mercoledì 17 ottobre 2012

I vaccini nella nebbia

Scritto dal Dottor Stefano Montanari sul suo blog

Ultimamente i media si occupano con frequenza crescente di uomini politici (in Italia si chiamano così) con le mani nella marmellata. Rubano quattrini. Tanti, ma, in fondo, si tratta “solo” di quattrini e quei personaggi, uomini giusto perché hanno il pollice opponibile, sono dei volgari ladri e niente di più.
La cosa cambia quando, invece dei quattrini o, più precisamente, oltre i quattrini, c’è chi ti ruba pure la salute o, in qualche modo, se ne frega se appiccicati ai quattrini resta pure la salute di qualcuno. Esempi ce ne sono a non finire, a cominciare da quello ormai diventato più classico del completo grigio degl’inceneritori di rifiuti ora con la variante dell’impianto comicamente definito “a biomassa”.
Un esempio tutto sommato nuovo per il grande pubblico e che sta venendo alla luce in tutta la sua imbarazzante evidenza è quello legato al business dei vaccini e, soprattutto, il corollario di nebbia intorno alla
non nocività di quei farmaci.

È notizia recentissima il ritiro dell’Infanrix Hexa un vaccino propinato (non riesco a scrivere il professionale “somministrato”) ai bambini di tre mesi con altri due richiami da praticare entro l’anno di vita. La vaccinazione è obbligatoria o, almeno, lo è in diverse regioni italiane. Lascando da un canto l’assurdità biologica di vaccinare un bambino che, per età, non sarà comunque in grado di acquisire un’immunità decente da stimolo artificiale (e i richiami ne sono la disperata evidenza), c’è da chiedersi come si possa obbligare qualcuno a sottoporsi ad un trattamento sanitario se il soggetto abita qui e non se il soggetto abita là, in netto contrasto con quello che capisco io dell’articolo 3 della Costituzione dove tutti i cittadini sarebbero uguali di fronte alla legge. Ma c’è qualcos’altro che non torna. Se l’obbligatorietà, sia pure territoriale, è su quattro vaccinazioni, perché mai al ragazzino se ne somministrano sei? Magari due sono di mancia. E perché non s’informano i genitori dei pro e dei contro, almeno consegnando loro preventivamente il bugiardino del farmaco, obbligando il produttore ad inserire tutti, ma proprio tutti, i componenti, compresi quelli che leggi non proprio cristalline consentono di tenere nascosti? E perché da noi non si scrive sul certificato di vaccinazione il nome del farmaco completo di numero di lotto?
Io non sono un tifoso dell’informazione così come usa oggi, ma qualche aspetto positivo c’è e, almeno per quanto riguarda i vaccini, qualcuno comincia a trovare fastidioso l’anello al naso. La gente - non tutta ma qualcuno c’è - sta cominciando a pretendere di sapere. Ecco, allora, che una fetta di un business ricchissimo va a rischio. Così, le cosiddette “autorità”, la cui posizione meriterebbe più di un chiarimento, ricorrono alle più squallide meschinerie come, ad esempio, raccontare ai genitori che, se non faranno vaccinare i figli, rischieranno la perdita della patria potestà (Modena). Oppure “all’ ASL per convincerci ci han detto che rispetto a quando eravamo piccoli noi e quindi negli anni 70, ora il Morbillo è molto più pericoloso e può procurare seri danni all’encefalo, anche la morte. Ci han detto che la morte è un evento che capita ad una persona su mille colpite dal morbillo, una percentuale che convincerebbe chiunque a fare questa trivalente ma che ci sembra eccessiva.” E i pediatri o, meglio, parte di essi? Ecco qua: “Ora [una bambina di 17 mesi (n.d.r.)]deve fare l’ultimo richiamo della meningite MN e la nostra pediatra ci ha consigliato di fare anche la prima trivalente MPR perchè "abbondare e meglio che deficere". Ignoranza o criminalità pura? Ovviamente io dispongo dei documenti che cito fedelmente.
Ora c’è il mistero dei vaccini ritirati dal produttore. Prima si trattava di sei paesi (http://autismovaccini.com/2012/10/13/lesavalente-contaminato/), poi, per ammissione del produttore stesso, i paesi sono diventati 19 (http://autismovaccini.com/2012/10/16/lesavalente-contaminato-aggiornamento/). Non c’è bisogno di sottolineare che l’Italia non c’è: anche se qui sono appena stati ritirati vaccini antinfluenzali per circa un milione di pezzi (diventati subito dopo 2,3 milioni), noi abbiamo il tradizionale stellone. La produzione? Per ciò che riguarda l’Infanrix solo in Belgio. Ma alcuni lotti risultano invece prodotti in Germania. Perché queste discrepanze? E perché il ritiro? Qui si alza una nebbia piuttosto fitta: una contaminazione batterica, ma nessuno si preoccupi: si tratta di batteri innocui. Interessante: Io faccio una figura non proprio brillante e butto al vento qualche milione per mettere una pezza a qualcosa che di pezze non ha bisogno.
Ma, ancora una volta, nessuna preoccupazione: quei vaccini non sono entrati in commercio. Strano, perché proprio ieri ho ricevuto una mail dalla Francia in cui una mamma mi raccontava che a suo figlio, all’età di tre mesi, fu somministrato un vaccino appartenente a un lotto incriminato e, curiosamente, da quel momento ha cominciato ad avere turbe del sonno. Di seguito il testo: “Sono una mamma di un bambino di 10 mesi, italiana ma vivo in Francia. Ho letto sconcertata i suoi articoli riguardo ai vaccini (che purtroppo mio figlio ha già fatto). E ancora più sconcertata sono rimasta quando controllando ho scoperto che un vaccino di uno dei lotti che risultano ritirati dal mercato francese (Infanrix QUINTA, lotto A20CA742A) è stato somministrato a mio figlio all'età di 3 mesi. Sono molto preoccupata, e non so a chi rivolgermi per avere informazioni (la nostra dottoressa è molto "convenzionale" e infatti ci ha incanalati subito sulla strada dei vaccini "senza se e senza ma", a cui è difficile opporsi nel turbillon di una giovane famiglia, sola all'estero, con un neonato). Le chiedo quindi se potrebbe aiutarmi a capire quali danni potrebbe aver riportato o riportare mio figlio. Inoltre una strana "coincidenza" vuole che esattamente da quel periodo mio figlio abbia cominciato a dormire male e a svegliarsi spesso la notte. Ci puo' essere una relazione?” Per completezza d’informazione, in Francia è stato ritirato anche un po’ del “modello” pentavalente.
Io non so più di quanto è trapelato ufficialmente, ed è trapelato con un certo sforzo e con ben poca chiarezza. Un sospetto, però, ce l’ho: che il motivo del ritiro non sia una contaminazione batterica ma una contaminazione da particelle non biodegradabili e non biocompatibili esattamente come quelle che abbiamo trovato noi in tutti e 20 i vaccini che abbiamo analizzato. Il pur piccolo rumore mediatico sollevato potrebbe non lasciare tranquillo qualcuno.
Poiché io non posso pensare di essere carne da macello né, a molto maggior ragione, che lo siano i neonati, credo che abbiamo tutti il diritto alla chiarezza e alla completezza d’informazione. Quanto ai delinquenti o semplici imbecilli che siano i quali, all’interno delle istituzioni o approfittando di un camice bianco che usurpano, spaventano i genitori con notizie grottescamente fasulle e li ricattano moralmente, è mia opinione che vadano trattati come quei volgari terroristi che sono.
Lungi da me cercare d’impedire la pratica vaccinale, ma questa deve essere eseguita con il conforto di tutte le informazioni necessarie, che non sono poche e sono piuttosto impegnative, e valendosi di farmaci assolutamente al di fuori di ogni possibile sospetto. La coercizione e, soprattutto, gli espedienti psicologici vergognosi messi in atto per costringere alla vaccinazione depongono tutte a sfavore della pratica.

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