’uso dei beta-bloccanti. Secondo gli autori, però, “non è facile accertare in modo affidabile la reale estensione del possibile danno” di questa sottovalutazione dei rischi per la salute. Ma, in basse alle loro stime, “più della metà dei decessi si sarebbe verificata quando la ricerca di Poldermans era già stata screditata. Le linee guida – concludono Francis e colleghi – dovrebbero, pertanto, essere ritirate senza ulteriori ritardi”. 

L’invito degli studiosi inglesi sembra essere stato recepito. “Si stanno preparando le nuove linee guida – comunica Sicari -, nelle quali l’indicazione dei beta-bloccanti dovrebbe rimanere limitata a chi già li utilizza cronicamente”. Secondo un comunicato congiunto emesso, all’indomani della pubblicazione dello studio britannico, dall’American Heart Association, l’American College of Cardiology Foundation e l’European Society of Cardiology, “è in corso un’attenta indagine di tutti gli studi già validati, con l’incorporazione di nuovi trial e meta-analisi. Nel contempo, la nostra posizione comune è che l’utilizzo dei beta-bloccanti in pazienti che si sottoporranno a interventi non cardiaci non dovrebbe essere considerato di routine, ma valutato attentamente dai medici caso per caso”. Le nuove linee guida, depurate da dati erronei e manipolati, secondo le indicazioni delle tre società scientifiche internazionali, dovrebbero vedere la luce quest’estate.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it


martedì 25 febbraio 2014

La guarigione è dei pazienti


Rieccomi qui a parlare ancora di Nuova Medicina Germanica questa volta però voglio andare un po’ oltre ed integrare il discorsetto sulla NMG di qualche tempo fa (qui) cercando di ampliarlo.
Nell’esaminare le potenzialità della NMG è apparsa chiara l’incredibile precisione delle 5 Leggi Biologiche nel diagnosticare un determinato sintomo (il termine malattia è superato) mentre sul fronte della guarigione/ripristino i risultati risultavano essere strettamente correlati alla volontà del paziente, pur seguendo un percorso terapeutico guidato. E’ comprensibile che non sia affatto facile metabolizzare i principi della NMG pertanto potrebbe risultare impervia anche la strada della guarigione, soprattutto in situazioni difficili o disperate, in questi casi potrebbe essere d’aiuto la Metamedicina o medicina emozionale, ideata da Claudia Rainville, che guida il paziente alla ricerca e successiva modifica delle emozioni innescate da un determinato evento.

Il connubio di queste due nuove medicine potrebbe essere la soluzione ideale per i mali che ci affliggono e Maria Gabriella Bardelli, terapeuta, naturopata, prima animatrice italiana dei seminari di Liberazione della Memoria Emozionale, ha voluto tracciare un percorso conoscitivo di tale simbiosi nel suo libro “La guarigione è dei pazienti”.

La forza del testo risiede nella sua semplicità espositiva e nell’umiltà dell’autrice che agevola il lettore ad addentrarsi con naturalezza in un mondo che per i più potrebbe essere del tutto nuovo ed astratto; non ci sono tecnicismi, ma solo esperienze di vita della scrittrice, della sua famiglia e di qualche suo paziente che aiutano a comprendere i dettami definiti dal Dr. Hamer introducendo anche argomenti più complessi, come quelli delle costellazione schizofreniche, mantenendosi sempre alla portata di tutti per completare il viaggio con la terapia emozionale della Metamedicina.
Avendo già acquisito un’infarinatura sulla NMG mi sono lasciato “prendere” dalla parte relativa alla Metamedicina per mezzo della quale un/una terapeuta, dopo un ascolto biologico profondo, conduce il paziente nel momento preciso in cui si è avuto lo shock emozionale (DHS) origine/causa dei sintomi, in molti casi ci si trova a dover tornare indietro negli anni fino all’infanzia, per poter rivivere le situazioni scatenanti un trauma al fine di ridimensionarli nella loro percezione profonda e quindi riscrivere la propria storia emozionale. Si tratta di obbiettivi complessi e delicati che il terapeuta di Metamedicina consente di raggiungere e superare per liberare la propria memoria emozionale negativa legata all’evento che di norma nella mente cosciente viene dimenticato o soppresso.

La Metamedicina insomma, tramite un percorso emotivo intenso, cancella o attenua la causa del sintomo che non si ripresenterà, inoltre tale esperienza molto personale fornisce al paziente gli strumenti (conoscenza e valutazione del sé) che gli saranno utili a gestire gli altri conflitti esistenziali.

Non è da sottovalutare l’enorme importanza delle emozioni nella nostra vita in quanto esse caratterizzano ogni singolo evento vissuto. Solo in presenza di uno stato emozionale viene registrato/impresso un ricordo nella memoria e solo tramite un’altra emozione può essere cancellato e riscritto; eventi privi di contenuto emozionale non vengono registrati, se non nell’inconscio profondo, e non costituiscono per l’individuo esperienza, quindi la metodologia che ci consente di cancellare e riscrivere il nostro vissuto ha delle implicazioni profonde sulla nostra esistenza.

In definitiva un testo che ci indica come risalire alla causa dei nostri sintomi(il termine malattia non viene usato quasi mai) ed il loro significato (senso biologico), come ci insegna la NMG, nonché il percorso interiore per cambiare la percezione degli eventi che hanno determinato lo shock grazie all’aiuto della Metamedicina.

A pensarci bene sia la NMG che la Metamedicina si basano sul nostro vissuto emozionale e quindi la loro combinazione appare la più armoniosa e naturale.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo testo, sembrava uno dei tanti, invece mi ha lasciato piacevolmente scosso dall’utilità e la genuinità dei contenuti e non meno per l’emozionante sezione dedicata alla Metamedicina.

L’integrazione della NMG con la Metamedicina ci farà uscire dall’oblio della paura e vivere una vita nell’amore e nella serenità.




domenica 23 febbraio 2014

Corso Base Le 5 Leggi Biologiche - Follonica (Gr)

LE 5 LEGGI BIOLOGICHE
scoperte dal Dr. R. G. Hamer

Vi piacerebbe capire l’origine delle malattie, imparando a gestirle senza entrare nel panico, in modo semplice e naturale, quando sia possibile farlo?

Avreste mai pensato che quello che succede nel nostro corpo può essere capito?

Pensate che cambierebbe qualcosa nella vostra vita se di fronte ad un sintomo, ad un dolore fisico foste in grado di comprendere in maniera esatta il processo biologico sensato che il corpo mette in atto per il ripristino dei tessuti per la propria guarigione, evitando la paura e l’angoscia che spesso portano ad una serie infinita di indagini mediche accumulando tensioni e stress?

Conoscere la giusta correlazione tra psiche (ruolo delle emozioni), cervello e gli effetti sui tessuti organici, uscendo dalle confuse teorie psicosomatiche, comprendendo anche il motivo di alcune guarigioni che vengono considerate inspiegabili e prodigiose?

Il dott. R.G. Hamer, dopo anni di osservazione e sperimentazione anche su se stesso, ha compreso il perché e il come si sviluppa la malattia nel nostro corpo, che nasce sempre da uno squilibrio simultaneo a livello psichico cerebrale e organico, dovuto ad uno shock emotivo, biologico e istantaneo. Con le 5 Leggi Biologiche spiega in modo estremamente logico il processo della malattia e le strategie che il nostro corpo adotta per risolvere il problema.

Con questo incontro potrete iniziare a capire i fondamenti della Nuova Medicina Germanica, che capovolgono completamente la comprensione diagnostica delle malattie e i conseguenti approcci terapeutici, per una nuova consapevolezza.

RELATORE:
Catia Francesca Rizzi 
Terapeuta e Counselor Olistica, esperta e consulente nelle 5 Leggi Biologiche di Nuova Medicina 

Il Corso si terrà Domenica 6 Aprile 2014 presso:
Studio Fisiokinesiterapico Follonichese - 58022 Follonica (Gr) 
Via Bicocchi 1/E 

Le iscrizioni aprono alle ore 9.00
Orari corso: 9.30/13.30 - 15.00/18.30

Per informazioni e iscrizioni:
Cristina Sarno 
cristina.sarno@nauticacalagalera.it - 347 9945810

Catia Francesca Rizzi
catia.rizzi@gmail.com - 345 6783701

Pagina FB evento www.facebook.com/events


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sabato 22 febbraio 2014

NMG -Recensione - Manuale di applicazione delle Cinque Leggi Biologiche Vol. 1



Di Giorgio Beltrammi

Ho finito da pochissimo di leggere il primo volume della triade scritta dal Dr. Marco Pfister ed edito da Secondo Natura Editore.
È un opera di elevata importanza, dal piglio pratico, applicativo delle 5 Leggi Biologiche.
Si fa particolare accenno e si tratta in modo particolare la questione della professionalità degli operatori. L’autore ha posto molta enfasi sulla formazione adeguata degli operatori e traspare il timore che vi siano professionisti che, con la scusa di curare ciò che la medicina ufficiale non riesce a sanare, trattino impropriamente e pericolosamente le persone “ammalate”. È un timore fondato, ma ho avuto la netta sensazione che il ripetere così frequentemente questo concetto, sembra quasi un atto pubblicitario ai corsi di formazione di cui l’autore è organizzatore e tenutario.
Comunque la lettura è abbastanza scorrevole ed efficace, con diverse decine di rimandi a fondo pagina per allargare l’impatto conoscitivo.

Particolarmente interessante è il capitolo “Incertezze e possibilità applicative delle 5LB” dove l’autore dice, fuori dai denti, quali siano i limiti (pochissimi) dell’applicazione vera delle 5LB e i fraintendimenti (molti) al riguardo delle medesime. È una disamina sincera, pratica, vera su quanto fango sia stato gettato sulle 5LB a causa di una interpretazione “disinvolta” dei suoi concetti.

Ottima l’illustrazione e la spiegazione delle 5LB, con numerose immagini che mostrano la semplicità e la dimostrabilità delle medesime. Particolarmente interessante il discorso sulle multi-conflittualità e sulle diversità fasiche all'interno di una pluriconflittualità, che poi rappresenta la realtà delle cose. È assai improbabile che una persona viva un solo conflitto per volta e Pfister analizza come le cose si complichino quando la persona mostri segni di conflittualità multiple in diverse fasi delle medesime. Importante!

Altro bel discorso, molto pratico in verità, è quello relativo alla “urgenze soggettive” ed alle “urgenze oggettive“, dove la discriminazione tra le une e le altre, permette non solo di capire come sia la situazione della persona, ma cosa sia meglio fare prima e ciò che sia possibile rimandare, sempre nell'interesse dell’individuo. A questa parte si unisce poi quella relativa all'approccio medico-clinico e terapeutico, dove si enfatizza molto l’uscita dall'ipnosi diagnostico/prognostica e dalle credenze a-scientifiche.
Per aiutare a capire come l’operatore compia adeguatamente il proprio mandato, l’autore inserisce un esempio pratico di come debba procedere la valutazione utile della condizione clinica specifica ed è una parte molto utile. A ciò si unisce una interessante parte dedicata alla terapia vera e propria, con l’analisi degli errori e delle illusioni terapeutiche convenzionali e l’analisi dell’accompagnamento terapeutico adeguato ed efficace.

Estesa è l’illustrazione di un caso pratico che l’autore descrive in modo particolareggiato, raccontando la storia di una persona che, manifestando un carcinoma rino-faringeo, sprofonda in una palude di violenza diagnostico-prognostico-terapeutica, per poi riuscire con successo a capire come, quando e perché abbia avuto quella manifestazione naturale e tutte le altre a corredo. L’autore illustra accuratamente non solo le ragioni della manifestazione primaria, ma anche di tutte quelle indotte dal terrorismo medico convenzionale che colpisce migliaia di persone, oggi nelle mani della medicina a-scientifica convenzionale.

Devo dire che ho speso bene i miei soldi e che l’opera rappresenta un must per tutti coloro che vogliono approfondire le proprie conoscenze riguardanti la Nuova Medicina Germanica e Le 5 Leggi Biologiche.
Per questo devo fare i complimenti al Dr. Pfister e ringraziarlo per l’aver voluto condividere la sua esperienza.

Blog3 NMG

Manuale di Applicazione delle Cinque Leggi Biologiche - Vol. 1 - Libro

ROMA - CORSO INTRODUTTIVO ALLE 5 LEGGI BIOLOGICHE

L'Ass. Libertà è Salute presenta corso introduttivo alle 5 leggi biologiche.
Domenica 23 marzo 2014 dalle ore 09:00 alle 18:30
Via Achille Papa n.21 00195 Roma cit. Entronauta
 
RELATORE 
Dott. Pasquale Aiese
Medico Chirurgo e Biologo
Spec. In Epidemiologia e Sanità Pubblica

Il Corso Introduttivo permette un primo approccio alle 5 Leggi Biologiche semplice e comprensibile anche per coloro che non hanno ancora conoscenze approfondite di anatomia e fisiologia. L’obiettivo del Corso è quello di permettere una comprensione iniziale più personalizzata delle 5 Leggi Biologiche, che possa poi stimolare la curiosità ed eventualmente portare a domandarsi quali possono essere le cose utili da sapere
1) cosa è utile sapere nel caso che qualcuno di noi si ammali o abbia bisogno di aiuto medico?
2) Come possono contribuire le 5 Leggi Biologiche ad una crescita personale senza più paura delle "malattie"?

PROGRAMMA DEL CORSO
Le 5 Leggi Biologiche all’origine di un nuovo modo di intendere la malattia: da “brutto male” a “processo sensato in corso”.
i criteri secondo i quali ogni “malattia” è generata e si sviluppa ai tre livelli (psiche, cervello e organo).
Il senso biologico delle malattie: utilità dei “programmi Speciali, Biologici e Sensati" (SBS).
anche le psicosi o malattie mentali sono comprensibili come una risposta sensata a più conflitti biologici (costellazioni schizofreniche).

Per info e prenotazioni: 3381725575
Pagina FB dell'evento: www.facebook.com/events/

mercoledì 19 febbraio 2014

Conferenza (gratuita) online di Metamedicina - "Ogni Sintomo è un Messaggio"

Grazie alla Dottoressa Maria Gabriella Bardelli, autrice del libro "La guarigione è dei pazienti", per la prima volta in Italia viene offerta la possibilità di conoscere cos'è la Metamedicina via internet, comodamente da casa propria, per dare a quante più persone possibile l’opportunità di conoscere questo prezioso approccio alla salute.


Il programma prevede una introduzione alla Metamedicina, quale metodo che ricerca le cause psicosomatiche dei malesseri e degli scenari che si ripetono nella nostra vita. Nulla avviene per caso, incluse le cosiddette malattie.

Il viaggio alla scoperta delle cause emotive alla base dei segnali del corpo si conduce attraverso la storia personale e le memorie del vissuto delle proprie esperienze, che, vissute fin dal concepimento, restano impresse nella memoria e inducono a riprodurre gli stessi schemi comportamentali.

Liberandosi dalle emozioni derivanti dall'interpretazione spesso falsata e traumatica dei fatti, le vecchie ferite vengono risanate permettendo l'inizio di un nuovo cammino, che si rifletterà nella vita di tutti giorni e nelle nostre relazioni.

La Metamedicina insegna a comprendere i segnali del nostro corpo per ottenere una vera e profonda trasformazione.

Verrà dato spazio alle domande.

Vista l'enorme ed entusiastica adesione al primo appuntamento online "Ogni sintomo un messaggio" i Relatori hanno deciso di proporre, in collaborazione con IONS Torino, una seconda data per permettere a più persone di partecipare all'incontro.
Vi aspettano online mercoledì 5 Marzo alle 19:00. 

Per iscriversi gratuitamente: https://attendee.gotowebinar.com/register/4051784267684060674

La Guarigione è dei Pazienti - Libro Voto medio su 31 recensioni: Buono

martedì 18 febbraio 2014

SEMINARIO SULLA CONNESSIONE MENTE-CORPO IN MEDICINA secondo le 5 Leggi biologiche scoperte dal dr. Hamer

TORINO - Rosta presso Agriturismo La Curandera

Descrizione
LA CONNESSIONE MENTE-CORPO 
IN MEDICINA 

Le 5 Leggi Biologiche scoperte
dal dr. R. G. HAMER

21, 22, 23 febbraio 2014


AGRITURISMO LA CURANDERA
Piazza San Michele, 1
Rosta (Torino)

SEMINARIO DI 3 GIORNI

Presentazione della Nuova Medicina: il nuovo modo di intendere la malattia, non più come “brutto male”, ma come un “processo in corso” che possiede un suo senso biologico.
Le cinque Leggi Biologiche: criteri secondo i quali ogni malattia è generata e si sviluppa ai tre livelli (psiche, cervello, organo).
Il senso biologico delle malattie: il Programma Speciale, Biologico e Sensato della Natura.
La differenziazione embrionale alla base dei 4 tessuti originari che compongono il nostro organismo e le corrispondenti aree cerebrali di conduzione (Focolai di Hamer)
Le implicazioni di fronte a questo fondamentale cambiamento di paradigma. La responsabilità del singolo di fronte a se stesso e in qualità di operatore della salute: da “paziente” a “persona autodefinita” (non ancora per tutti).
Le costellazioni schizofreniche (psicosi), la loro eziologia e la loro precisa corrispondenza conflittuale e organica. L’evidenza dei fatti: la chiusura del cerchio tra “mente” e “corpo”.
Il corso è aperto a tutti.

RELATORE Claudio Trupiano 

DURATA Dalle 9 alle 13 – dalle 14,30 alle 18 

ISCRIZIONI Claudio Trupiano 349.2420680 – claudiotrupiano@gmail.com

giovedì 13 febbraio 2014

NMG: la mia “cervicale”!


Quando si parla di dolori alle vertebre cervicali si sente spesso dire che è colpa del freddo, degli sbalzi di temperatura, dell'umidità, dell'aria condizionata, dei capelli umidi e chi più ne ha più ne metta!
Dalla mia esperienza personale, posso affermare che così non è!
Da bambino i miei genitori mi raccomandavano sempre di asciugarmi accuratamente i capelli dopo averli lavati e di coprirmi sempre bene la testa in caso di freddo, ma non è servito a molto!
Fino ai trent’anni d'età mai un disturbo, poi anche se sporadicamente iniziai ad avere episodi di cervicalgia o “cervicale” come comunemente viene chiamata. Inizialmente non conoscendo le 5 Leggi Biologiche e memore delle raccomandazioni assunte me la prendevo con l'aria condizionata e gli sbalzi di temperatura a cui tutti i giorni ero sottoposto a causa del mio lavoro.
Alla ricerca di una risposta sensata e attendibile ai miei problemi iniziai con il fare delle prove: in più di un occasione completamente fradicio di sudore mi mettevo al fresco sotto il getto d’aria dei condizionatori, oppure sempre sudato aprivo i finestrini dell'auto facendomi pervadere dall'aria che entrava, addirittura sono entrato in quelle condizioni in una cella frigo a +4°, ma nulla, durante questi esperimenti mai un caso di cervicale, la ragione doveva per forza essere un'altra!
Quando presi abbastanza confidenza con le scoperte del Dr. Hamer, mi misi in una posizione di indagine introspettiva e pian piano venne alla luce che ogni volta che avevo episodi di cervicale, a monte c'era sempre uno stato di costernazione interiore iniziato a seguito di un problema improvviso, al quale cercavo di dare una soluzione ma senza trovarla.
Cito uno tra i tanti episodi che ho vissuto e che poi mi ha portato ad un forte episodio di cervicalgia: mi adatto a fare molte cose a livello domestico e artigianale, mi capitò per aiutare un parente di sostituire dei cavi elettrici della sua azienda perchè danneggiati, cercai di prestare attenzione il più possibile, ma all'accensione del contatore si distrusse una scheda elettronica di un frigo industriale che conteneva quintali di latte, era scattata una corsa contro il tempo o si trovava una soluzione in tempi brevi o si buttava via tutto.
Oltre a sentirmi responsabile per il danno, cercai incessantemente una soluzione ma senza trovarla, mi sentii sicuramente “non abbastanza valido” in quanto il problema era causato da una mia carenza di capacità tecnica specifica, i miei pensieri erano sempre gli stessi ridondanti nella mia testa, non mi lasciarono per alcune ore, finchè riuscimmo a trovare una soluzione temporanea grazie ad un amico che mise a disposizione un frigo di riserva fino alla riparazione di quello guasto. A quel punto mi rilassai e i pensieri via via andarono esaurendosi; con la tranquillità ritrovata iniziarono dei forti dolori alle vertebre cervicali, tali da provocarmi forti nausee e aver voglia di andarmene soltanto a dormire, cosa che tra l'altro feci visto che ormai era notte inoltrata.

Volendo dare una chiave di lettura in base alle 5 Leggi Biologiche, si può dire che tutto il processo è iniziato con una DHS (trauma) del tipo svalutativo con connotazione di “non sentirsi all’altezza”, "non sentirsi abbastanza validi", “non sentirsi validi intellettualmente”, per il fatto di non riuscire a trovare una soluzione al problema; in questa fase di conflitto attivo (CA), le cartilagini delle vertebre cervicali (mesoderma recente) subiscono una necrosi (fin qui non c'è dolore). Poi una volta superato il problema (con l'arrivo di un frigo di riserva), il cervello inverte la fase e attiva quella di riparazione (P.C.L.), qui si ha una iperplasia con un rigonfiamento del tessuto cartilagineo e il conseguente dolore da “cervicale” che perdurerà per buona parte di questa fase. Il processo troverà la sua conclusione a fine fase P.C.L. con conseguente totale “sgonfiamento” del tessuto in questione.
Il senso biologico di tale processo è il rafforzamento delle cartilagini e si ha alla fine del processo riparatorio, questo con lo scopo di renderci più forti di fronte alla prossima situazione di questo tipo.
Probabilmente il fatto che il freddo in questa patologia ci dia l'impressione di aumentarne il dolore e di contro le applicazioni di calore in loco ci procurano sollievo, ci inducono a credere che ne sia la causa; ma vorrei sottolineare ancora una volta che ogni volta che si presenta il sintomo, a monte c'è sempre un intenso e continuo lavoro “intellettuale” scaturito a seguito di un problema e nel tentativo di risolverlo senza riuscirci.
Verificate e fateci sapere!


sabato 8 febbraio 2014

Metodo Di Bella, per giudice deve essere a carico del servizio sanitario nazionale

La sentenza è stata emessa lo scorso 16 gennaio dal giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce, Francesca Costa, che ha condannato la Asl salentina al rimborso di quasi 25mila euro per spese già sostenute da una paziente, sottoposta a intervento chirurgico per carcinoma alla mammella. La radioterapia non riusciva a debellare una recidiva.

di - 2 febbraio 2014

Prof. Luigi Di Bella
Se non si registrano miglioramenti con i metodi tradizionali, la cura Di Bella non dev’essere a carico del cittadino, ma del Servizio Sanitario Nazionale. È la portata dirompente della sentenza emessa lo scorso 16 gennaio dal giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce, Francesca Costa, che ha condannato la Asl salentina al rimborso di quasi 25mila euro per spese già sostenute da una paziente, difesa in giudizio dai legali Carlo e Valentina Madaro.
Non è, però, solo questione di riconoscimento dell’accesso gratuito al trattamento. Si va oltre quanto, agli inizi del 2012, aveva già fatto il Tribunale di Bari, accogliendo un ricorso d’urgenza ma costretto poi a rivedere la sua decisione. Stavolta, si entra nel merito della questione e si fissa un principio destinato a far discutere, molto. Perché entra a gamba tesa nel dibattito rovente sulla libertà di cura, alimentato anche dal travaglio della vicenda Stamina. Certo, non sono storie sovrapponibili, anche per il solo fatto che il metodo alternativo per il trattamento dei tumori, creato dal fisiologo modenese, è già stato sottoposto a sperimentazione, nel 1998, e il responso è stato inequivocabile: non ci sono riscontri scientifici sulla sua validità.
Eppure, questo non basta, secondo il magistrato leccese, a sollevare le Asl dal pagamento della “multiterapia” a base di somatostatina, bromocriptina, ciclofosfamide, melatonina e vitamine. Si ammette che non si può “pretendere dal giudice una consulenza tecnica che accerti l’efficacia terapeutica e la maggiore economicità” di questi medicinali “rispetto a quelli elencati dalla Commissione unica del farmaco”. Non si arriva a tanto. Si trova la strada, tuttavia, per bypassare questo scoglio e per andare dritti al dunque, ai casi concreti.
Questo è quello di una donna sottoposta, nel 2003, a intervento chirurgico per carcinoma alla mammella. Nel 2010, ha una recidiva e non ottiene risultati con la radioterapia. Di fronte all’avanzata della malattia, decide di sottoporsi a trattamento Di Bella, prescritto da Giuseppe Di Bella, figlio del fisiologo Luigi (nella foto). Riscontra, “oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo, anche un miglioramento oggettivo”: i referti medici dicono di “evidenti riduzioni e addirittura scomparsa di alcune lesioni”. La cura diventa, per la paziente, “insostituibile”. Ma come si fa a stabilire se davvero quei farmaci del multitrattamento Di Bella siano, appunto, unici e “indispensabili”, tanto da ordinare che i loro costi siano a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale?
A fronte di una sperimentazione fallita, “non ci si può soltanto affidare ad una consulenza medico legale”, secondo il giudice Costa. Insomma, non ci si può infilare nel tunnel della disquisizione scientifica, ma bisogna guardare agli effetti che la terapia provoca su ogni singolo malato.
“In un caso specifico – è scritto nella sentenza-, ferma restando la legittimità delle valutazioni operate dalla Commissione unica per il Farmaco, bisogna prima accertare l’efficacia terapeutica di un medicinale, richiedendo la prova di un effettivo miglioramento della patologia tumorale sotto il profilo curativo e non soltanto palliativo, e poi dimostrarne l’insostituibilità per l’inutilità del trattamento con farmaci compresi nelle classi a e b (i primi a totale carico del SSN, i secondi cofinanziati dal paziente al 50%, ndr). Il metodo Di Bella potrà, pertanto, risultare terapia farmaceutica da porsi a carico del SSN quando le cure tradizionali garantite dal SSN con oneri a suo carico (chemioterapia, radioterapia, ecc.) non dovessero risultare utili all’arresto o alla cura della malattia tumorale o non potessero più essere tollerate dal paziente per tali finalità curative”.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/

venerdì 7 febbraio 2014

THE CHINA STUDY- LE RICETTE



Questo è il libro di ricette a cui accennò  Campbell ad un seminario qui in Italia nel 2012, scritto dalla figlia, Leanne Campbell, con la supervisione della madre Karen e del padre Colin che (stando a quanto scrive nella prefazione) è stato l'assaggiatore ufficiale di tutte le ricette.

Il libro contiene più di cento ricette integrali, vegetali/vegane e perfettamente in linea con tutti i principi espressi nel libro di Campbell "The China Study".
Il che vuol dire: Totalmente integrale,senza grassi aggiunti,senza sale (o quasi) e stracarico di verdure e legumi.

A dirla tutta, sfogliare questo libro è un po’ come entrare in casa Campbell. Le ricette, “quelle più semplici e pratiche, oltre che buone”, come racconta Campbell, sono quelle che tutte le settimane da oltre vent'anni imbandiscono la tavola della sua popolosa famiglia.

Le foto che illustrano i diversi piatti sono state scattate dal nipote Steven prima che il nonno Colin assaggiasse per approvazione (si parla di qualcosa come 150 scatti a pietanza!!!). E la figlia Leanne, la vera autrice che tra un impegno e un altro di lavoro, si è presa la briga di raccogliere e far stampare in bella vista il patrimonio culinario di una famiglia che di fatto sta cambiando la storia della medicina alimentare, racconta con semplicità i momenti familiari in cui le ricerche del padre hanno iniziato ad entrare in casa trasformandosi in brusche virate di pietanze e merende.




Insomma, un bel libro. Che di sicuro si trasforma in un valido supporto a quanti si sono avvicinati a questa alimentazione da poco o semplicemente vogliono cambiare gusto alle loro portate.

Non pensavo esistesse davvero questa possibilità, senza rinunciare ovviamente a sapore e bontà.
Anche il timore di ritrovarsi tra le mani un sano ricettario americano troppo lontano da gusti mediterranei è venuta meno. E’ bello invece vedere come “Fettuccine ai broccoli e salsa di anacardi” e “Salsa alla marinara per pasta, ricetta della mamma” siano parte integrale di un testo di ricette sane che non dimenticano una prima colazione energetica e dolci golosi.

The China Study - Le Ricette Leanna Campbell The China Study - Le Ricette
Per un'alimentazione sana e naturale

Leanna Campbell

Vedilo su il Giardino dei Libri


The China Study - Colin e Thomas Campbell

The China Study
Lo studio più completo sull'alimentazione mai condotto finora - Sorprendenti implicazioni per la dieta, la perdita di peso e la salute a lungo termine

T. Colin Campbell, Thomas M. Campbell

Vedilo su il Giardino dei Libri

Un grazie a niclapress.com

giovedì 6 febbraio 2014

Il dono dell'aquila. Possibilità di varco verso la libertà

Il dono dell'Aquila è un libro nato dall'esperienza vissuta dall'antropologo Carlos Castaneda che, recatosi in Messico per alcuni studi sulle piante psicotrope, incontra Juan Matus, uno sciamano indio che lo introduce nel gruppo di apprendisti stregoni di cui egli è la guida.

Il gruppo è formato da otto «guerrieri» (quattro «cacciatori» e quattro «sognatori») e quattro «messaggeri», ognuno dei quali ha un proprio compito specifico.  Juan Matus è il «Nagual», che ha cominciato a cercare i suoi seguaci a partire dai cacciatori e dai messaggeri, costituendo così il nucleo del gruppo.

Ai cacciatori ha insegnato l'arte dell’agguato che, oltre a comprendere tutta una serie di indicazioni sui modo di comportarsi nei rapporti interpersonali, serve a cercare altri quattro guerrieri, i «sognatori». A questi il Nagual ha insegnato l’arte del «sognare», che permette di entrare nel proprio «altro», grazie all'osservanza di alcuni principi e a particolari esercizi di concentrazione.

Prima di passare definitivamente nel luogo della «terza attenzione» - sembra di capire, cioè, prima di morire -, il Nagual deve cercare i suoi successori, Nagual e donna Nagual, che saranno a capo di un nuovo gruppo.
I criteri per la scelta del Nagual e dei guerrieri si fondano sulla particolare forma dell’«uovo luminoso» - vale a dire di quella parte di ciascun essere vivente che e più spesso chiamata «corpo astrale» o «aura» -, che deve corrispondere a determinate caratteristiche dettate dalla «regola» del Nagual.
Il Nagual Juan Matus riconosce il suo successore proprio in Castaneda, e gli spiega la «regola».

Il potere che governa il destino di ogni vivente è chiamato Aquila, non perché sia un'aquila, o abbia a che fare con un'aquila, ma perché appare al veggente come una immensa aquila nera come l'ebano, eretta come stanno erette le aquile, così alta da arrivare all'infinito.

Quando il veggente contempla il nero d'ebano dell'Aquila, quattro lame di luce rivelano quale sia il suo aspetto ... E il quarto e ultimo bagliore gli rivela quello che l'Aquila sta facendo. L'Aquila sta divorando la consapevolezza di quelle creature che - un attimo prima vive sulla terra e ora morte - si sono lasciate trasportare dall'aria come un interminabile sciame di lucciole, fino al suo rostro, per incontrare il loro padrone, la loro ragione di vita. L' Aquila libera queste fiammelle, le spiana, come un conciatore stende una pelle, e poi le consuma; poiché la consapevolezza è il cibo dell'Aquila (...)
E solo dalle azioni dell’Aquila che un veggente può capire quello che essa desidera. L'Aquila, per quanto non si lasci toccare dalle condizioni di nessun essere vivente, concede a ciascuno di essi un dono. Ognuno, secondo i propri desideri e diritti, ha il potere, se vuole, di mantenere la fiamma della consapevolezza, il potere di disobbedire al richiamo della morte e della consunzione.

A ciascun essere vivente è concesso il potere, se vuole, di cercare un passaggio verso la libertà, e di usarlo. Al veggente che scorge quel passaggio, e alle creature che lo attraversano, è evidente che l'Aquila ha concesso tale dono per perpetuare la consapevolezza.
Allo scopo di guidare verso quel passaggio gli esseri viventi, l'Aquila ha creato il Nagual.
Il Nagual è un essere duplice a cui è stata rivelata la regola. Che abbia forma di essere umano, di animale, di pianta, o di qualsiasi essere vivente, il Nagual è spinto da questa duplicità a cercare il passaggio nascosto.
Il Nagual appare in coppia, maschio o femmina. Un uomo duplice, una donna duplice diventano Nagual solo dopo che a ciascuno di loro sia stata rivelata la regola e che ciascuno l'abbia capita e accettata senza riserve.
All’occhio del veggente un Nagual, uomo o donna, appare come un uovo luminoso diviso in quattro parti. A differenza dei comuni esseri umani che hanno solo due lati, la sinistra e la destra, il Nagual ha il lato sinistro diviso in due lunghe sezioni, e il lato destro diviso nello stesso modo.

L'Aquila ha creato il primo uomo Nagual e la prima donna Nagual come veggenti, e subito li ha mandati nel mondo a esercitare queste capacità. Ha dato loro come scorte quattro donne guerriere, esperte nell'arte dell'agguato, tre guerrieri e un messaggero, che essi devono nutrire, tirar su e guidare alla libertà.
II dono dell’Aquila si discosta dunque dalla concezione comune di dono come dare senza ritorno. II dono dell'Aquila non e una elargizione, ma una possibilità, che si compie soltanto a determinate condizioni.
Solo i «guerrieri impeccabili», la cui volontà riesce a guidare non solo i desideri ma il corpo nella sua totalità, riescono a trovare il passaggio verso la libertà, cercandolo anche come luogo fisicamente individuabile sulla terra (un ponte da attraversare, un <<luogo di potere», ecc.).

Questa presenza fisica di luoghi in realtà ultradimensionali -nel senso che esistono in una dimensione parallela a quella fisica, dimensione in cui vengono caricati di significati simbolici- e ritenuta possibile grazie al fatto che la vita dei «guerrieri» si svolge su due livelli: il mondo fisico e I'«altro mondo», che non è solo il mondo dopo la morte, I’ ultima tappa, ma è la dimensione in cui vive il nostro «altro», il corpo non fisico, percepito dal veggente come uovo luminoso che, più che contenere il corpo fisico o sovrapporsi ad esso, ne è l'equivalente nella dimensione dell' «altro».

Il passaggio verso la libertà deve essere conquistato attraverso il ricordo, la memoria del proprio «altro», visto che gli avvenimenti che accadono al livello della «seconda attenzione» -stato di coscienza alterato, che permette di vivere appunto in questa seconda dimensione- vengono dimenticati nel momento in cui si torna allo stato di «prima attenzione», quella del corpo fisico, relativa al mondo dei bisogni quotidiani.
Per imparare a «sognare», cioè a entrare nel mondo della seconda attenzione, sono necessari anni di esercizi, ma all'inizio del training questo passaggio di livello può attuarsi grazie a un semplice gesto del Nagual, della guida: un colpo alla spalla.

Si entra in uno stato in cui manca non solo il senso prospettico, ma uno schema interpretativo che permetta di attribuire, a oggetti ed eventi, collocazioni e valori diversi: è come se tutto apparisse in primo piano. Il movimento e possibile non attraverso azioni muscolari, ma grazie a un puro atto di volontà: «mi accorsi che, per muovermi dovevo avere intenzione di muovermi a un livello molto profondo. In altre parole, dovevo essere profondamente convinto di volermi muovere, o forse sarebbe più esatto dire che dovevo essere convinto di aver bisogno di muovermi».
L'esperienza di questa seconda vita è la chiave verso la libertà, dato che opera in chi la vive una vera e propria metamorfosi, l'assunzione di un punto di vista che capovolge la gerarchia dei valori comunemente accettata e cerca altrove la propria ragione di vita.

La ricerca del varco, del passaggio, come luogo fisico, ci riporta a un altro concetto più volte ribadito nel corso del libro: la «regola» come mappa, vale a dire come percorso da seguire per raggiungere la meta, o anche come insieme di istruzioni per trovare il tesoro nascosto sull'isola-terra.

Il tesoro, il premio, e la libertà, il cui costo è la «perdita della forma umana», che presuppone la liberazione da ogni vincolo materiale e affettivo. Evidentemente, la perdita della forma umana non è intesa nel senso negativo di annullamento della soggettività, anzi è l'unica condizione che rende possibile la sopravvivenza della consapevolezza, conquistata attraverso il ricordo. Grazie alla perdita della forma umana, il «guerriero» è libero da qualsiasi tipo di vincolo terreno, e può esprimersi nella totalità del suo essere, può diventare ciò che Bachtin chiama l'«uomo infinito», che non si lascia rinchiudere nell'ambito ristretto del contingente del suo tempo storico e nei limiti del suo ruolo. Per questo è necessario «usare tutto il proprio non-fare, quale l'annullamento della storia personale, la perdita dell'arroganza, l'interruzione delle abitudini e così via».
Il non-fare non è qui ozio, perdita di tempo; al contrario, è recupero, attività indispensabile, e ha dunque un suo valore, anche se fuoriesce dal normale ciclo produttivo. L'assoluta necessita del non-fare, considerato fondamentale per entrare nella dimensione dell’«altro», è apertura verso la totalità e valorizzazione del presente e, come tale, negazione del calcolo utilitario in senso stretto, che presuppone invece la posposizione, il rimandare il piacere, il controllo motivato da una finalità. Un famoso scrittore, lega il calcolo utilitario alla «presenza», «cioè la vita che si fa presente a se stessa e che si fa centro di energia sintetica secondo distinte potenze operative».
Il non-fare porta invece proprio alla perdita della forma umana, cioè della presenza storica del soggetto, che in questo modo si trova di fronte al Tempo assoluto.

[Florinda] Disse che non dovevo credere, come a un certo punto aveva creduto il NaguaJ Juan Matus, che c’è un vero e proprio passaggio fisico per entrare nel proprio altro. La fessura che io avevo visto era solo un'idea della loro volontà... un'espressione fisica del potere di muovere la «ruota del tempo» che i due uomini possedevano ... il tempo è l'essenza stessa dell'attenzione; le emanazioni dell'Aquila sono fatte di tempo... Disse che la ruota del tempo è come uno stato di intensificata percezione che è parte del proprio altro ... e che potrebbe essere descritto fisicamente come un tunnel di lunghezza e larghezza infinite; un tunnel con solchi riflettenti.

Ogni solco è infinito e ve n'è un numero infinito. Le creature viventi sono costrette, dalla forza della vita, a guardare nel proprio solco. Guardare vuol dire esserne intrappolati, vivere in quel solco. I guerrieri che sono riusciti a far girare la ruota del tempo possono guardare in qualsiasi solco e attingerne tutto quel che desiderano. Essere intrappolati a forza in un solco di tempo vuol dire vedere le immagini di quel solco soltanto quando se ne allontanano.

Essere liberi dalla forza magica di quei solchi vuol dire poter guardare in ogni direzione, sia che le immagini si allontanino sia che si avvicinino.

La conquista del proprio «altro» viene così a coincidere con la scomparsa dalla scena sociale e cioè, in ultima analisi, con la follia: «il non esserci più in una storia umana e la follia». Non a caso, la peculiarità delle «guerriere» Zoila e Zuleica è proprio quella di essere un po' folli in determinate circostanze.
Non solo: la cosiddetta «follia controllata» è una delle pratiche cui i «guerrieri» devono far riferimento. «Per poter praticare la follia controllata, poiché non si tratta di una maniera per ingannare o castigare la gente o per sentirsi superiore, si deve essere capaci di ridere di se stessi».

La «follia controllata» appare come un modo per prendere le distanze, una maniera per «essere al di fuori» anche nel mondo dei bisogni quotidiani e dei normali rapporti interpersonali, fornendo una diversa visione di se stessi e degli altri, capovolgendo o inventando ruoli e situazioni anche attraverso la recitazione.
I «guerrieri» devono imparare a raggiungere questo stato di dissociazione e di alienazione e il Nagual, l'essere duplice cui è stata rivelata la regola, deve essere la loro guida: il dono che ha ricevuto deve diventare il mezzo che permette ad altre persone, scelte in base a determinate caratteristiche stabilite dalla regola stessa, di trovare il passaggio verso la libertà.
«Essere legato alla regola può essere descritto come vivere un mito. Don Juan viveva un mito, un mito che s'era impossessato di lui e ne aveva fatto un Nagual, quell'immenso significato che lui aveva ai nostri occhi e a quelli dei suoi altri compagni. La sua assoluta preminenza si fondava sui fatto casuale di essere legato alla regola».

Il significato del Nagual, il valore della sua vita, e il suo legame con la regola, che lo costringe senza scampo a portare a termine il suo compito, la sua missione di guidare i suoi «guerrieri» verso la libertà: il dono che egli ha ricevuto, la duplicità, grazie alla quale gli è stata rivelata la regola, diventa a sua volta dono per altri.
Una volta conosciuta la propria duplicità e accettata la missione, è impossibile tornare indietro: la scelta non ammette ripensamenti, e il fallimento comporta la morte definitiva, il dare la propria consapevolezza in pasto all'Aquila.

A un certo punto ci viene detto, però, che l' Aquila si accontenterebbe di una «ricapitolazione» al posto della vera consapevolezza. La ricapitolazione consiste in pratica nel rivivere, più che ricordare, tutta la propria vita fin nei minimi particolari, come per farne una copia di egual valore con cui l'Aquila si lasci ingannare.
Il dono dell'Aquila come possibilità dipendente dalla volontà individuale, il fatto che la regola venga rivelata solo ad alcuni eletti, le evidenti tendenze finalistiche ci riportano a concetti presenti nella religione cristiana come in molte altre religioni rivelate o comunque organizzate in sistemi di valori-guida: il rapporto tra libero arbitrio e grazia divina, la rivelazione, il significato della redenzione e le finalità ultime della vita e della morte.
Se l'Aquila dona il potere di conservare la consapevolezza, in realtà soltanto pochi eletti corrispondono ai modelli richiesti dalla regola perché sia formato il gruppo dei «guerrieri»; solo in un secondo momento, a condizione che queste caratteristiche siano risultate adeguate, entra in gioco la libera scelta individuale e l'impegno a vivere «impeccabilmente», secondo la regola.


L' «impeccabilità» è il sacrificio necessario affinché il «guerriero» raggiunga lo stato d'animo e la concentrazione per poter ricordare il proprio «altro». Comincia a questo punto il cammino a ritroso, la conquista.
Il dono dell'aquila
Il dono dell'aquila

Carlos Castaneda


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mercoledì 5 febbraio 2014

Tumore alla prostata: notevoli benefici con il Metodo Di Bella


Il Metodo Di Bella (DBM) nel trattamento delle neoplasie prostatiche: un report retrospettivo preliminare di 16 pazienti e revisione della letteratura.


Vi proponiamo il testo integrale dell'ultimo lavoro a cura della Fondazione, e pubblicato questo mese sulla rivista Neuro Endocrinology Letters (Neuroendocrinology Letters Volume 34 No. 6 2013)

Giuseppe Di Bella(1), Fabrizio Mascia (1), Biagio Colori (2)
(1) Di Bella Foundation, Via Guglielmo Marconi, 51 40122 Bologna, Italy
(2) Rizzoli Scientific Research and Care Institute, Via Giulio Cesare Pupill, 40136 Bologna, Italy

RIASSUNTO

Scopo: Valutare la risposta obiettiva e la sicurezza della somministrazione combinata di Somatostatina, Melatonina, retinoidi, Vitamina D3, agonisti dopaminergici e bassi dosi di ciclofosfamide associati al blocco ormonale su pazienti con diagnosi istologica di adenocarcinoma (Pac).

Materiali e Metodi: E' stata retrospettivamente visionata la documentazione clinica di 30 pazienti con adenocarcinoma prostatico non invasivo e metastatico giunti presso la Fondazione; ai quali è stato somministrato il trattamento multimodale di prima linea.

Risultati: 16 pazienti hanno soddisfatto i criteri di valutazione. Età mediana di 64 anni. Stadio della malattia: 8 pazienti (50%) in stadio II. Per lo stadio di malattia disseminata (Stadio IV), ossa e linfonodi costituivano le sedi metastatiche. Complessivamente, è stata osservata una risposta obiettiva globale (OR) [Risposta completa (CR) + Risposta Parziale (PR)] nel 69 % dei pazienti, con un 80 % di beneficio clinico obiettivo [CR+PR+SD] (Tabella3).

Per quanto concerne il gruppo i malattia locale, è stata riscontrata una risposta obiettiva OR nell' 87,5 % dei pazienti (7 casi; 53-98; 95% IC), con CR nel 62,5 % dei casi (5 casi, 31-86; 95% CI). Per i pazienti con malattia metastatica, la OR è stata del 50 % (4 casi; 21-78; 95% CI), con una CR nel 20% dei casi (2 casi) e 75 % di beneficio clinico.

Conclusioni: Il presente studio preliminare mostra come i pazienti affetti da forme precoci e disseminate di adenocarcinoma, se non precedentemente trattate da approcci chirurgici e/o chemio-radioterapici, possono avere un più che positivo beneficio clinico con il protocollo che il MDB prevede in queste neoplasie. Ulteriori studi clinici sono fortemente raccomandati.

INTRODUZIONE

Le principali strategie terapeutiche per la cura del tumore della prostata si avvalgono essenzialmente dell'utilizzo della chirurgia (laparoscopia e/o prostatectomia), della chemioterapia e dell'impiego di radiazioni (external beam radiation e/o brachiterapia LDR e HDR, IMRT), sovente associati alla ormono-terapia (LH-RH agonisti, antiandrogeni). Sebbene questi trattamenti abbiano ottenuto risultati discreti in termini di sopravvivenza, l'efficacia antitumorale non raramente risulta limitata a remissioni, mentre le guarigioni reali, stabili, sono sensibilmente più ridotte. Ciò è dovuto principalmente per l'elevata eterogeneità clonale del tumore che conferisce una minore responsività ai trattamenti; nonchè per la complessità dei segnali cellulari, anche a seguito della introduzione di nuove molecole antitumorali introdotte nell'ultima decade. Infatti, dato che lo spegnimento di un solo fattore causale (come l'androgeno), o di un unico target per mezzo di singoli anticorpi monoclonali di ultima generazione non può ovviamente eradicare una complessa patologia multifattoriale come il cancro, sono recentemente valorizzati e applicati alcuni meccanismi concetti della strategia del Metodo Di Bella (Di Bella Method, MDB) tra i quali l'uso combinato di molteplici agenti a "bersaglio molecolare". Stanno incrementandosi le ricerche che confermano le basi biochimiche e le risposte cliniche di tali concetti terapeutici. Tra questi, specialmente nella ricerca di base, sta emergendo con chiara e assoluta evidenza il cruciale ruolo oncogeno ubiquitario e interattivo dell'ormone della crescita (GH) e della Prolattina (PRL), in ogni neoplasia. Questi increti ipofisari intervengono pertanto anche sullo sviluppo e nel differenziamento delle neoplasie prostatiche. Studi preclinici e clinici confermano e valorizzano l'impiego dei rispettivi inibitori della crescita neoplastica documentando ampi benefici in termini di risposta e sicurezza/tollerabilità. Nel presente studio si riportano i risultati preliminari relativi alla somministrazione di molecole biologiche del MDB su 20 pazienti affetti da neoplasia prostatica locale e metastatica.

MATERIALI E METODI
Criteri di Scelta del Paziente.
Sono stati valutati esclusivamente i pazienti con una diagnosi di carcinoma prostatico e con le caratteristiche di malattia misurabile in accordo con il RECIST. Tutti i pazienti, dopo consenso informato, hanno accettato la somministrazione del trattamento biologico come terapia di prima linea.
Il campione di pazienti sopra-menzionato è stato altresì suddiviso in due gruppi:

Gruppo A: pazienti in stadio di Ca prostatico locale/non invasivo (Stadio II: pT2, N0,M0)

Gruppo B: pazienti in stadio di Ca prostata metastatico (Stadio IV: qualunque pT, qualunque N, M1)

Trattamento.

Tutti pazienti hanno ricevuto una combinazione giornaliera di Somatostatina (SST), Melatonina (ML), Retinoidi solubilizzati in Alfa Tocoferile Acetato, agonisti dopaminergici, inibitori androgenici e dosaggi minimali di ciclofosfamide. Nel dettaglio, sono state somministrate nelle seguenti modalità: soluzione di acido retinoico tutto trans (ATRA, 1543488.372 UI), axeroftolo palmitato (909000 UI), betacarotene (3334000 UI) in alfa tocoferile acetato(1000000 UI), in rapporto stechiometrico di 1:1:4:2; dosaggio graduale ; in concomitanza con diidrotachisterolo (colecalciferolo-Vit.D3,ATITEN©; 15200 UI). Somatostatina: somministrazione scalare; 1 mg nella prima settimana, incrementando di 1 mg ogni settimana fino a 3 mg al 21° giorno di trattamento.Tetracosactide (Synachten® - ACTH di sintesi) con monitoraggio frequente di pressione e glicemia; 0,25 mg 2 volte la settimana intramuscolo; octreotide LAR (a lento rilascio) da 20 mg ogni mese intramuscolo; melatonina da 5 mg per os: 10 mg distribuiti al mattino, a mezzodì, la sera ai pasti e 40 mg prima di coricarsi (dosaggio giornaliero cpmplessivo = 70 mg); Cabergolina (Parlodel ®)0,25 mg per os a mezzodì (mezza compressa da 0,5 mg) 2 volte la settimana; Bromocriptina® (2,5 mg) per os compressa mattino e sera; Ciclofosfamide ® (50 mg) per os, dosaggio graduale:iniziare con 1 compressa al dì, dopo una settimana 1 mattino e sera; Acido Ascorbico (Vit C) per os, dosaggio graduale: 1/2 cucchiaino (40000 UI) in un bicchiere d'acqua mezzodì e sera durante il pasto con 500 mg di calcio-ione nello stesso bicchiere;Taurina (500 mg)una capsula mattino e sera; Condroitinsolfato (500 mg) una capsula mattino mezzodì e sera ai pasti; Intrafer®20 gocce al pasto principale; Calciolevofolinato22 mg una cps al giorno. Maggiori dettagli inerenti alle modalità di somministrazione, concentrazioni e rispettive posologie sono illustrati nella tabella (Tabella 5).

Valutazione della risposta al trattamento delle lesioni target (Efficacia):
Metodi Statistici e Analitici: criteri di valutazione alla risposta obiettiva fanno riferimento alle linee guida adottate dalla World Health Organization (WHO handbook) e dai tassi di risposta Response Evaluation Criteria In Solid Tumors (Patrick T et al, 2000). Questi sono classificati in: Risposta Globale (OR); Risposta Completa (CR); Risposta Parziale (PR); Malattia Progressiva (P); Malattia Stabile (SD), espressi come frequenza assoluta (n), relativa (%), ed intervallo di confidenza del 95% (95% CI).
Valutazione della Sicurezza e della Tossicità.
Per la valutazione della tossicità sono stati considerati esclusivamente gli eventi avversi potenzialmente correlabili al trattamento (gradi di correlazione: possibile, probabile o certo, espressi come frequenza assoluta (n), relativa (%), ed intervallo di confidenza (CI) al 95%).
Questo studio è stato condotto in accordo con le direttive stabilite dalla Dichiarazione di Helsinki. Tutti i pazienti hanno pertanto dato il proprio consenso informato per la raccolta e supervisione dei dati clinici.

RISULTATI
La Terapia Biologica.


E' stato somministrato il MDB come trattamento di prima linea su un totale di 30 pazienti giunti presso la nostra Fondazione per un periodo di oltre 5 anni. I pazienti sono stati monitorati dal 2009 al 2012 (mediana di follow-up di 16 mesi, min 5, max 37). Di questi, 16 hanno hanno rispettato i criteri di eleggibilità ed è stata pertanto retrospettivamente visionata la documentazione. Per quanto concerne i pazienti esclusi (14), 8 di questi non erano in possesso di alcuna diagnosi isologica mentre 6 pazienti non hanno seguito il regime in maniera continua (vedi Flow-chart). La tabella1 mostra le caratteristiche cliniche dei pazienti al momento della prima visita: età mediana di 64 anni (range 40-74 anni), stadio della malattia= grado 6 e 7 (gleason Score) nel 37.5 % e 62.5% rispettivamente. Il principale istotipo delle lesioni primarie è stato Adenocarcinoma prostatico (Pca) mentre ossa e linfonodi costituivano le principali sedi metastatiche. Complessivamente, è stata osservata una risposta obiettiva globale (OR) [Risposta completa (CR) + Risposta Parziale (PR)] nel 69% dei pazienti ( 11 Casi, 44-86; 95% IC), con una Risposta Completa pari al 44 % (7 casi; 23-67; 95% CI). In aggiunta, l' 87.,5 % (14 casi; 57-93; 95% CI) dei pazienti ha ottenuto un beneficio clinico obiettivo [CR+PR+SD] (Table 3). Gruppo A (Early Prostate Cancer, T2, MDB first line, NA= 8). E' stato riscontrata una risposta obiettiva OR (CR+PR) nel 87,5 % dei pazienti (7 casi; 41-93; % CI), con una CR nel 62.5 % dei casi (n=5, 21-79; 95% IC). Gruppo B (Metastatic Prostate Carcinoma, T2, MDB second Line, NB=8). Per i pazienti in stato di malattia metastatica, la OR (CR + PR) è stata del 50 % (4 casi; 22-79; 95% CI) dei pazienti, con una CR nel 25% dei casi (2 casi, 7-59; 95% IC). Sei (6) pazienti (75 %) ha ottenuto un beneficio clinico [CR+PR+SD].

Valutazione della sicurezza
I fenomeni transitori più frequenti di tossicità (grado II) sono stati i seguenti:
Tossicità ematologia (leucopenia leggera 61.5 %), tossicità gastrointestinale (Nausea, 30%), e stanchezza (8%). Una riduzione, sospensione o discontinuità del tattamento a causa di tossicità si è resa necessaria in pazienti con leucopenia (sospensione della ciclofosfamide sino al ripristino dei valori), e nei fenomeni gastrointestinali.

DISCUSSIONE

Razionale del trattamento e discussione dei dati preliminari

La maggior comprensione delle basi biologiche e fisiologiche della eziopatologia del cancro ha portato gradualmente verso l'identificazione di nuovi segnali molecolari coinvolti nei molteplici e complessi segnali cellulari ed alla formulazione di nuove strategie sempre più mirate per il trattamento dei tumori ormono-dipendenti (seno e prostata). E' ben noto come meccanismi di crescita cellulare del tumore della prostata si basino principalmente sull'azione androgenica e sulla concomitante produzione/secrezione neuroendocrina, con speciale riferimento al ruolo di altri fattori di crescita (Growth Factors, GF), rilasciati sia al livello dell'asse ipotalamo-ipofisario (Growth Hormone Release Hormone, GHRH; GH e PRL) che sistemico. In tal senso sono stati valutati agonisti e antagonisti dell'ormone di rilascio dell'ormone luteinizzante (LHRH), antagonisti della bombesina/peptidi di rilascio della gastrina, ormoni del rilascio del'ormone della crescita (GHRH) nonchè gli analoghi della somatostatina ed agonisti dopaminergici. Malgrado il loro impiego nella pratica clinica sia limitato ai tumori Neuroendocrini, emergono con crescente evidenza in letteratura dati significativamente importanti relativi sia alla lorio espressione che geniche che localizzazione immunoistochimica recettoriale su svariati tumori Neuroendocrini: risultati sovrapponibili sono stati ottenuti anche per il Peptide Intestinale Vasoattivo (VIP), bombesina (BN) e somatostatina (SSTR), la cui espressione è stata riscontratta sia nelle differenti forme di cancro della prostata (Pca) che sulla sua forma precursore (HGPIN) ed epitelio normale (Nep). Similmente, sono stati evidenziati significativi risultati per tutte le forme tumorali che esulano dal conteso NE, a ulteriore conferma del razionale del trattamento multi terapico MDB con analoghi della somatostatina in combinazione con molecole ad attività citostatica e differenziante impiegati nel contesto di una "terapia biologica a bersaglio recettoriale" nei confronti del fenotipo neoplastico. Tale strategia estendende la sua azione anche alle differenti stazioni dell'asse ipotalamo-ipofisario-epatico e non si limita alla semplice attivazione diretta del pathway antiproliferativo. Infatti l'altro fondamentale meccanismo antitumorale, indiretto, si realizza attraverso la riduzione della biodisponibilità del GH, dell'IGF-I di derivazione epatica e di tutti i GF, tutti GH dipendenti, rilasciati nel microambiente tumorale responsabili del fenomeno della progressione tumorale, quale motilità cellulare, metastasi ed eterogeneità clonale. La ridotta biodisponibilità del GH inibisce pertanto l'angiogenesi neoplastica regolando negativamente i fattori di crescita sinergici con le molecole promotrici dell'angiogenesi, e quelli modulanti il microambiente sistemico tumorale con rilevante efficacia antiblastica. E' stato inoltre osservato come questa multiterapia biologica ripristini altresì la responsività dei tessuti verso gli antiandrogeni, ottenendo pertanto delle risposte cliniche obiettive. Parallelamente, è stato confermato un ruolo cruciale dei recettori D2R sia nel controllo diretto della crescita cellulare che nella interazione antiproliferativa con la somatostatina: il loro pathway di proliferazione viene infatti significativamente inibito quando questa particolare sottoclasse di recettori viene attivata in maniera sinergica in associazione con la sottoclasse 5 dei recettori della SST (SSTR5). La stessa deprivazione degli androgeni favorisce una sovraregolazione dei recettori SSTR per la Somatostatina, aumentando pertanto la probabilità di risposta positiva (Mazzucchelli et al, 2011). Anche un altro componente del MDB, la vitamina E, incrementa l'espressione recettoriale della somatostatina con evidenti effetti antiproliferativi. Le proprietà citostatiche della SST nella prostatata sono mediate nel loro pathway dalle fosfotirosine fosfatasi SHP-1, presenti nella cellule della prostata. Questi dati suggeriscono un' interazione recettoriale dinamica indotta dai ligandi Somatostatina e Dopamina, che potrebbe essere basilare per una marcata azione antitumorale (Zapata PD et al, 2009). Lo stesso aumento della responsività alle forme refrattarie è da ricondurre alle ormai note proprietà antitumorali di Melatonina (ML), retinoidi (ATRA, Beta-carotene) e Vitamina D3: la melatonina (ML) possiede molteplici proprietà antiproliferative, promuove il differenziamento cellulare verso il fenotipo neuroendocrino (controllo epigenetico), quest'ultimo caratterizzato da una crescita di tipo androgeno-dipendente ( Shiu SY et al, 2010). Il differenziamento cellulare promosso dalla melatonina non è mediato dalla sola attivazione della PKA (sebbene questa aumenti, in uno stato transitorio, i livelli del messaggero cAMP) . La melatonina influenza marcatamente lo stato proliferativo delle cellule tumorali prostatiche. Insieme ai dati precedenti, i presenti risultati indicano il sinergismo antiproliferativo tra la melatonina e la androgen deprivation nei tumori sensibili agli androgeni. Questa duplice azione del segale antiproliferativo suggerisce la mediazione della via recettoriale MT1 verso una sottoregolazione del segnale AR-dipendente ed a una sovraregolazione della proteina p27. Pertanto, i cambiamenti fenotipici causati dal tattamento cronico di questo indolo, rendono le cellule maggiormente responsive all'azione di citochine (TNF-alfa e il TRAIL) SST, antagonisti androgenici nonchè ad alcuni componenti chemioterapici, se somministrati a basse dosi (chemioterapia metronomica) .
Un importante contributo viene fornito il colecalciferolo, agente attraverso i proprio recettore nucleaei (VDR).
E'da ben noto che questo tipo di pro-ormone liposolubile esercita diverse attività oncosoppressive, anche interagendo con gli altri componenti della multiterapia nell'inibire la proliferazione delle cellule tumorali e in innescando la cascata dell'apoptosi, differenziazione, riduzione della invasione cellulare, l'angiogenesi e la migrazione / invasione (inibizione extracellulare / gene down-regulation delle Matrix metalloproteinasi MMP e l'espressione di molecole di adesione della membrana cellulare e promozione dell'adesione cellulare attraverso un aumento dell'espressione di E-caderine, regolazione della chemiotassi di aderenza celle verso la circolazione sanguigna, considerando un effetto antimetastatico) sia in vitro che in vivo (Yin et al. 2009). Inoltre, la sintesi delle prostaglandine e il segnale / b-catenine Wnt sono influenzati anche dalla vitamina D3 ed analoghi.

Infine, I retinoidi costituiscono una famigia di composti organici che vengono impiegati per il trattamento di svariate patologie, comprese numerose forme di neoplasie ematologiche. I retinoidi sono fondamentali per il normale sviluppo della prostata e regolano negativamente la crescita di svariate linee cellulari tumorali prostatiche così come la progressione in vivo [ref]. Tra questi, l'acido retinoico tutto trans (ATRA) è stato largamente studiato, mostrando una spicctata attività differenziante. Uno dei meccanismi d'azione consiste nella riduzione dei processi di metilazione (modulazione epigenetica) a livello dei geni HOX (HOXB3) e nella regolazione della formazione delle giunzioni gap nelle cellule di tumore alla prostata androgeno responsive). Complessivamente, numerose ricerche in vivo ed in vitro dimostrano come l'ATRA rallenti la proliferazione cellulare tumorale, inducendo l'apoptosi (abbattimento della espressione di suvivina). Uno dei meccanismi antitumorali , è rappresentato della regolazione selettiva (p21 e p27) con cui l'ATRA è in grado di inibire i processi proliferativi tipici del cancro prostatico. Dato che i retinoidi agicono inducendo il differenziamento cellulare e la maturazione, risulta chiaro come il loro impiego possa rivelarsi verosimilmente utile nella reversione della patogenesi neoplastica. Altri recenti bersagli molecolari includono i recettori ai retinoidi (RAR e RXR), dei glucocorticoidi (GR), degli estrogeni (ER) ed i recettori attivati dai perossisomi (PPAR).

CONCLUSIONI
I nostri risultati preliminari, sebbene la fase di inferenza sia stata effettuata a partire da un numero relativamente basso di soggetti, suggeriscono come gli individui affetti da neoplasia prostatica, sovente in condizioni metastatiche e poco responsivi alla terapia ormonale, possano ottenere dei risultanti incoraggianti con la combinazione di farmaci biologici. Poiché i risultati relativi agli approcci chirurgici - radioterapici sono discordanti, suggeriamo ulteriori indagini cliniche per l'impiego in prima linea del suddetto trattamento e il suo possibile impiego nella pratica clinica oncologica.

Fonti:
www.metododibella.org
Neuroendocrinol Lett 2013; 34(6):523–528 PMID: 24378460 NEL340613A01 © 2013 Neuroendocrinology Letters • www.nel.edu
http://metododibella.org/cms-web/upl/doc//MATERIALE%20DIVULGATIVO%20X%20MEDICI/CASI%20CLINICI%20-%20SELEZIONE/NEL34_6_2013_DiBella_000.pdf