martedì 14 gennaio 2014

Venti nuovi casi di danno da vaccino alla settimana per l’avvocato di Rimini


“Ogni settimana mi arrivano venti casi di danni da vaccino. Ho oltre 400 situazioni in mano, al momento. La battaglia è nel momento migliore dal punto di vista giuridico”. È quanto afferma in un articolo pubblicato su Romagna Mamma.it l'avvocato di Rimini Luca Ventaloro che in qualità di legale e di rappresentante del Comilva, ha partecipato l'ottobre scorso al convegno “Le vaccinazioni di massa. Prevenzione, diagnosi e terapia dei danni” che si è tenuto al Centro congressi Luciani di Padova.
In quell'occasione Luca Ventaloro ha relazionato su alcune cause vinte e sulla pratica dell'obiezione attiva e ha spiegato che ci si trova in un alveo nuovo “dove i tribunali e le corti d'appello oggi paradossalmente riconoscono i danni da vaccino”. “La parte sanitaria – spiega l'avvocato - dimentica che quando il giudice decide non lo fa sulla base della simpatia ma perché si è affidato ad un tecnico molto preparato. Quando l'Asl critica la sentenza, in realtà critica un approfondimento molto certificato. La giustizia, oggi, sopravanza la parte sanitaria“.
Secondo Ventaloro è fondamentale la perizia medico-legale attraverso cui si accerta l'esistenza di un nesso causale tra vaccinazione e danno.
L'avvocato spiega che chi ha subito un danno può rivalersi in tre modi:
- tutela penale: va chiesta nei casi in cui c'è un danno o un decesso immediato
- tutela civile: quando il danneggiato ha ricevuto una 'malpractice' medica
- tutela amministrativa: non è necessaria la colpa medica ma è sufficiente che un medico legale riconosca che la vaccinazione ha prodotto quel danno.
Ventaloro ha poi fatto riferimento all'obiezione attiva, contemplata dall'Emilia Romagna. “È l'aspetto più importante della nostra battaglia. Vi preghiamo di praticare un'obiezione corretta, bisogna uscire allo scoperto. Rifacendomi a quello che il Comilva predica, non rimandate i vaccini, non fate certificati falsi, non fate fughe, non rifugiatevi nel silenzio ma optate per atti chiari”.

           www.InformaSalus.it


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