martedì 30 aprile 2013

Equitalia citata alla Corte Europea per anticostituzionalità

C’è finalmente qualcuno in Italia che ha deciso di combattere a viso aperto Equitalia e i poteri ad essa conferiti da uno Stato forte con i deboli cittadini e non altrettanto con la difesa dei loro diritti.

Basti pensare che l’Europa per questo ha già comminato ben 120 milioni di euro di multe per i ritardi con i quali lo stato italico provvede ad eseguire le sentenze alle quali è stato condannato.

Equitalia dunque viene citata con un ricorso alla corte dell’Unione europea e a promuovere questa azione sarà l’associazione “Noi consumatori ”, un movimento che addirittura presenta l’headline fin nel suo marchio di “anti-Equitalia”.

L’animatore principale di questo progetto è l’avvocato Simone Forte, il quale ha dichiarato alla stampa: “C’è stata la volontà politica di creare una via più rapida, per incassare cifre relative ai tributi. Questo si è tradotto in norme che calpestano i principi generali del diritto.

Tra l’altro tendono a giustificare la questione associando il debitore di Equitalia al’evasore mentre non è così, anzi: spesso si tratta di persone che vorrebbero pagare le tasse ma per via della crisi o di altri problemi non se lo possono permettere, persone cui non viene data la possibilità di saldare i propri debiti, costretti d’improvviso a difendersi da una macchina che una volta partita non arresti più”

L’associazione, forte di una presenza di quasi venti sedi disseminate sul territorio nazionale, fornisce consulenza a titolo assolutamente gratuito e aiuta i cittadini a trovare il bandolo della matassa nelle soluzioni magari più intricate

Per parlare di Milano, secondo il presidente Forte, Equitalia avrebbe fatto scattare quasi 200.000 ipoteche su immobili di gente che aveva problemi di pagamenti gettando nella disperazione i relativi proprietari.

“Stiamo tentando di aiutare un imprenditore che rischia di chiudere” – ha dichiarato Forte per citare un esempio comune a tanti altri – “sono partiti i pignoramenti e ora è dura. Bisogna denunciare, parlare, e soprattutto affrontare la cosa finché si è in tempo, altrimenti diventa complicato persino per noi intervenire. E se ti bloccano il capannone, le proprietà e i conti bancari, considerando che le commissioni tributarie ci mettono un anno e mezzo a rispondere non se ne esce, perché un anno e mezzo per un imprenditore è una vita”

L’obbiettivo di Forte e della sua associazione resta quello di “aggredire perché si è costretti a difendersi”. E in fondo opporsi è ancora un diritto possibile per i cittadini italiani!.

Fonte: Siamo la gente

sabato 27 aprile 2013

IL RIBELLE

La gente ha paura, un vero terrore di coloro che conoscono se stessi.

Essi hanno un potere ben preciso, un’aura e un magnetismo,
un carisma in grado di estrarre chi è giovane e vivo dalla prigione delle tradizioni.

Che sia ricco o povero, il Ribelle è un vero imperatore poiché ha spezzato le catene dei condizionamenti e delle opinioni della società repressiva.

Ha dato forma a se stesso, abbracciando tutti i colori dell’arcobaleno, emergendo dall’oscurità e dalle radici informi del suo passato inconsapevole e sviluppando ali con cui volare alto nel cielo.


Il suo modo di essere è ribelle - non perché lotti contro qualcuno o qualcosa, ma perché ha scoperto la propria vera natura ed è determinato a vivere in base a essa.

L’aquila è il suo spirito animale, un messaggero tra la terra e il cielo.

Il ribelle ti sfida a essere coraggioso a sufficienza per assumerti la responsabilità di ciò che sei e per vivere in funzione della tua verità.

Tutto passa, ma tu rimani. Tu sei la realtà; tutto il resto non è altro che un semplice sogno.

Ci sono sogni meravigliosi, e ci sono incubi terribili… ma non importa che si tratti di un sogno magnifico
o di un incubo terrificante; ciò che conta è colui che osserva il sogno.

Colui che vede è l’unica realtà. Questa è la cosa più importante da ricordare.
Se inizi a pensare a come rendere permanenti i tuoi momenti di estasi, hai già iniziato a distruggerli.

Quando giungono, sii grato; quando se ne vanno, ringrazia l’esistenza.
Resta aperto.
Accadrà molte volte: non giudicare mai, non scegliere mai, non privilegiare nulla.

Resta in uno stato d’animo privo di scelta.

(Osho)

Tratto da:
Il Gioco delle Emozioni  

Il Gioco delle Emozioni

Liberarsi da rabbia, paura e gelosia


Osho



venerdì 26 aprile 2013

La mia piacevole esperienza con la Nuova Medicina Germanica del dottor Hamer


Quella che mi accingo a raccontare è la nascita di una nuova consapevolezza che inconsciamente conoscevo già, era lì da qualche parte e aspettava solo il momento per venir fuori, il momento in cui si sarebbe, per così dire, accesa la lampadina.

Da quando ho iniziato ad interessarmi alla Nuova Medicina Germanica, ho iniziato ad avere un atteggiamento diverso nei confronti della malattia, ma partiamo dal principio.

Molto anni fa passavo molte serate in compagnia di due care amiche, una delle quali spesso affrontava argomenti molto profondi, si poteva parlare di religione, passando per la reincarnazione, fino ad arrivare allo sciamanesimo, per arrivare a parlare di psicologia, parapsicologia/esoterismo, per finire magari con cure alternative e quant’altro.

La definirei una mente superiore, passai intere notti a parlare con Lei e mi fu d’ispirazione, mi aiutò ad aprire la mente, parte di quella che sono oggi credo di doverla a lei. Quell’amicizia fu illuminate per il mio cammino, grazie a lei scoprii Freud, jung, castaneda, l’amore per la filosofia e la spiritualità. Ero molto giovane, ma quelle cose erano dentro di me, però non lo sapevo ancora. Iniziai a divorare libri di ogni genere, mi incuriosiva sapere tutto e anche di più, la sete di conoscenza non cessava mai, come un vampiro assetato, continuavo a cercare il sapere in ogni dove.

Ricordo che allora, lei parlava spesso delle malattie quali tumori, sclerosi o leucemia. Sosteneva che tutte queste gravi malattie derivassero da forti traumi subiti, erano quindi una risposta del cervello, cioè trauma psicologico subito, uguale malattia mortale.

Si può dire che, in tempi non sospetti, quando ancora di Hamer non si sentiva parlare, lei aveva intuito queste scoperte, anche se non era ancora riuscita a focalizzarle nel migliore dei modi. Quindi non acquisii bene il concetto, ma sentivo che c’era un fondo di verità.

Molto tempo dopo, un’altra cara amica, mi parlò della Nuova Medicina Germanica, delle scoperte del Dottor Hamer e di come Lei ne fosse rimasta impressionata. La cosa mi incuriosì, così iniziai, come fanno molti, ha fare delle ricerche su internet, ma non c’era ancora la consapevolezza, qualcosa ancora non tornava. Chiesi alla mia amica di consigliarmi un libro che potesse spingermi più in profondità.

Sento oggi di doverla ringraziare, perché mi consigliò un libro semplice e molto chiaro. Leggendolo, ecco accendersi la lampadina, quella consapevolezza iniziava ad affiorare, sinceramente era per me un momento difficile, avevo perso di vista le cose importanti e stavo dimenticando tutto quello che avevo acquisito negli anni. Così iniziai a leggere altri libri, si riaccese la sete vampiresca di conoscenza, arrivai a leggere anche i libri di Claudio trupiano, i quali segnarono la svolta finale. Mi tornarono in mente tutte le conoscenze apprese negli anni, fu come un risveglio da un sonno quasi profondo. Ora però avevo una conoscenza in più, stavo iniziando a capire più nel profondo le 5 leggi biologiche, quel qualcosa che era già dentro di me, come in tutti noi.

Ora mi si poneva davanti un cammino difficile, fatto di dubbi, incertezze, riscontri e nuove scoperte. Così iniziai a cogliere i segnali, a guardare oltre quello che la medina “ufficiale” sostiene. Non è facile inizialmente, devi analizzare continuamente te stessa, non farti sfuggire le pressioni subite, lo stress, il perché di determinate azioni, ma come ripeto, questo è già dentro di noi, lo facevo in passato per superare i problemi e potevo farlo ancora. Dovevo capire fino a che punto Hamer avesse ragione, ma soprattutto volevo sapere, cosa fare in seguito.

Molte risposte non si fecero attendere, iniziai a capire perché improvvisamente iniziavo a starnutire e mi “raffreddavo” (paura incognita) e guarivo improvvisamente così come mi ero ammalata. Comprendevo meglio le mie improvvise e dolorose (anche se rare) emicranie. Con il tempo ero riuscita a ridurre l’uso di farmaci, ai quali ricorrevo troppo spesso e con troppa leggerezza. Purtroppo c’è l’annoso problema di sopportare almeno in parte il dolore, Io non riesco a sopportarlo molto, ma con il tempo sono migliorata ed ho alzato la mia soglia di sopportazione del dolore. Ho iniziato un cammino che voglio portare a termine, ci sono molte cose ancora da scoprire, però adesso mi ammalo di meno ed uso meno farmaci, cerco di farmi scivolare addosso i problemi e li affronto in maniera decisa, senza temere troppo le conseguenze, così sono anche più calma e meno stressata, mi godo di più la famiglia e la vita in generale è notevolmente migliorata. Questo è già un buon traguardo, ma è una tappa, ora ci sarà la parte più tortuosa che sarà però anche la più soddisfacente da superare.

Credo che tutti dovrebbero avvicinarsi alla Nuova Medicina Germanica prima di ammalarsi gravemente, perché poi si potrebbe perdere la lucidità, non sarebbe facile avere la consapevolezza giusta, specialmente quando si tratta della nostra salute. Così si rischia di entrare in quel girone infernale che è la “medicina ufficiale”. Finché abbiamo la lucidità, proviamo a conoscere queste scoperte, investiamo un po’ del nostro tempo, sicuramente la nostra salute ne guadagnerà di certo, nel peggiore dei casi avrete letto un buon libro e scoperto qualcosa di nuovo. Vale la pena fare un tentativo.

Poco tempo fa sono riuscita a capire il perché soffrissi di “allergia primaverile”, fu un illuminazione scoprire come quel conflitto aveva cambiato in qualche modo il mio equilibrio psicofisico. Il mio corpo reagiva in modo perfetto, come un campanello d’allarme, occhi arrosati con prurito, per una cosa che non avrei assolutamente voluto vedere, naso chiuso a causa di quel profumo che ricordava l’evento e per la paura incognita di non sapere cosa mi aspettasse dietro l’angolo, gola irritata forse per qualcosa che avrei voluto dire in quel momento, di questo non sono ancora certa, resta il fatto che questo binario si ripete ogni anno dal quel fatidico giorno. Ora però so qualcosa di più, so perché accuso questi sintomi e posso combatterli. Resta da scoprire come eliminare gli antistaminici e uscirne fuori, ma per questo ci vuole tempo e fatica, bisogna cercare di far capire al cervello che non deve dare più l’allarme, cosa non facile, ma nemmeno impossibile, bisogna anche cercare di abituare il corpo a quelle sostanze un poco alla volta.

Per il momento posso dire di aver ridotto la dose di antistaminici, con il tempo credo riuscirò a eliminare questa fastidiosissima allergia.

Date un chance al NMG, potreste rimare sorpresi da quello che scoprirete.

Cordialmente

Laura C.

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giovedì 25 aprile 2013

Incontro con Valdo Vaccaro



Valdo Vaccaro e' un naturopata, laureato in filosofia e in giurisprudenza, igienista e vegetariano, vegan-crudista...anche se e' difficile racchiuderlo in queste etichette. Quindi, meglio cercare di  comprendere il suo pensiero che ci riporta fino a Ippocrate. Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo, sosteneva il padre della medicina, e cosi' Vaccaro, Campbell (l'autore di The China Study), malati che le hanno provate tutte, ma anche persone che vogliono star meglio, si ispirano a questo dettame.
Tralasciamo in questa sede le motivazioni etiche per le quali si sceglie di non mangiare carne, pesce, uova, latte e i suoi derivati. In questo caso parliamo di salute e di un concetto semplice che sta alla base della stessa: il cibo. Per chi si avvicina a questo mondo, e' difficile comprendere come la fettina di carne quotidiana possa essere il "fiammifero" capace di accendere un tumore alla prostata o al seno e che esistano cibi in grado di causare, a lungo andare, malattie neurologiche come il Parkinson e l'Alzheimer. L'idea e' forte e allontana non sono i sani, ma anche chi e' malato. Nella nostra forma mentis e' piu' facile sottoporsi alla chemio che rinunciare a carne e pesce; e' piu' semplice far compagnia ad un malato terminale rassegnandosi alla sua morte, che trovargli una soluzione naturale, indolore ed economica come il mangiar bene. Io stessa, malata in cura conl'interferone, faticavo a credere che il latte e il caffe' fossero tossici per il mio organismo e dannosi per la mia salute. Perche'? Perche' avere certe abitudini ci fa sentire normali, non ci fa affrontare il problema e del resto, e' meglio credere che tanto alcuni alimenti li abbiamo sempre mangiati, quindi perche' dovrebbero far male? E' possibile che mangiando vegan-crudista si possa guarire da una grave patologia? O e' piu' semplice rassegnarsi a cio' che ci passa il convento (vale a dire, le cure ordinarie)?
Il concetto secondo il quale se mangi (e vivi) sano, sei e resti sano e' antichissimo, eppure estremamente moderno e attuale ai giorni nostri. Valdo Vaccaro, come pure Giorgio Beltrammi (vedi post "La Natura non crea sfigati"), lo spiega a chiare note nel suo libro "Alimentazione Naturale":
La salute e la malattia non sono derivate dal caso o dall fortuna o dalla accidentalita' (incidenti stradali o da lavoro, a parte). Ognuno di noi e' responsabile della creazione della sua salute o della sua malattia. La malattia e' sempre tossiemia e intossicazione, ritenzione di tossine nel sangue, nei tessuti, negli organi, nel sistema linfatico. La tossiemia e' la causa-base di ogni malattia leggera o grave.
Per tossiemia intendiamo un accumulazione di tossine provocate in primo luogo dalle nostre attivita' metaboliche quotidiane (mangiare, bere, ecc...), in secondo luogo da droghe e altri tipi di intossicazione. Le cellule morte sono tossiche per il nostro corpo e vengono eliminate giornalmente, poiche' il nostro organismo tende ad auto-pulirsi e a restare sano. Quando il livello di tossiemia diventa troppo elevato, il sistema di auto-eliminazione delle cellule morte si inceppa e, a quel punto, insorgono le malattie. Puff. Non perche' siete cattivi o sfortunati, bensi' perche' avete chiesto troppo al vostro corpo, inzeppandolo di cibi scadenti e inadeguati.


Bisogna prendere un attimo di respiro, per credere alle teorie di Vaccaro, di Campbell ed altri, gettando all'aria tutte le fandonie alle quali abbiamo creduto finora, pero' la verita' non si puo' fermare e la vita non puo' arrestarsi. Terminato il colloquio con Valdo Vaccaro, persona accogliente, generosa e che non ha la pretesa di salvare nessuno, Max mi ha detto: "Sono quindici anni che mi occupo di alimentazione (umana e cinofila) e non avevo capito un bel niente!". E come un pazzo, nei campi della provincia udinese, si e' messo a cercare il tarassaco che abbiamo mangiato a cena. Persino per me Max era troppo zelante, ma come dargli torto?! Secondo Vaccaro, per guarire dalle malattie neurologiche,  servono circa 9 mesi di alimetazione igienista vegan tendenzialmente crudista. Mentre per cambiare stile di vita e modo di pensare quanto serve? Non siamo rigidi, perche' anche un atteggiamento assolutista e' deleterio per la salute. Tuttavia, per quanto mi riguarda, vale la pena tentare e vi faro' sapere come andra'.

Per informazioni dettagliate ed esaustive, ma soprattutto per cambiare modo di pensare, vi consiglio di visitare il blog di Valdo Vaccaro:

http://valdovaccaro.blogspot.it/

e anche di leggere il libro di Campbell e figlio, The China Study

Giuliana

                                                                                                                 

mercoledì 24 aprile 2013

STUDIO SHOCK: LE MAMMOGRAFIE SONO UNA BUFALA MEDICA


DI MIKE ADAMS
naturalnews.com

Studio shock: Le mammografie sono una bufala medica, oltre un milione di donne americane danneggiate da “trattamenti” non necessari per tumori che non hanno mai avuto.

La mammografia è una crudele bufala medica. Come ho descritto qui su Natural News più di una volta, lo scopo principale della mammografia non è “salvare” donne dal cancro, ma reclutarle come falsi positivi per spaventarle e portarle a sottoporsi a trattamenti costosi e tossici come la chemioterapia, le radiazioni e la chirurgia.

Il “piccolo sporco segreto” dell'industria del cancro è che proprio gli stessi oncologi che terrorizzano le donne con la falsa credenza di avere un cancro sono quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il conflitto di interessi e l'abbandono dell'etica nell'industria del cancro lascia senza fiato.

Ora, un nuovo studio scientifico ha confermato esattamente quello da cui ho messo in guardia i lettori per anni: la maggior parte delle donne con “diagnosi” di cancro tramite mammografia non hanno mai avuto il cancro, ed è solo l'inizio.

Il 93% delle “diagnosi precoci” non ha alcun beneficio per il paziente

Questa è la conclusione del pionieristico studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. (1)

“Abbiamo riscontrato che l'introduzione dello screening ha portato 1,5 milioni di donne alla diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale” scrive il co-autore dello studio Dr. Gilbert Welch.

Ora, a prima vista questa potrebbe sembrare una buona notizia. Potreste pensare “Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e le associazioni no-profit riguardo il cancro”. Ma sbagliereste. Come scoperto dal team del Dr. Welch, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere il cancro alla mammella dopo una mammografia è stato mentito.

Così continua il dottore
“Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che c'è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è stato detto di avere un cancro in fase iniziale –molte delle quali hanno subito chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è evidente e serio".

Si, lo è. Infatti, se fate il calcolo, 0,1 milioni di donne in meno con un cancro in fase terminale rispetto ad 1,5 milioni di diagnosi precoci significa che si ha avuto un falso positivo nel 93% dei casi; questo significa che non si sarebbe in ogni caso arrivati alla fase di cancro terminale.

Chemioterapia, radiazioni e chirurgia oncologica sono in gran parte bufale

Secondo quanto detto dagli scienziati, “il cancro alla mammella è stato over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi 30 anni.”

Gli oncologi di queste donne hanno mentito: “se non acconsentite al trattamento, morirete entro sei mesi” (o due anni, o qualsiasi tipo di scansione fraudolenta essi usino).

Sotto la minaccia di questa paura, la maggior parte delle donne si piegava e acconsentiva a iniziare il trattamento – spesso nello stesso giorno della falsa diagnosi. Questo cosiddetto trattamento consiste in una iniezione di sostanze chimiche mortali che fanno la fortuna degli oncologi che le vendono ai loro stessi pazienti. Si, è così: le cliniche oncologiche e i centri di trattamento del cancro fanno profitti enormi sui chemioterapici che vendono ai loro pazienti – gli stessi pazienti che spaventano e dirigono verso il trattamento con mammografie falsamente positive.

Ignorando il quasi totale fallimento della mammografia da un punto di vista scientifico, la propaganda continua a spingere verso questa tecnica in maniera assordante. Come il Dr. Welch spiega in questo articolo del New York Times (2):

“Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia – gli sforzi sono andati oltre la persuasione e sono arrivati alla coercizione. E chi la proponeva ha usato le più fuorvianti statistiche di screening a disposizione: i tassi di sopravvivenza. Una recente campagna Komen esemplifica questo aspetto: in breve, dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza aumenteranno a dismisura.”

Komen for the cure, ovviamente, è stata scoperta a mentire sui presunti “benefici” della mammografia (3). Il loro trucco statistico frega la maggior parte delle donne, tristemente, e le convince a subire chemioterapie tossiche per un cancro alla mammella che non hanno mai avuto.

Lo starnazzare dell'oncologia moderna

Quando le donne iniziano una chemioterapia per un cancro che non hanno iniziano anche a sperimentare quello che gli oncologi chiamano “sintomi del cancro”. I capelli cadono. L'appetito scompare. I muscoli si atrofizzano. Diventano deboli, confuse e cronicamente stanche. Il dottore del cancro dice poi loro “devi essere forte per sopportare tutto questo mentre le medicine fanno effetto”

Pure chiacchiere! Potreste fare meglio invocando il voodoo o semplicemente sperando di guarire. Perché tutto quel che gira attorno all'esperienza del cancro nella medicina moderna –la diagnosi, il trattamento, le autorità sanitarie-- è maliziosamente fabbricato per generare un profitto all'industria del cancro.

“Migliori” tecnologie portano a più falsi positivi

Non c'è miglior esempio delle chiacchiere della medicina moderna che quello dell'industria del cancro. Armato con le ancora-più-precise macchine per la mammografia, il tasso di falsi positivi ha sfondato il soffitto.

Come il Dr. Welch scrive sul New York Times (4):

Sei anni fa, un follow up a lungo termine di un trial randomizzato mostrò come un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fosse un caso di over-diagnosi. Questo studio rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni 80. I nuovi macchinari digitali riscontrano molte più anormalità e le stime dell'over-diagnosi sono salite compatibilmente: ora siamo probabilmentee tra un terzo e metà dei tumori diagnosticati con questa metodica.

Capito la storia? Molte delle diagnosi di cancro da mammografia sono false. Ma sono un'ottima tecnica di terrorismo per trovare donne-adepte a quello che può solo che esser chiamato “culto del cancro” dove vengono manipolate fino ad auto avvelenarsi con le medicine. Verranno più tardi chiamate “sopravvissute al cancro”, se il veleno non riuscirà ad ucciderle.

Queste sopravvissute al cancro, ovviamente, sono vittime di un malizioso culto medico che io chiamo “culto di Komen”. In quasi tutti i casi non è stato il cancro ad ucciderle, ma il trattamento!

Il culto di Komen

Le persone di oggi storcono il naso al suicidio di massa del 1978 del culto di Jim Jones pensando “come è possibile che i membri siano stati tanto stupidi da avvelenarsi a morte da soli?”

Guardatevi attorno gente, perché l'industria del cancro ha preso la stessa formula di quel culto e l'ha moltiplicata per un milione. Il “culto di Komen” è una versione moderna del culto suicida di Jim Jones. Si tratta di un culto dove le persone “credono” nella promessa di salvezza di un indottrinamento chimico ma che in realtà si vedono dare morte, dolore, sofferenza e umiliazione. (Molti chirurghi oncologici hanno letteralmente amputato mammelle a seguito di diagnosi falsamente positive, sfigurando quelle donne per il resto della vita)

Una delle caratteristiche chiave di questo culto è l'adorazione dell'auto-mutilazione. Non si tratta solo di donne che vengono manipolate fino a farsi amputare le mammelle dai chirurghi; si tratta anche di donne manipolate fino a farsi iniettare veleni mortali che distruggono i loro reni, i loro fegati e i loro cervelli. L'effetto collaterale numero 1 della chemioterapia, peraltro, è il cancro.

Come ogni culto, quello dell'industria del cancro spinge su una propaganda carica di contenuto emotivo e su simboli potenti (i fiocchi rosa). Milioni di donne vengono innocentemente intrappolate in manifestazioni e raccolte fondi, apparentemente senza indizio del fatto che la maggior parte dei soldi per le “cure” finisce col pagare altre mammografie e quindi altre false diagnosi che costringeranno ancora più donne a cadere nel racket.

Così, le stesse donne che partecipano alle raccolte fondi in questi eventi promossi dal culto dei fiocchi rosa, stanno partecipando a pagare le macchine per le mammografie che recluteranno altre donne nello stesso culto tramite diagnosi inutili seguite da “campagne di paura e terrore” portate avanti dagli oncologi. Quel che oggi l'industria del cancro sta facendo è, senza mezze misure, un crimine contro le donne. Si tratta anche di una forma di mutilazione culturale nei confronti delle donne, più o meno come abbiamo visto con gli Aztechi, i Maya e varie culture africane durante il corso della storia.

Il culto di Komen è un'operazione criminale? Quasi certamente. Su base scientifica? Neanche per sogno. Non esiste nulla di scientifico nella moderna industria del cancro se non la scientifica manipolazione delle paure e delle emozioni femminili. Quel che manca a Komen e all'industria in campo etico, scientifico o dei fatti viene ampiamente bilanciato dalle tattiche di influenzamento linguistico, di coercizione e di delibera menzogna sui benefici della mammografia.

L'industria del cancro non è un business della cura del cancro, in fin dei conti; di fatto è il business della propaganda del culto del cancro. Come spiega il Dr.Welch:

“I sostenitori dello screening incoraggiano il pubblico a credere in due cose false e conosciute come tali. Primo, che ogni donna che ha avuto il cancro diagnosticato con una mammografia ha avuto la sua vita salvata (pensate a quelle T-shirt con scritto “La mammografia salva le vite. Io ne sono la prova”). La verità è che queste “sopravvissute” sono molto più probabilmente vittime di over-diagnosi.

Così, tutte quelle donne che marciano indossando le T-Shirt rosa che dicono “la mammografia salva la vita” stanno in realtà dichiarandosi come vittime incoscienti di una campagna scientifica mirata alle donne e tesa a spaventarle e portarle verso trattamenti che non necessitano e che le mutileranno con farmaci tossici o bisturi chirurgici.

Se quelle magliette dicessero la verità, dovrebbero dire “Sono sopravvissuta all'industria del cancro”

La grande domanda in tutto questo, ovviamente, è: per quanto tempo la cultura occidentale continuerà a vivere sotto l'influenza del culto di Komen? Quanti altri milioni di donne dovranno sacrificarsi sotto le chiacchiere della mammografia e la truffa dell'oncologia moderna?

Ma soprattutto, perché le famiglie consentono alle loro madri, figlie, zie e nonne di essere avvelenate e mutilate proprio davanti ai loro occhi standosene sedute ascoltando le finte autorità mediche che di fatto praticano nulla più che chiacchiere?

L'oncologia moderna è il medioevo della medicina occidentale

Verrà il giorno, come ho predetto più volte, in cui la moderna pratica della chemioterapia verrà relegata nei libri di storia come malasanità insieme al respirare vapori di mercurio o al rimuovere chirurgicamente organi del corpo per curare malattie psichiatriche. Fino a quel giorno, un numero incalcolabile di donne innocenti verrà ingannato e portato alla mutilazione, all'intossicazione chimica e alle radiazioni da dottori malvagi che francamente non si interessano minimamente di quante donne mutilano o uccidono fintanto che questo viene loro rimborsato.

Questa è la verità sull'industria del cancro che non sentirete da Komen (ne da qualsiasi altro adepto del culto del fiocco rosa)

La conclusione dagli autori dello studio

Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale, lo screening mammografico ha solo marginalmente ridotto il numero di donne che si presentano con un cancro avanzato. Anche se non è chiaro quali fossero le donne realmente affette, questo squilibrio suggerisce una sostanziale over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha, nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da carcinoma alla mammella.

Mike Adams
Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/038099_mammograms_false_positives_overdiagnosis.html
27.11.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SEBASTIANO SENO

fonte http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11153

Meglio un topo tra due gatti che una persona tra due medici.
test,diagnosi,medicina preventiva hanno un solo scopo
allargare l'area dei clienti,vogliono farti credere che sei ammalato,
per poi guadagnare su di te,con te fanno soldi solo se riescono
a farti credere che sei malato, vogliono impaurirti.
Non cadere nelle loro grinfie,stai lontano dai medici e dagli ospedali,
vivrai piu' a lungo.
Questo non vuol dire non avere cura di stesso,una alimentazione
corretta,movimento,meditazione e consapevolezza sono le basi
per una vita sana.

Ivano Antar Raja 

La chemioterapia può causare cambiamenti neurofisiologici

22/04/2013 - effetti collaterali
Molte donne avviate a un programma di chemio o radioterapia lamentano problemi di memoria o cognitivi, quando anche ansia e depressione. Foto: ©photoxpress.com/Stepanov
L’utilizzo di trattamenti chemioterapici o radioterapici nelle pazienti con cancro al seno può sortire effetti indesiderati come perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e altri problemi cognitivi
lm&sdp
La chemioterapia a quanto pare non ha effetti solo sul cancro, ma anche a livello cerebrale, operando quale effetto collaterale delle modifiche a livello neurofiosologico.

Lo si è scoperto, in particolare, osservano che nelle donne con cancro al seno si mostrava perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e altri problemi cognitivi, dopo un trattamento con chemio o radioterapia.
In prima battuta si è cercato di minimizzare, spesso imputando la causa a problemi psicosomatici, tuttavia il dibattito non si è spento e diversi ricercatori si sono dati da fare per far luce su questo fenomeno.

Uno di questi tentativi è lo studio condotto dai ricercatori del Jonsson Comprehensive Cancer Center dell’Università della California a Los Angeles (UCLA) e pubblicato online, prima della stampa, sulla rivista scientifica Journal of the National Cancer Institute.
La dottoressa Patricia Ganz, direttore del cancer prevention and control research, e colleghi UCLA, hanno dimostrato che vi è una correlazione significativa tra l’essere sottoposti a trattamenti chemioterapici e radioterapici e peggiori prestazioni neuropsicologiche nei test sulla memoria e le facoltà cognitive. Per cui è sempre meno probabile una spiegazione psicosomatica.

«Lo studio – spiega Ganz – è uno dei primi a dimostrare che le difficoltà cognitive riportate dalle pazienti, spesso definita come “chemio cerebrale” in coloro che hanno ricevuto la chemioterapia, possono essere associate alle prestazioni nei test neuropsicologici».

Lo studio ha visto il coinvolgimento di 189 pazienti con età media di 52 anni, affette da carcinoma della mammella, le quali hanno preso parte allo studio un mese circa dopo aver completato i loro trattamenti iniziali del cancro al seno, e prima di iniziare (nel 70 per cento dei casi) la terapia ormonale sostitutiva endocrina.
Delle pazienti, due terzi avevano subìto una chirurgia conservativa del seno; più della metà aveva ricevuto la chemioterapia, e tre quarti erano state sottoposte a radioterapia.
Un altro gruppo di donne sane di pari età è stato utilizzato quale parametro e controllo.

I ricercatori hanno proceduto con l’escludere possibili fattori confondenti, poiché ai disturbi cognitivi spesso sono stati associati sintomi di ansia e depressione. Per questo motivo, le donne che presentavano gravi sintomi depressivi sono state escluse.
Allo stesso modo, sono stati presi in considerazione il tipo di trattamento oncologico utilizzato, e se condizioni come la menopausa e i cambiamenti ormonali o no, avrebbero potuto influenzare il riportare problemi cognitivi.

Per tutte le partecipanti sono stati predisposti dei questionari in cui riportare i sintomi e le segnalazioni di problemi neurofisiologici e neuropsicologici. I dati acquisiti hanno permesso di determinare che le pazienti con cancro al seno avevano denunciato il maggior numero di problemi cognitivi in genere. Nello specifico, il 23,3 per cento ha lamentato problemi di memoria; il 19 per cento problemi cognitivi come difficoltà di concentrazione, problem-solving, ragionamento e così via.
In maniera significativa, le donne che erano state sottoposte a cicli di chemioterapia o radioterapia sono state quelle che avevano denunciato i più gravi problemi di memoria e cognitivi – mostrando anche altri sintomi come ansia e depressione. I test neuropsicologici condotti dai ricercatori in questo studio hanno mostrato per la prima volta una decisa correlazione con la denuncia di problemi cognitivi: non a caso le lamentele corrispondevano poi a peggiori risultati nei test.

«In passato, molti ricercatori hanno affermato che non si poteva contare sulle denunce da parte dei pazienti o sul fatto che fossero depressi, perché gli studi precedenti non hanno potuto trovare questa associazione tra test neuropsicologici e le denunce su problemi cognitivi – ha sottolineato Ganz – In questo studio, siamo stati in grado di osservare i componenti specifici dei disturbi cognitivi e riscontrare che sono stati associati con le più importanti anomalie neuropsicologiche nei test di funzionalità».
I disturbi cognitivi non sarebbero dunque frutto della “fantasia” delle pazienti, ma un dato reale di cui si dovrà tenere conto quando queste siano avviate a un programma di trattamento chemio o radioterapico.

Fonte: www.lastampa.it

martedì 23 aprile 2013

Testimonianza di Isabella Thomas, madre di due figli dello studio The Lancet

Di Gabriele Milani

E’ giunto il momento per raccontare la verità!
Così esordisce Isabella Thomas nella sua lunga testimonianza che mi pregio condividere dopo aver ricevuto il suo gentile consenso; da alcuni anni ho il piacere di annoverare Isabella e altri genitori dello studio The Lancet tra i miei contatti personali di Facebook.

Isabella Thomas è la madre di due bambini che furono inseriti nello studio originale del Dr. Andrew Wakefield pubblicato su The Lancet nel 1998 e poi ritirato dopo le note vicende delle quali abbiamo descritto pienamente come si svolsero i fatti reali [parte 1 - parte 2 - parte 3], benché i media si ostinino a riportare pappagallescamente il solito ritornello da 14 anni a questa parte.

I genitori di quei bambini si erano già organizzati in passato per far vedere come la storia del giornalista mistificatore Brian Deer è stata tutta una montatura, portando i fatti a supporto nel video qui allegato “UDIENZE SELETTIVE” [sottotitolato in italiano].


Isabella Thomas appare al minuto 33:20 e, come genitore di due bambini nello studio Lancet, ha ora voluto rompere il silenzio e portare la sua preziosa testimonianza a seguito degli attacchi feroci organizzati contro il Dr. Andrew Wakefield da parte del suo stesso governo, il governo americano e i media che ora lo accusano per l’epidemia di morbillo in Galles.  Quello che segue è il testo della sua testimonianza e, cari genitori, spero possiate comprendere quale massa di nefandezze abbiamo dovuto sopportare di leggere in tutti questi anni da parte di inqualificabili giornalisti e opinion leaders che insabbiano colpevolmente il dolo col quale è stata indotta una patologia cronica invalidante al cervello dei nostri figli.

domenica 21 aprile 2013

SOS Danno Vaccinale

Del Dottor Roberto Gava

I danni vaccinali sono in netto aumento in tutto il nostro Paese, anzi sono in crescita in tutto il mondo industrializzato: negli USA si parla di un bambino con caratteristiche della sindrome autistica ogni 8-9 bambini di 3-4 anni di età.
I vaccini non sono sicuramente la sola causa, ma rappresentano probabilmente una delle principali.

I Servizi delle ASL predisposti alle vaccinazioni sono soliti assicurare che i vaccini non causano alcun effetto indesiderato importante e, se ciò accade, è un evento eccezionale. Quindi, ci viene chiesto di vaccinare i nostri figli garantendoci che i vaccini sono utili, necessari e innocui; ma noi sappiamo che i vaccini sono farmaci e sappiamo che non esistono farmaci senza effetti indesiderati.

In Italia, vengono fatti passare implicitamente come obbligatori e inoculati, circa 25 vaccini (compresi i richiami) nei primi 15 mesi di vita del bambino.

I genitori sono invitati a firmare il consenso “informato” prima di vaccinare i loro figli, ma non sono assolutamente informati dei possibili danni vaccinali se non in modo superficiale e rapido. Inoltre, se chiedono che il medico vaccinatore firmi lui stesso un documento in cui dichiara quello che assicura a voce, e cioè che il vaccino non recherà alcun danno al bambino, si rifiuterà categoricamente di firmare. Quello che è peggio, è che lo stesso Ministero della Salute non dispone di dati nazionali sulla reale incidenza annua dei danni da vaccinazione.

Eppure, chi si interessano di questo problema viene a conoscenza di innumerevoli effetti indesiderati delle vaccinazioni pediatriche, alcuni effetti sono lievi ma altri gravissimi; alcuni sono di breve durata ma altri sono irreversibili. In conclusione, tutto fa pensare che questo problema sia tutt’altro che eccezionale. Infatti, sono sempre più numerose le domande di indennizzo che i medici legali di questo settore ricevono da genitori convinti che i vaccini eseguiti abbiano gravemente danneggiato loro figlio (si rinvia ai siti CONDAV, COMILVA e CORVELVA).

Noi tutti abbiamo il dovere di segnalare i danni vaccinali e nello stesso tempo dovremmo conoscere la realtà italiana su questa piaga che affligge talvolta gravemente molte famiglie, perché pensiamo che non possiamo continuare a vaccinare i nostri figli senza sapere quanto questo trattamento sia veramente dannoso!

Pertanto, invitiamo tutti gli interessati a compilare la scheda visualizzabile in questo link.

Vogliamo conoscere tutti i danni o disturbi vaccinali, sia quelli recenti sia quelli accaduti molti anni fa; sia i danni vaccinali gravi, ma anche quelli lievi, passeggeri e/o localizzati; sia i danni organici veri e propri, sia i disturbi caratteriali o del sonno o dei ritmi di vita che sono insorti dopo la vaccinazione. Non ci interessano solo i danni vaccinali riconosciuti dal pediatra o dall’ASL, ma, oltre a questi, anche tutti i disturbi che i genitori hanno attribuito al vaccino o comunque che sono insorti in conseguenza della vaccinazione: da poche ore dopo, a molti giorni dopo.

Grazie per quello che ognuno farà per far conoscere e arginare, entro il suo possibile, l’estensione della grave piaga dei possibili danni dei vaccini pediatrici.
Il bene delle future generazioni dipende anche dalle nostre azioni.


Bibliografia essenziale:


Le Vaccinazioni Pediatriche Le Vaccinazioni Pediatriche
Revisione delle conoscenze scientifiche - Seconda edizione
Roberto Gava

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Vaccinare Contro il Tetano? Vaccinare Contro il Tetano?
Indicazioni, non indicazioni e controindicazioni della vaccinazione
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Vaccinare Contro il Papillomavirus? Vaccinare Contro il Papillomavirus?
Quello che dobbiamo sapere prima di decidere - 2° edizione
Roberto Gava, Eugenio Serravalle

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Fonte

Appello per la sopravvivenza dell'omeopatia


Alcune importanti istituzioni, la Conferenza Stato Regioni e il Ministero della Salute, hanno recentemente approvato un accordo per la normativa dell’esercizio di alcune Medicine Non Convenzionali. Fra queste anche l’Omeopatia.

Tali normative sono state elaborate non tenendo sufficientemente conto della complessità dell’argomento e risultano essere imperfette, inadeguate e notevolmente disfunzionali, sia per i medici omeopati che per i pazienti.

Le sollecitazioni, i suggerimenti e le proposte inviati periodicamente da parte della FIAMO (Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati) alle varie istituzioni sono state regolarmente ignorate.
In particolare, in tale accordo non vengono citate le definizioni, da sempre proposte dalla FIAMO, delle diverse e numerose discipline che si avvalgono della prescrizione di medicinali omeopatici.

Per questo l’Omeopatia diventerebbe il ricettacolo generico di qualsiasi prescrittore di medicinali omeopatici: omeopati veri e propri, antroposofi, omotossicologi, complessisti, e prescrittori improvvisati di ogni genere.

In tale modo l’identità professionale del medico omeopata (e anche quella del medico antroposofo e dell’omotossicologo) sarebbe totalmente inflazionata e distrutta.

I pazienti saranno, come gli omeopati, vittime di questo iter normativo mal concepito.
Se infatti tale normativa, che può ancora essere corretta, sarà del tutto ratificata e applicata a livello nazionale e regionale, tutti i prescrittori di medicinali omeopatici saranno inclusi in un unico elenco e non sarà più distinguibile da parte del paziente il vero medico omeopata da qualsiasi altro prescrittore.

Questo costituirà una grave violazione dei principali diritti dei pazienti, citati in tutte le Proposte di Legge finora formulate, sia a livello nazionale che regionale e nell’accordo stesso Stato Regioni: la piena consapevolezza e il diritto di scelta della disciplina medica e della qualificazione professionale del medico a cui rivolgersi.

Ci appelliamo dunque a voi pazienti e simpatizzanti, sottolineando che i medici omeopati e i pazienti omeopatici hanno obiettivi comuni: ottenere una normativa equa e funzionale che vada a favore della qualificazione dei medici omeopati e della scelta libera e consapevole dei pazienti del loro omeopata.

Vi invitiamo perciò a inviare (e far inviare da amici e conoscenti, anche attraverso facebook e altri social network) in tempi brevissimi per via informatica alle istituzioni sotto elencate il testo sottostante:

Al Ministro della Salute:  segreteriaministro@sanita.it
Alla Conferenza Stato Regioni:  statoregioni@mailbox.governo.it
Alla Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni:   segreteria.csr@governo.it
Al Coord. Gruppo tecnico MNC Conf. Stato Regioni:  sonia.baccetti@regione.toscana.it
Alla Presidenza FNOMCeO: presidente@fnomceo.it
All’Osservatorio sulle MNC della FNOMCeO  deontologia@fnomceo.it

I pazienti della Omeopatia richiedono con fermezza alle istituzioni che vengano riconosciute e distinte le varie metodologie di prescrizione di medicinali omeopatici, sia quelle che richiedono formazione professionale specifica (Omeopatia o Medicina Omeopatica, Medicina Antroposofica, Omotossicologia), sia quelle che non lo richiedono e che vengono prescritte su base nosologica convenzionale (Complessismo, Immunoterapia omeopatica, Organoterapia, Isoterapia, etc) e che venga inoltre adottata integralmente e senza correzioni di sorta in ogni sede istituzionale la definizione di Omeopatia seguente, formulata nel 2012 dalla FIAMO insieme ad altre 27 associazioni omeopatiche italiane, derivata dalla definizione formulata nel 2008 dalle maggiori associazioni di Omeopatia internazionali (Liga Medicorum Homeopathica Internationalis e European Commette for Homeopathy):

“L’Omeopatia (o Medicina Omeopatica) è definita come metodo diagnostico, clinico e terapeutico basato sulla "Legge dei Simili", formulata alla fine del XVIII° secolo dal medico tedesco Samuel Hahnemann, che afferma la possibilità di curare un malato somministrandogli una sostanza che, in una persona sana, riprodurrebbe i sintomi rilevanti e caratteristici del suo stato patologico e sulla prescrizione, strettamente individualizzata sul paziente, di medicinali unitari monocomponente, individuati sperimentalmente attraverso la metodologia omeopatica classica e prodotti per successive diluizioni e succussioni".

Chiedono inoltre che vengano istituiti presso gli Ordini provinciali dei Medici e degli Odontoiatri e dei Veterinari registri separati per le tre metodiche di prescrizione di medicinali omeopatici necessitanti di formazione specifica (Omeopatia -o Medicina Omeopatica-, Medicina Antroposofica e Omotossicologia), escludendo dai registri altre forme di prescrizione generica non necessitante di formazione specifica.
I pazienti dell’Omeopatia confidano nel fatto che le istituzioni accolgano integralmente le proprie richieste dettate solo dall’esigenza di una equo e corretto esercizio della Omeopatia.

Distinti Saluti

Il Consiglio Fiamo (Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati)

Appello per la sopravvivenza dell'Omeopatia: firma la petizione

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/appello-sopravvivenza-omeopatia.php

Per approfondire:

Approccio Metodologico all'Omeopatia Approccio Metodologico all'Omeopatia

Roberto Gava

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Verso una Nuova Medicina Verso una Nuova Medicina

Roberto Gava

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L' Esperienza, la Tecnica e la Metodologia di Studio e di Cura Omeopatica delle Malattie Croniche di Alfonso Masi Elizalde L' Esperienza, la Tecnica e la Metodologia di Studio e di Cura Omeopatica delle Malattie Croniche di Alfonso Masi Elizalde

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giovedì 18 aprile 2013

Gli Antichi Stregoni Toltechi secondo Carlos Castaneda

Gli Stregoni Toltechi dell'Antico Messico e la loro caccia al Potere


Don Juan racconta che in un periodo tra 7.000 e 10.000 anni fa vi furono diverse persone sugli altipiani del Messico che per vari motivi, fecero uso di piante psicotrope. Attraverso stati alterati di coscienza, essi scoprirono aspetti del mondo fino ad allora sconosciuti, ma si spinsero anche più in là e percepirono dimensioni o realtà assolutamente aliene rispetto al mondo consueto.


Questi antichi sciamani non erano affatto rozzi “primitivi” dediti al piacere stordente delle droghe. Al contrario, erano veri e propri ricercatori della verità dotati di sobrietà e disciplina. Un simile atteggiamento permise loro di non lasciare nulla al caso e di sistematizzare qualunque percezione degna di nota in un contesto ordinato, coerente, pragmatico. Le esperienze di questi antichi sciamani con le piante di potere vennero organizzate come vere e proprie ricerche nel campo della coscienza umana. Questo li portò nel tempo a elaborare una evolutissima concezione del mondo che, a partire dalle smisurate potenzialità della coscienza umana, mira a sistematizzare le possibilità di esplorare gli infiniti aspetti della realtà.

Gli sciamani dell’antico Messico riconobbero che ciò che chiamiamo normale percezione è solo il prodotto di una convenzione sociale, ovvero una descrizione del mondo del tutto arbitraria, e che essa può, tramite mezzi adeguati, essere smantellata e sostituita da altre forme di percezione parimenti reali ed “oggettive”.

«Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione.» Don Juan Matus (1)

Essi erano in grado, attraverso l’uso delle piante psicotrope, di trasformarsi in animali od in piante e di compiere innumerevoli altre imprese inimmaginabili – e questo non al livello di semplici proiezioni psicologiche, ma nella realtà effettiva. Gli sciamani dell’antico Messico elaborarono così la vera stregoneria, ossia una vera e propria arte della manipolazione della percezione.

Nel corso delle generazioni, gli antichi stregoni diventarono sempre più esperti nel riconoscere gli infiniti volti delle cose percepite (il fenomeno) e giunsero ad un tipo di percezione oltre il quale non si può andare: la percezione del mondo come energia (il noumeno). Don Juan chiama questa straordinaria impresa il vedere. Il vedere non inteso come guardare con gli occhi, ma come percezione totale da parte di tutto il proprio corpo energetico.

«Gli occhi di un uomo possono svolgere due funzioni: la prima è vedere l’energia così come fluisce nell’universo e la seconda è “guardare le cose di questo mondo”. L’una non è migliore dell’altra, ma addestrare i propri occhi solamente a guardare è una rinuncia inutile e disonorevole.»  
Don Juan Matus (2)


Il vedere costituì il fine principale delle loro pratiche e le conoscenze che ne scaturirono divennero la base conoscitiva di tutte le generazioni successive di stregoni.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Il potere del silenzio Il potere del silenzio

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Una Realtà Separata
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Fonte: www.carloscastaneda.it

mercoledì 17 aprile 2013

Il colesterolo secondo la Nuova Medicina Germanica

 Tramonta il mito del colesterolo (cattivo)

Dallo studio di Enhance, arriva l'ultima spallata al dogma che il colesterolo alto è uguale a rischio vascolare. L'articolo del Corriere è molto chiaro nel dichiarare la più che probabile innocenza del colesterolo “cattivo” come causa di ictus ed infarti. Denuncia inoltre senza giri di parole,  i grandi interessi economici delle case farmaceutiche per cui, nonostante si dichiari l'innocenza del colesterolo per lo stato delle arterie, i protocolli di cura e i farmaci utilizzati restano inalterati. 
  1. A chiedersi se questo grasso del sangue sia davvero il gran colpevole di infarti ed ictus non sono i soliti “grilliparlanti” dei siti web alternativi, ma molti rappresentanti del mondo scientifico.
  2. Hanno visto che i due farmaci anticolesterolo effettivamente abbassano il livello di colesterolo nel sangue, ma questa riduzione non produce un reale beneficio per le arterie.
  3. Gary Taubes, corrispondente della rivista Science, sull'Herald Tribune spiega che il colesterolo è considerato buono o cattivo a seconda se è veicolato da lipoproteine ad alta densità (Hdl) o a bassa (Ldl). Cioè si è sempre confuso il colesterolo con le proteine che lo trasportano nel sangue (appunto le lipoproteine).
  4. L'infarto colpisce anche le persone con colesterolo normale
  5. I farmaci che abbassano i livelli di colesterolo, non prevengono comunque le placche nelle arterie..
  6. Nonostante questi riscontri, l'Fda, l'ente americano per il controllo delle medicine continua a registrare farmaci per la prevenzione delle malattie cardiache, solo in base al fatto che riducono le Ldl. E le autorità sanitarie conducono campagne di prevenìzione puntando sul colesterolo.
  7. Il fatto è che il mercato degli anticolesterolo è gigantesco. Lo studio Enhance denuncia  che l'industria ha rivelato con ben due anni di ritardo i risultati negativi (e con un inciso noi aggiungiamo che nel frattempo sono passati altri anni senza che sia cambiato nulla!). Insieme al British Medical Journal avverte anche che per allargare sempre più il numero di consumatori, hanno ridotto sempre di più i livelli normali nel sangue in modo da creare più malati. E giocando sull'ipotesi del colesterolo buono (da aumentare) e quello cattivo (da ridurre) possono proporre nuove molecole dato che stanno scadendo i brevetti di quelle vecchie. Peccato però che un farmaco con queto nuovo meccanismo d'azione, il torcetrapib, invece di prevenire infarti e ictus li provoca.
Per quanto riguarda i punti 6 e 7 ci sono pochi commenti da fare: se quello che viene denunciato è vero, si tratta di truffa e come tale andrebbe trattata da chi ne ha subito le conseguenze.
Per l'argomento placche ed infarto, la conoscenza delle 5 Leggi biologiche ha invece molto da dire. 
In primo luogo ricordiamo che il cuore è composto da diversi tessuti ed ha 12 relè diversi:
  • due nel tronco cerebrale per la conduzione del seno atriale e due per la muscolatura liscia
  • due nel midollo cerebrale per la conduzione ventricolare del miocardio dx e sx (muscolatura striata)
  • due nella corteccia motoria per la motricità del miocardio
  • due relè nella corteccia cerebrale, area perinsulare, rispettivamente per le vene (ritmo tachicardico) e le arterie coronariche (ritmo bradicardico)
  • due relè nel cervelletto per il pericardio
L'infarto avviene in un momento particolare del programma SBS e cioè durante la crisi epilettoide (CE) ed è cerebrale. Inoltre non esiste un solo tipo di infarto ma ben quattro:
  1. miocardio sinistro in CE, e durante l'infarto posso avere abbassamento della pressione massima e dolore al braccio destro
  2. miocardio destro in CE e durante l'infarto, cerebralmente può essere coinvolto il relè del diaframma sinistro che non sarà più mobile e produrmi una forte dipsnea. Posso sentire il cuore che batte in gola e anche sentire dolore al braccio sinistro
  3. vene coronariche in CE e durante l'infarto avrò grande affanno.
  4. arterie coronariche in CE e durante l'infarto la bradicardia è esasperata, il cuore non batte più
Normalmente viene riconosciuto solo l'infarto a carico delle arterie coronariche.
L'infarto delle  vene coronariche viene definito embolia polmonare. 
La causa dell'infarto viene attribuita alle placche che vengono rinvenute nelle arterie.o nelle vene coronariche.
Tali placche sono il risultato cicatriziale di una ricostruzione.  Infatti la tunica del vaso è ricoperta all'interno di mucosa di epitelio pavimentoso che in conflitto attivo ulcera e in fase di soluzione ripara, gonfia e cicatrizza, lasciando come resto cicatriziale una stenosi. Queste stenosi sono le placche di colesterolo.
I valori di colesterolo aumentano in fase di soluzione di conflitto (180-200), con recidive aumenta ancora di più (260-300). E dopo diverse recidive i valori restano più alti della norma.
Queste placche possono anche staccarsi durante una CE e finire in qualche arteriola ed ostruirla ma non è questo a causare l'infarto. Il cuore è un'immenso gomitolo di arterie ed arteriole e resta irrorato comunque. Molto spesso addirittura il corpo stesso baypassa l'ostruzione costruendo una nuova rete di irrorazione.
Un'altro fatto importante da chiarire è che il colesterolo che abbiamo nel sangue non è esogeno, non proviene cioè da qualcosa di esterno ma endogeno, cioè viene prodotto dal nostro corpo: in poche parole non dipende da cosa mangiamo.

Fonte: www.albanm.com 

Vorrei aggiungere un'osservazione, l'alimentazione sicuramente ha la sua influenza ma non è la causa primaria del colesterolo, anche un vegano può soffrire di colesterolo alto come possiamo vedere in questo post sul blog di Valdo Vaccaro: http://valdovaccaro.blogspot.it/2013/04/colesterolo-alto-e-frustrazioni-di-un.html
Inoltre conosco persone onnivore e senza particolari riguardi per la loro alimentazione che hanno valori di colesterolo perfettamente nella norma; ancora una volta è confermata la coerenza delle scoperte del Dr. Hamer.

martedì 16 aprile 2013

SPERIMENTAZIONE STAMINALI: SIAMO DI FRONTE AD UN NUOVO CASO DI BELLA?

Qui di seguito un articolo uscito in questi giorni sui giornali, dopo tante pressioni mediatiche le istituzioni sembra si siano convinte ad avviare una sperimentazione delle cure a base di cellule staminali. Speriamo di non essere di fronte ad un nuovo caso Di Bella, dove la terapia messa a punto dal medico modenese richiesta a furor di popolo, fu sottoposta a sperimentazione ma gestita dai suoi detrattori e dalle lobby del farmaco, con la conseguenza di averla portata volutamente al fallimento, così da poter provare la sua inefficacia e farla sparire dalla testa degli italiani. Malgrado ciò migliaia di cittadini ricorrono ogni anno alle cure della Multi Terapia Di Bella a proprie spese con risultati neanche lontanamente paragonabili con quelli ottenuti con chemio e radio.

Stiamo a vedere cosa combinano questa volta!

     

 Staminali, primo via libera
in Senato al dl Balduzzi

Ora passa all'esame della Camera

Il provvedimento prevede che chi ha già iniziato la cura con il metodo stamina potrà proseguire la terapia e, per i prossimi 18 mesi, sarà possibile ampliare il numero dei pazienti senza dover ricorrere al giudice.

Roma, 10 aprile 2013 - Primo via libera da parte del Senato al decreto legge Balduzzi sulle staminali. Il provvedimento, che ora passa ora all'esame della Camera, prevede chi abbia già iniziato la cura con il metodo stamina (tra i casi più eclatanti quello della piccola Sofia, ndr) possa proseguire la terapia.
Inoltre, come previsto dalle modifiche apportate al dl nel corso dell’esame del provvedimento, per i prossimi 18 mesi sarà possibile ampliare la platea di pazienti senza dover ricorrere al giudice, all’interno di "sperimentazioni cliniche controllate presso strutture pubbliche" e con medicinali preparati in "idonei" laboratori.
Viene disposto anche che la modalità di preparazione dei medicinali sia resa disponibile agli organi di controllo preposti alla preparazione (ISS e CNT), in modo da garantirne le riproducibilità presso strutture pubbliche. Per evitare il rischio di speculazioni economiche sulla terapia, il testo prevede infine che la metodologia non possa essere utilizzata per chiedere ed ottenere l’immissione in commercio.
Il decreto prevedeva inizialmente che fosse un successivo regolamento ministeriale a indicare la cornice entro la quale si poteva utilizzare la terapia. Un passaggio (contenuto al comma 1 dell’articolo 2 del decreto) che i senatori hanno respinto, stralciandolo dal testo iniziale. Su quello, infatti, ha pesato la pregiudiziale di incostituzionalità posta dal Pdl che non vi rintracciava i caratteri di necessita’ ed urgenza propri di un decreto legge.
BALDUZZI - Il ministero della Salute, dal canto suo, sottolinea che con il decreto sulle staminali varato al Senato "il governo italiano non ha autorizzato alcuna terapia non provata a base di staminali" e che la prosecuzione di trattamenti con il metodo Stamina è prevista in "via eccezionale", "sotto stretto monitoraggio clinico" e "per un periodo massimo di 18 mesi". Non solo potranno essere condotti solo "nell’ambito di sperimentazioni cliniche controllate”, fatte in “strutture pubbliche che rispettino le normative vigenti”, prescrizione allargata anche ai laboratori di produzione dei medicinali a base di staminali. Anche la preparazione dei medicinali sarà sottoposta al controllo dell’Istituto superiore di Sanità e del centro Nazionale Trapianti. Inoltre il testo prevede che "la metodologia utilizzata non possa servire per ottenere un’autorizzazione alla immissione in commercio".

La puntualizzazione arriva in risposta al comunicato della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr), presieduta dal Premio Nobel Shinya Yamanaka, in cui si diceva che non esistono prove scientifiche che documentino l'efficacia delle cellule staminali mesenchimali, le stesse alla base del metodo Stamina.
CHIUSURA OSPEDALI PSICHIATRICI - Nel dl, infine, era contenuto anche un provvedimento che prevede la chiusura degli ospedali psichiatrici a partire dal 1 aprile 2014, con tempi certi per la dimissione degli internati per i quali l’autorità giudiziaria ha escluso la pericolosità sociale e con l'obbligo della presa in carico da parte delle Asl.

Fonte: http://qn.quotidiano.net

lunedì 15 aprile 2013

Sclerosi multipla trattata con il metodo Di Bella


Ultimamente su questo blog abbiamo avuto visite di persone interessate al problema sclerosi multipla, fermo restando che questo spazio web non si occupa di cure ma e' soltanto un luogo dove le persone raccontano le loro esperienze e discutono delle loro idee, riproponiamo un articolo gia' pubblicato mesi fa dove viene esposto un approccio diverso da quello "ufficiale" alla problematica in questione.

Articolo  pubblicato su "L'Adige", sui quotidiani "Il Resto del Carlino", "Il Giorno" e la "Nazione" di domenica 30/3/2008.



"Via libera alla cura Di Bella. Il tribunale obbliga l'Azienda a pagare la terapia."

L' Azienda sanitaria dovrà pagare le spese per la cura della sclerosi multipla ispirata al controverso «metodo Di Bella». L'efficacia della terapia è stata sancita, per la prima volta in Italia, da un Tribunale, quello di Trento, che di conseguenza ha condannato l'Azienda a riconoscere le spese della cura. La sentenza chiude una lunga battaglia giudiziaria avviata da una donna di 27 anni che da cinque lotta contro la sclerosi multipla. La cura «ufficiale» non aveva dato i risultati sperati: tanto da spingere la donna a battere altre strade, fino alla terapia alternativa che si ispira ai metodi sviluppati da Di Bella e dal costo di circa 500 euro al mese.

LA SENTENZA

Sì alla cura Di Bella per la sclerosi multipla.

L'Azienda Sanitaria ora deve pagare

Secondo i giudici la terapia e' stata efficace
sergio damiani

Per la prima volta in Italia un Tribunale, quello di Trento, ha di fatto riconosciuto l'efficacia della cura alternativa ispirata al «metodo Di Bella» per la cura della sclerosi multipla. L'Azienda sanitaria e' stata infatti condannata a pagare le spese della terapia. La sentenza chiude una lunga battaglia giudiziaria avviata dall'avvocato Claudio Severini per conto di una donna di 27 anni che da cinque anni lotta contro una malattia terribile. La sclerosi multipla colpisce il sistema nervoso centrale, in particolare cervello e midollo spinale. Non esiste una cura definitiva universalmente riconosciuta che ne blocchi la progressione e porti il paziente alla piena guarigione. Come per altri gravi patologie, i medici procedono per tentativi per individuare la medicina che sul singolo paziente risulti più efficace. E cosi' e' stato anche la la giovane malata di sclerosi. La terapia convenzionale si basa sull'assunzione di interferone. Ma la cura «ufficiale» non ha dato i risultati sperati: non solo non ha bloccato la malattia, ma ha prodotto fastidiosi effetti collaterali. Furono gli stessi medici - ha sottolineato nel suo ricorso l'avvocato Severini - a suggerire di interrompere l'assunzione di interferone. La donna a quel punto decise di provare un'altra strada. Ormai oltre un anno fa si rivolse ad un neurologo modenese che le propose una terapia alternativa, che si ispirava ai metodi sviluppati da Di Bella, a base di melatonina e somatostatina. La donna accetto' benche' l'Azienda sanitaria di Trento non riconoscesse il rimborso per quel tipo di farmaci. Questo per lei comportava un vero salasso economico: 400-500 euro tutti i mesi, ma per la salute ovviamente non ci sono sacrifici troppo grandi. La sorpresa, positiva, arrivo' nei mesi successivi: la cura dava risultati concreti, bloccando il progredire della malattia ed eliminando i pesanti effetti collaterali dell'interferone. Con in mano i certificati medici che attestavano l'efficacia della nuova cura, la donna si rivolse all'avvocato Severini per promuovere una causa contro l'Azienda sanitaria. Nel ricorso si chiedeva che venisse rispettato il principio della libertà di cura, ma anche il codice deontologico del medico: visto che la sclerosi multipla non e' una malattia con una cura definitiva - si sostiene - il medico dovrebbe cercare di alleviare le sofferenze del paziente, rallentare il decorso della patologia e garantirne la qualità di vita migliore. Una prima battaglia la pazienta la vinse quando il perito nominato dal giudice, il professor Francesco De Ferrari di Brescia, riconobbe che nel suo caso la cura aveva dato risultati positivi. Sembrava fatta, ma poi la sentenza fu sfavorevole alla paziente: ricorso respinto, le cure restavano a carico della donna anche se questo di fatto dimezzava il suo stipendio. A questo punto l'avvocato Severini ha fatto ricorso in appello. Nei giorni scorsi il Tribunale - con i giudici Giorgio Flaim, Giulio Adilardi e Battista Palestra - ha ribaltato la prima sentenza accogliendo il ricorso. L'Azienda sanitaria e' stata condannata a pagare le cure. Il medico «discepolo» di Di Bella e la sua paziente hanno vinto la loro battaglia.

L'avvocato Claudio Severini: causa per le spese pregresse.
«Decisione importante, e' la prima volta in Italia»  

E' soddisfatto l'avvocato Claudio Severini. Non e' la prima volta che il legale, specializzato in contenziosi di natura sanitaria, promuove una causa per il riconoscimento di "cure alternative". E' la prima volta, pero', che vede accogliere le sue ragioni per una malata di sclerosi multipla. Sono contento soprattutto per la cliente. La cura alternativa, chiamiamola impropriamente pseudo-Di Bella, su di lei ha avuto risultati positivi: ora lavora e pratica persino attività' sportiva. La terapia tradizionale a base di interferone su di lei aveva avuto invece effetti pesanti. Erano stati gli stessi medici curanti a interrompere le cure. In primo grado però il giudice vi aveva dato torto. Sono rimasto sorpreso perche' la perizia ci dava ragione. Il professor De Ferrari, che e' un luminare, aveva riconosciuto che la cura alternativa aveva dato risultati positivi. Per questo guardavo con ottimismo all'appello. Ma perche' l'Azienda non voleva passare le cure? Sostenevano che c'erano altre cure tradizionali da provare. Ma noi abbiamo obiettato che non si poteva pensare che la paziente sperimentasse su di se tutte le altre cure, visto che già aveva trovato una terapia efficace. I giudici evidentemente hanno seguito il vostro ragionamento. E' un fatto importante perche' e' la prima sentenza di questo tipo in Italia per la sclerosi multipla. Adesso cosa accadrà'? L'Azienda sanitaria dovra' pagare le cure. E per le spese sostenute in passato? Vedremo se fare una causa.

Il professore

La cura si ispira alle teorie del medico e fisiologo Luigi Di Bella, morto nel 2003. Il dottore modenese sali' alla ribalta delle cronache per una sua controversa cura contro il cancro. La sua terapia aveva previsto protocolli anche per le malattie neurologiche. La sperimentazione sancì, nel 1999, la sostanziale inefficacia ("inattività") del cosiddetto "multitrattamento Di Bella".
postato da: STAFF DI BELLA INSIEME (MODENA) in data: 2008-03-29 12:56:22.0

Fonte:  http://www.dibellainsieme.org/sezione.do?nome=testimonianze