giovedì 29 novembre 2012

ECCO ALCUNI CRIMINI DELLA BAYER

IL POTERE DELLA BAYER E’ IMMENSO PIU’ DI UNA NAZIONE.

“Essa opera in quattro distinti settori: salute, agricoltura, polimeri (plastiche, gomma sintetica) e chimica. Ha recentemente acquisito Aventis CropScience, la controversa industria di scienza dei raccolti, facendone una azienda cardine nello sviluppo, commercializzazione e vendita di organismi geneticamente modificati.Nella la sua massiccia partecipazione per oltre 125 anni in questi quattro settori chiave, la Bayer ha accumulato una notevole storia di crimini multinazionali, che vanno dalla fabbricazione di sostanze mediche controverse (eroina, Ciproxin, Baycol), allo sviluppo di veleni e agenti chimici per uso bellico (Chlorine gas, Zyklon B e VX), all’utilizzo del lavoro forzato durante la seconda guerra mondiale, a numerosi casi di avvelenamenti, effetti collaterali e inquinamento ambientale, collegati ai suoi prodotti chimici e farmaceutici. Nel dicembre 2001 Multinational Monitor ha classificato la Bayer tra le prime dieci peggiori compagnie dell’anno.
Non c’è paese al mondo in cui la Bayer non sia presente. Le vecchie aziende sussidiarie della IG FARBEN, BASF, Bayer e HOECHST dominano tra le industrie chimiche europee e tedesche e hanno un fatturato annuo complessivo di 90 miliardi di Euro. Nessun governo, uomo politico o istituzione può sfuggire all’influenza di un blocco tanto potente. Le critiche alla Bayer valgono in generale per le compagnie multinazionali e in particolare per quelle del settore chimico.”In Italia nonostante si vada di rinvio in rinvio l’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi e attualmente proibito sino a fine anno. Intervistata nel merito il Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini ha dichiarato: “Auspico che entro quella data vengano prodotti dati scientifici condivisi con le Regioni e con le Associazioni dei produttori per arrivare ad una valutazione congiunta che porti ad una posizione definitiva sulla questione che tuteli tutte le produzioni agricole”.Non capendo quali altri dati occorrano rimane il fatto che ancora oggi sono in commercio 43 formulati la cui composizione è basata sul principio attivo imidacloprid il cui impiego non corretto è spesso alla base dei fenomeni di morte delle api e di costante inquinamento, a dosi sub letali, degli alveari.
LA BAYER E’ INOLTRE ACCUSATA DELLE SEGUENTI VICENDE NON ANCORA DEL TUTTO CHIARITE

di aver finanziato indirettamente la guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo partecipando al commercio para-legale di columbite-tantalite, un minerale per l’estrazione del tantalio, chiamato colloquialmente coltan infanticidio, l’insetticida Folidol finì “accidentalmente” nel latte dei bambini in una scuola sulle Ande a AUCCAMARCA Perù causando 25 morti. Per Greenpeace vi furono carenze di informazione da parte di Bayer contaminazione da riso OGM sperimentale per la quale è stata condannata al pagamento di 750 milioni di dollari sversamento di sostanze tossiche quale l’Acido Diluito nel mare del Nord omicidio, attentato alla salute pubblica e falsificazione di documenti a seguito dell’avvelenamento di olio da tavola per colpa del pesticida Nemancur 10 che causò circa 650 i morti e 25.000 ammalati.9460 decessi e decina di migliaia di intossicati per il Parathion, un composto organofosforato messo a punto dal dr. Schrader. Questo pesticida della Bayer è riconosciuto ufficialmente come la causa di 9.460 decessi tra il 1953 e il 1969: Governo giapponese, ministero della Sanità e del Benessere, Avvelenamento da organofosforati 1954-1970, Tokyo 1971, in Greunke y Heimbrecht, op. cit., p. 91. Produzione di Gas da guerra dal 1915 dapprima in seno al trust IG Farben,che produrrà il famoso gas Zyklon B nei campi di sterminio,poi, in seguito allo smantellamento dovuto alla sconfitta, nuovamente in modo indipendente fino ai nostri giorni e alla sua nota entrata nel mercato dell’ambiente.Avvelenamento per virus HIV e Epatite C dopo l’uso di prodotti a base di plasma sanguigno in 22 paesi del mondo inclusa l’Italia. Recentemente la Bayer è stata condannata nel merito con un accordo di indennizzi vincolato al segreto.

Quando leggete Bayer sulle medicine pensate a tutto questo.
Un’inchiesta che non ti aspetti, anni di silenzio durante i quali il PM Raffaele Guariniello della Procura di Torino ha studiato il fenomeno della moria di API ed ha appena concluso l’indagine incriminando la Bayer e la Syngenta rispettivamente produttori e distributori di potenti pesticidi a base di clothianidina.I principi attivi di questi pesticidi mandano in tilt il sistema nervoso dei preziosi insetti. (nota: E pensiamo cosa fanno in noi queste!). Le api non riescono così a fare ritorno agli alveari e vanno incontro a morte certa.L’accusa è danni al patrimonio zootecnico nazionale.Negli anni duemila metà delle api sono scomparse e già in altri paesi la Bayer potentissima multinazionale tedesca, leader in più settori (salute, agricoltura, polimeri, chimica) con vendite stimate oltre i 30 miliardi di dollari è stata chiamata in causa.”Secondo il Centro di ricerca sulle piante coltivate, 29 su 30 api esaminate erano morte dopo essere entrate in contatto con la sostanza incriminata, che insieme all’imidaclopride viene usata nella coltivazione della rapa, della barbabietola da zucchero e del mais(aggiungo i vigneti e agrumeti). I due insetticidi vengono esportati in 120 paesi, con il risultato che la Svizzera si è ritrovata con il 25% di api in meno, e l’Italia, la Germania e la Francia con metà delle api morte; in Francia, dove l’imidaclopride è vietata dal 1999 e l’approvazione della clothianidina è stata appena respinta, in dieci anni sono morte 90 miliardi di api, con un calo della produzione di miele attorno al 60%). Il fenomeno si è registrato anche negli Stati Uniti con proporzioni ancora più catastrofiche: 60-70% di api morte.”E proprio negli Stati Uniti si palesa la capacità corruttiva del gruppo grazie ad una nota interna[4] dell’EPA, resa pubblica da WikiLeaks, la quale conferma che l’Agenzia Ambientale statunitense EPA, ha ignorato gli avvertimenti dei suoi stessi scienziati, in aperta collusione con la Bayer, per autorizzare illegalmente la clothianidina, l’insetticida che ha consentito così al colosso della chimica di realizzare un business di 183 milioni di € (circa 262 milioni di $) nel solo 2009.

mercoledì 28 novembre 2012

Gli insegnamenti di Don Juan a Carlos Castaneda

Tratto da "Viaggio ad Ixtlan"

"E’ meglio cancellare tutta la storia personale, perché ciò ci libera dall’ostacolo dei pensieri altrui. Solo perdendo l’importanza personale si diventa liberi e si perde un'altra cosa che deve essere abbandonata: la presunzione."

"Ogni volta che ti conoscono tu sei una cosa data per scontata e da quel momento in avanti non sarai più capace di rompere i legami dei loro pensieri. Io personalmente amo la libertà di essere sconosciuto.

D’ora in avanti devi semplicemente mostrare alla gente solo ciò che ti importa mostrare, ma senza mai dire come l’hai fatto. A poco a poco devi creare intorno a te una nebbia; devi cancellare tutto ciò che ti circonda finché non si possa dare nulla per scontato, finché più nulla è certo o reale. Ora il tuo problema è che sei troppo reale: i tuoi sforzi sono troppo reali, i tuoi umori sono troppo reali.

Non dare tanto per scontate le cose. Devi cominciare a cancellare te stesso. Parti dalle cose semplici, come il non rivelare quello che fai veramente."

"La morte è la nostra eterna compagna. E’ sempre a un passo di distanza. Ti osserverà sempre fino al giorno in cui ti toccherà. La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se è vero. La tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta al di fuori del suo tocco."

"Quando un uomo decide di fare una determinata cosa, deve andare fino in fondo ma deve prendersi la responsabilità di quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa, e poi deve andare avanti con le sue azioni senza dubbi o rimorsi. In un mondo in cui la morte ci da la caccia non c’è tempo per rimpianti o dubbi. C’è solo tempo per le decisioni."

"L’arte di un cacciatore è diventare inaccessibile. Il cacciatore è inaccessibile perché non spreme il mondo fino a deformarlo. Lo tocca lievemente, rimane quanto deve e quindi si allontana agilmente, lasciando appena un segno. Un cacciatore sa di poter attirare sempre selvaggina nelle proprie trappole, perciò non si preoccupa. Preoccuparsi vuol dire divenire accessibile, accessibile senza volerlo. Una volta che ti preoccupi ti afferri a tutto per disperazione, e una volta che ti afferri sei destinato a perdere tutto ciò a cui ti sei attaccato."

"Un cacciatore che vale il pane che mangia non prende la selvaggina perché mette trappole o perché conosce le abitudini della sua preda, ma perché lui stesso non ha abitudini. E’ questo il suo vantaggio. Non è come tutti gli animali cui dà la caccia, fissato da pesanti abitudini e guizzi prevedibili: è libero, fluido, imprevedibile."

"La nostra morte ci aspetta e questo stesso atto che eseguiamo adesso può ben essere la nostra ultima battaglia sulla terra. La chiamo battaglia perché è una lotta. Quasi tutti gli uomini passano da atto ad atto senza alcuna lotta o pensiero. Un cacciatore, al contrario, valuta ogni atto; e poiché ha una conoscenza intima della propria morte, procede con giudizio, come se ogni suo atto fosse l’ultima battaglia. Solo uno sciocco non noterebbe il vantaggio di un cacciatore sugli altri uomini. Un cacciatore dà alla sua ultima battaglia il dovuto rispetto. Perciò è naturale che il suo ultimo atto sulla terra debba essere quanto di meglio può dare di sè stesso. In tal modo tutto diventa piacevole e si attenua la morsa della paura."

"Un guerriero è solo un uomo. Un uomo umile. Non può cambiare i disegni della sua morte. Un guerriero potrebbe essere ferito ma non offeso. Per il guerriero non c’è nulla di offensivo negli atti dei suoi simili finché lui stesso agisce entro lo stato d’animo appropriato. Un cacciatore di potere osserva tutto. E tutto gli racconta qualche segreto."

"Il modo in cui si fa qualsiasi cosa è l'uso del potere personale. L’uomo è soltanto la somma del proprio potere personale, e tale somma determinerà come vivrà e come morrà.

Un uomo di conoscenza è un uomo che ha seguito le fatiche dell’apprendimento: un uomo che, senza precipitarsi e senza esitare, è andato fin dove ha potuto nello svelamento dei segreti del potere personale. Dar la caccia al potere è cosa molto strana. Non c'è un modo di creare un piano o un progetto per farlo. Il guerriero procede però come se avesse un piano, perché si fida del suo potere. Sa di certo che il proprio potere personale lo farà agire nel modo più appropriato."

"La parte più difficile della vita del guerriero è capire che il mondo è una sensazione. Quando uno non-fa, sente il mondo, e sente il mondo attraverso i suoi schemi. Non-fare sembra semplice ma è difficilissimo. E non si tratta di comprendere il mondo ma di padroneggiarlo.

Arrivare a vedere, naturalmente, è la conquista finale dell’uomo di conoscenza, e arrivarci è possibile solo quando si riesce a fermare il mondo attraverso la tecnica del non-fare. Fino a quando il guerriero continua ad agire senza credere, non-fa."

"Non c’è modo di sfuggire al fare del nostro mondo, perciò, quello che fa il guerriero è trasformare il proprio mondo nel proprio terreno di caccia. Come un cacciatore, il guerriero sa che il mondo è fatto per essere usato, perciò ne usa ogni minima parte. Il guerriero è come un pirata che non ha scrupoli a prendere e usare tutto ciò che vuole, con la differenza che il guerriero non si preoccupa e non si sente insultato quando a sua volta è preso e usato."

"Ti devi assumere la responsabilità dell’essere qui, in questo mondo meraviglioso, in questo tempo meraviglioso. Devi imparare a far contare ogni tuo atto, dal momento che resterai in questo mondo solo per breve tempo, troppo breve in verità per assistere a tutte le sue meraviglie. Se non rispondi a questa sfida, è come se tu fossi morto. Allora, se non pensi che la tua vita debba durare per sempre, che cosa aspetti? Perché questa esitazione davanti al cambiamento?"

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Le lezioni di don Juan
Carlos Castaneda

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venerdì 23 novembre 2012

NUOVA MEDICINA GERMANICA del Dr. Hamer: sclerosi multipla


il neurologo...alla visita mi ha visto piangere mi ha detto: 
"Diamogli una settimana di tempo per smaltire..."

Del Dr. Danilo Toneguzzi  

 Danilo Toneguzzi: Che cosa ti è stato diagnosticato e quando?

L.B.: Tutto è cominciato nel marzo 2004. Avevo al­cuni sintomi di vertigine, pressione alta, sbanda­menti, formicolio alle mani. All'inizio il medico li aveva imputati alla pressione alta, causata dallo stress.
E tutto proseguì per alcuni mesi, quando il medico disse che era il caso di andare dal neurologo. Il neurologo mi fece fare la RM ad agosto del 2004, quando poi mi dissero, dopo una settimana, che dovevo ricoverarmi d'urgenza.
Sono stata ricoverata, quindi, ai primi di settembre, mi hanno fatto il prelievo del liquor e dopo tre settimane mi hanno dato la diagnosi di leucoen­cefalomielite, sclerosi multipla. La terapia che mi proposero subito fu l'interferone.
Mi sono consultata anche con il San Raffaele di Mi­lano, con l'ospedale di Genova e di Padova, ma tutti concordavano con la terapia a base di inter­ferone. Quindi sono tornata all'ospedale di Me­stre e ho iniziato con le iniezioni di interferone, a giorni alterni.
D.T.: Quindi hai iniziato la terapia in che periodo?
L.B.: Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005.
D.T.: Quindi, dai primi sintomi alla terapia erano
passati ormai otto, nove mesi...
L.B.: Si.
D.T.: E quale è stato l'impatto all'inizio, quando hai avuto questa diagnosi, tipicamente così caricata di una prognosi negativa?
L.B.: In effetti, è stata veramente la cosiddetta "maz­zata in testa" e mi sono vista subito in sedia a rotelle. Ho immaginato come sarebbe cambiata la mia vita in sedia a rotelle... insomma tutti i pensieri ruotavano in quella direzione... Ma ero proprio "paralizzata".
Anche il neurologo mi ha vista, anche se, testuali pa­role, quando alla visita mi ha visto piangere mi ha detto: "Diamogli una settimana di tempo per smaltire..." in realtà non si smaltisce in una setti­mana ... Nessuna diagnosi di questo tipo... Non si smaltisce.
D.T.: E quindi cosa è successo, come sono andate avanti le cose? Tu hai, allora, iniziato la terapia...
Ho iniziato la terapia e ho iniziato a stare male... A stare male psicologicamente e a stare male fisi­camente, avevo ancora sbandamenti, e poi per­ché l'interferone ti fa un effetto strano... è come avere l'influenza continua: febbre, brividi, male alle ossa; oltre ad avere i bubboni nel punto in cui l'inietti.
D.T.: Ci sono tutta una serie di effetti collaterali... L.B.: Eccome!
D.T.: E poi cosa è successo?
L.B.: È successo una cosa strana... io non credo al caso... insomma ho cominciato a dirmi che non ero malata, è come se avessi sentito di non poterci credere... E così ho iniziato a cercare in internet, a cercare qualcosa sulla sclerosi multipla... Ed un bel giorno mi è comparso "Dr. Hamer". E lì si è aperto tutto un mondo. Fatalità era agosto 2006 e a settembre c'era il SANA a Bologna con lo stand della Nuova Medicina Germanica del dr. Hamer.
D.T.: Quello, quindi è stato il tuo primo contatto, ol­tre che al materiale reperito in internet.
L.B.: Si. Al SANA ho seguito una conferenza e ti ho conosciuto. Allora ho preso, successivamente, un appuntamento per novembre 2006. E dopo il pri­mo incontro, ho deciso semplicemente di smette­re la terapia.
Ho smesso perché stavo veramente male, oltre che fisicamente mi sentivo proprio a terra, in tutti sensi: non avevo più energia ed anche psicologi­camente non ce la facevo più. Mi ero dovuta ri volgere all'ospedale e mi ero rivolta anche ad una psicologa che, però, non aveva potuto inserirmi in un gruppo che era già formato.
In ogni caso ero ancora in contatto con le persone che nel corso del tempo avevo incontrato e cono­sciuto mentre andavo a fare gli esami di controllo e de iniezioni da fare. Sono ancora in contatto con questo mondo. Quando poi ho detto all'infermie­ra che mi seguiva che avevo di mia spontanea vo­lontà interrotto la terapia, lei mi ha detto sempli­cemente: "Va beh, è una tua decisione..."
D.T.: Quindi la cosa che concretamente tu hai agito come prima cosa, di fatto è stata la sospensione dell'interferone.
L.B.: Si.
D.T.: E cos'è che, di fatto ti, ha portato a questa decisione?
L.B.: Tutta la fiducia in te e nel dr. Hamer. Di fatto alla sola lettura, ma poi anche dopo aver fatto due corsi ho capito che è così, che non sono mala­ta.
D.T.: E cosa è stato quel qualcosa che ti ha fatto fare quel "clic"?
L.B.: Non so, si è come accesa la lampadina, è ba­nale, è così. Anche su piccole cose, un herpers, è semplice è così
D.T.: Questo sembra interessante: poter verificare le leggi biologiche anche su piccole cose...
L.B.: Proprio così! Ho avuto piccole cose dove ho potuto verificarle e vedere che è proprio così...
D.T.: Questi sintomi che tu hai avuto all'inizio e su cui poi abbiamo visto nel lavoro, di fatto erano già regrediti abbastanza nel corso dell'estate
L.B.: A marzo e a giugno è stato il culmine, a parte la sensibilità alla gamba che è rimasta per un pezzo, ma poi basta.
D.T.: Piuttosto si sono iniziati a mescolare gli effetti collaterali dell'interferone
L .B .: Quello è stato terribile! Infatti era difficile discriminare cosa permaneva come sintomo originario e ciò che era legato alla terapia
D.T.: Da quando hai sentito questa prospettiva differente e hai sospeso la terapia, come sei stata?
L.B.: Bene, molto bene. E ho continuato, per mia prova personale, a fare dei controlli e la RM e ho avuto la prova: RM inalterata e gli esami del sangue sono andati migliorando.
D.T.: Hai giustamente voluto verificare...
L.B.: Era proprio una sfida!
D.T.: Anche i parametri biologici erano importanti, oltre che la sintomatologia.
L.B.: Ma poi basta ho dimostrato a me stessa che era
così e mi è stato sufficiente.
D.T.: Dopo che hai sentito così, come è andata avan­ti, come stai ora?
L.B.: Bene. Quando sono stanca, dormo. Non ho più avuto insensibilità agli arti, qualche formicolio ogni tanto, ma non mi faccio più prendere dal pa­nico e riesco a risalire a cosa, in quel momento sta succedendo e che si traduce sul corpo in quel modo, piccole situazioni conflittuali che ormai conosco e che ho, magari appena risolte... a parte questo, niente più. Sto molto bene.
Risonanza magnetica della paziente a confronto tra il 2004 e il 2008

D.T.: Cosa porti da questo ora che lo puoi guardare al passato?
L.B.: Fa crescere fa capire tante cose. Prima, al momento della diagnosi fa capire alcune cose, poi, nel corso del tempo, altre. Siamo esseri semplici.
Non c'è nulla di complicato, è molto più semplice di quello che spesso si pensa, anche sulla base dell'educazione ricevuta, del carattere, ecc. del tipo la classica domanda "perché proprio a me?"
Questi programmi biologici hanno la loro logica, indipendentemente da come poi li interpretiamo. Non è colpa di qualcuno o del destino.
D.T.: Se potessi riassumente cosa è stato fondamen­tale nella gestione, la cosa più importante...
L.B.: Il dr. Hamer...
D.T.: Ovvero la conoscenza della malattia.
L.B.: Si, non è semplice all'inizio, siamo abituati dalla medicina tradizionale. Poi è semplice, si vede come funziona... È così ed è vero...
D.T.: Questo apre una consapevolezza precisa, al di la delle conoscenze psicologiche.
L.B.: Certo, anche adesso quando parlo con gli altri, così per scambiare o capire assieme. Non ho la pretesa di aiutare nessuno ma a volte mi fermo a parlare con amici o parenti, per capire un po' di più cosa sta succedendo, ecco io vedo che spesso le persone si fermano, hanno paura di guardarsi dentro. È più facile prendere una medicina.
D.T.: Tu sei rimasta in contatto...
L.B.: Con i cosiddetti "sclerati", come ci si chiamava in gergo... Ho cercato di parlare con qualcuno della mia esperienza e ho visto reazioni differen­ti
Forse con qualcuno che è ancora abbastanza giovane c'è un po' di spazio per una visione alternativa... Ma da una certa età in poi, almeno nelle persone che io conosco non c'è più spazio. Il medico con il camice bianco ha ragione. E punto. Oltre ad una certa cultura che ognuno può avere...
D.T.: E, senti, se tu avessi un consiglio per qualcuno che raccoglie la tua testimonianza?
L.B.: Io gli direi: "Non sei malato". Ma hai reagito a qualcosa che ti è successo. Non sei malato nel senso che tutto quello che si dice sulla sclerosi, sull'idea di questa malattia terribile, si riduce in una serie di sintomi che hanno una loro logica. E ce la fai. È più semplice di quello che credi.
D.T.: La malattia, quindi, intesa non come un'entità quanto un processo, descritto e spiegato dalle leg­gi biologiche.
L.B.: Si. Se lo capisci profondamente e lo verifichi, ti cambia.
D.T.: Grazie della tua testimonianza.


Fonte: rivista “Psiche Cervello Organo” dicembre 2008.